Da controllore ad house organ

chiaromontedi Luciano Fiorani

Quando un giornale cambia linea si cerca di capirne le ragioni e se ne prende atto. Il cambio di linea e di campo di Primapagina è sotto gli occhi di tutti.

I motivi? Non li so.

Il discorso che, più o meno velatamente, Marco Lorenzoni sta portando avanti da tempo è il seguente: il Pd non esiste più come partito organizzato, i suoi dirigenti sono il nulla e faticano a rappresentare se stessi; resta l’Amministrazione comunale. E il ragionamento si conclude più o meno così: ormai questi ci sono (Bettollini&C) e con questi bisogna fare i conti e se si riesce a fargli migliorare qualcosa è tutto di guadagnato. Quindi vanno migliorati i rapporti con un atteggiamento dialogante.

E i risultati si vedono: interviste al sindaco lunghe e accomodanti, amplificazione di eventi organizzati dal comune, una joint venture giornale-Amministrazione su diverse questioni e iniziative. Evitati tutti gli argomenti più scomodi e imbarazzanti per il sindaco (Piano strutturale, acqua, rifiuti…). Non sorprende quindi che i “like” degli amministratori sul suo profilo facebook sono cominciati a fioccare.

E’ del tutto evidente che ognuno debba poter muoversi, anche in ambito pubblico, con assoluta libertà e senza dover per forza dar conto agli altri.

Ma un direttore di giornale, come personaggio pubblico, è sotto la luce dei riflettori. E le considerazioni sono inevitabili.

Che il Pd a Chiusi, come forza organizzata non esista è un fatto ormai acquisito. Che Bettollini sia per questo una barchetta in mezzo al mare senza meta e senza bussola solo degli sprovveduti possono pensarlo e Marco Lorenzoni sprovveduto non è.

Bettollini, sotto tanti aspetti, è considerato a ragione il peggior sindaco di questa città a memoria d’uomo; lo è in special modo per l’assoluta mancanza di solidi rifermenti culturali e politici. La Chiusi di Bettollini si candida autorevolmente a diventare una nuova Chiaromonte/Montegranaro.

Chi ha un minimo di cognizione politica e sociale queste cose le capisce e Marco Lorenzoni è in grado di capirle benissimo.

Che primapagina da controllore del potere locale ai tempi di Ceccobao sia diventato house organ di Bettollini sono in troppi a rilevarlo per far finta di niente.

E, almeno per me, non è un bel vedere.

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3 risposte a Da controllore ad house organ

  1. carlo sacco scrive:

    Con tutto il rispetto e le tue buone intenzioni di cui nessuno dubita Luca, ricordati come si chiama il paese di cui parli…..sarà un caso?

  2. Massimo Mercanti scrive:

    Si…è vero. Gli articoli che riguardano la cronaca politico-amministrativa locale sono dei “house organ” del Sindaco protempore tant’è che a volte figurano più i commenti nei confronti dell’articolista che per l’oggetto in questione… E questo non può che dispiacere, perché alla fine ne esce quasi una cronaca manipolata ovvero la “notizia vera è il contrario di quella citata nel titolo” come ad esempio quella sul progetto Acea….

  3. Luca Scaramelli scrive:

    Su Chiaromonte/Montegranaro credo che non siamo candidati a diventarlo ma già ci siamo.
    In effetti non è un bel vedere, ma chi milita dalla parte dell’opposizione ha imparato da tempo che la cosiddetta informazione è nella quasi totalità schierata dalla parte del “padrone”, succede a Chiusi ma succede anche a livello nazionale, del resto chi comanda, siano governi o generali in guerra, sa bene che la prima mossa da fare è controllare l’informazione perché la realtà è un concetto vago e quindi passa per realtà quella che i mezzi di comunicazione raccontano. Primapagina non è che l’ennesimo giornale che si schiera con il palazzo, ce ne faremo una ragione, trovo più importante in questo momento, lavorare affinché emergano chiari i fatti, così come sono, e non come vengono raccontati, e se non siamo ancora rassegnati al “sonno della ragione”, fare in modo che chi vive in questo paese si svegli.

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