comunicato ricevuto da Agnese Mangiabene per Possiamo
E’ risaputo: quando governava Berlusconi, la colpa era della sinistra smembrata e dormiente, quando Renzi ha preso le redini del paese, le cose non andavano bene a causa del movimento 5 stelle, populista, qualunquista e aggressivo oppure della “sinistra estrema”, della sua visione limitata e rigida, del suo scarso senso di inclusione. Insomma, in questo paese non si danno mai le responsabilità a chi le detiene veramente, cioè a chi governa. Questo è indice di un sistema confuso e confusionario, con lacune evidenti, al limite del ridicolo.
Così avviene pure nel nostro paese: capita sempre più spesso di essere fermati per strada, essere criticati, essere messi sul banco di scuola. Speriamo che tutti si siano accorti che al governo di questo comune c’è Bettollini e la sua maggioranza PD. Se le cose non vanno bene, se si ritiene una scelta poco opportuna, crediamo sia doveroso da parte dei cittadini prendere posizione contro i governanti e non asserire “ma voi opposizione cosa fate per questo problema? Non riuscite neppure a fermarli se sbagliano. Avete perso un’occasione per scavalcare l’avversario”.
Vorremmo chiarire una volta per tutte quale sia il ruolo che secondo noi un’opposizione politica dovrebbe avere. Partendo dal presupposto che non è stato raggiunto politicamente, né favorito giuridicamente, l’obiettivo di un efficace contrasto da parte dei gruppi di minoranza nei confronti di una maggioranza sempre più rafforzata (basta capire il potere dei gruppi di opposizione all’interno dei consigli comunali, praticamente nullo), crediamo che un esercizio efficace per l’opposizione si limiti ai compiti di critica e controllo. Alla base di tutto ciò risiede l’interpretazione della competizione politica tra schieramenti che si fronteggiano secondo la logica dell’antitesi amico-nemico; interpretazione che rigettiamo perché priva di senso. Secondo noi la logica che governa la competizione politica deve essere quella del confronto politico, nel rispetto delle regole procedurali ed istituzionali.
Il nostro gruppo politico è formato da 8/10 persone di cui due consiglieri comunali; abbiamo affittato una sede, ci ritroviamo tutte le settimane per discutere delle maggiori questioni del paese e del consiglio comunale, cercando di analizzare, studiare le varie situazioni e farci portatori di proposte costruttive e progettuali. Siamo persone comuni, nessuno di noi è un professionista della politica e i nostri mestieri riguardano tutt’altro. Cerchiamo di impegnarci come possiamo, sperando di portare contributi importanti nella politica del paese.
Evidenziamo che questo non è un comunicato polemico o di accusa, ma soltanto un invito a chi ha mosso certe critiche, ad unirsi al nostro gruppo per poter portare proposte alternative alle nostre e, forse, anche più incisive. Le questioni sono davvero molte e le risorse poche. Abbiamo bisogno di nuove menti e nuovi pensieri, per cui apriamo le nostre porte a chiunque volesse portare il proprio contributo.
Vi invitiamo a contattarci al nostro indirizzo e-mail possiamochiusi@gmail.com e sulla nostra pagina Facebook.
Un contributo cerco di darlo subito. Propongo una pagina pubblica dove ad ogni cittadino è consentito lasciare proposte di interrogazione che possono essere accettate o meno, ma di cui rimanga traccia. Io ad esempio lascerei una interrogazione di questo tenore:
“Nel Corriere di Siena del 3 febbraio 2018 è pubblicata un’intervista a firma Susanna Guarino al Sindaco di Chiusi quasi tutta incentrata sul progetto dell’impianto di carbonizzazione. In quell’intervista c’è un passaggio iniziale non virgolettato in cui si parla di mesi di trattative i sottoscritti consiglieri chiedono al Sndaco se vi siano state trattative o contatti di qualsiasi genere prima del bando per l’alienazione dell’area dell’ex centro carni. Inoltre in un passaggio successivo virgolettato si dichiara che ‘questo è un progetto anche sostenuto con forza dall`assessorato all’ambiente della Regione Toscana’ i sottoscritti consiglieri attraverso quali contatti è stato espresso questo sostegno e sulla base di quale documentazione tecnica.”
Questo è soltanto un esempio. In quella iptetica pagina i consiglieri poi potranno motivare perché hanno (o non hanno) aderito alla proposta del cittadino.