Ieri sabato 10 marzo è stata inviata questa richiesta di processo partecipativo e di accesso generalizzato alla documentazione regionale. (P.S.)
Egr. Presidente della Giunta Regionale Toscana,
i sottoscritti cittadini facenti parte del Comitato sull’impianto di carbonizzazione sotto indicato segnalano che il 27 settembre del 2017 è stato pubblicato un bando per l’alienazione di circa 8 ettari perimetrati all’interno del centro abitato di Chiusi Scalo di cui al Nuovo Codice della Strada e facenti parte dell’area Ex Centro Carni che la Regione ha ceduto al Comune di Chiusi insieme ad un finanziamento di 500.000 € destinati alla bonifica dell’area.
Alla gara ha partecipato solo la Società ACEA Ambiente s.r.l., che ha presentato un’offerta di acquisto finalizzata alla realizzazione di un grande impianto di carbonizzazione volto alla trasformazione di fanghi di depurazione in combustibile solido, gassoso e torba.
L’impianto è basato sul brevetto INGELIA già alla base di analoghi progetti presentati nei comuni di Capannori e Piombino. A nostra conoscenza uno di questi progetti (Capannori) è stato ritirato dai proponenti in sede di procedura di Assoggettabilità a VIA. Viceversa quello di Piombino sembrerebbe ancora in itinere nella procedura di VIA.
Con la presente le segnaliamo con forza che sino ad ora nessuna forma di partecipazione pubblica, peraltro prevista dalle normative regionali emanate anche dalla sua Amministrazione, è stata messa in atto. Infatti da fonti di stampa (Corriere di Siena del 17/01/2018 a firma della giornalista Susanna Guarino) apprendiamo che ci sarebbero stati mesi di trattative antecedenti al bando di gara, e secondo le dichiarazioni del Sindaco di Chiusi, riportate nel medesimo articolo, “questo è un progetto anche sostenuto con forza dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Toscana”. Ci corre quindi l’obbligo, anche alla luce della Risoluzione 11 ottobre 2016 n.86 del Consiglio Regionale della Toscana in materia di traffico di rifiuti e dei fanghi in particolare, di chiedere per quale motivo tale posizione non sia stata oggetto di un doveroso e preventivo confronto partecipativo con le cittadinanze interessate.
La informiamo infine che analoga segnalazione sarà presentata al Garante Regionale per l’Informazione e la Partecipazione.
La presente vale altresì quale Istanza di apertura di procedimento amministrativo ex lege 241/90.
In attesa di una sua cortese risposta.
Cordialità
Seguono quattordici adesioni
Si Massimo (Mercanti) forse sarebbe opportuno informare di qesta iniziativa i sindaci di Cetona e Città della Pieve.
Congratulazioni per coloro che dalle chiacchere stanno passando ai fatti in merito alla conoscenza dei paventati impianti. Mi unisco idealmente come cetonese al “comitato” che spero approfondisca sempre di più le conoscenze…perché non sempre l’erba del vicino è la migliore…figuriamoci poi…l’aria.
Molto bene che sia il Comitato a prendere una posizione affinché ci sia trasparenza nei e informazione su tutto il processo decisionale e siano coinvolti i cittadini anche su eventuali soluzioni alternative.
Che la partecipazione e l’informazione da queste parti siano materie rare lo sappiamo ormai da decenni e questo caso non fa certo eccezione. Noi pensiamo che decisioni così importanti e destinate a condizionare pesantemente la vita di una comunità debbano necessariamente essere prese con il coinvolgimento preventivo e sostanziale della popolazione. Così non è stato fino ad ora. Nei prossimi mesi vedremo …
Era anche l’ora che qualcuno si muovesse in senso giuridico, nonostante che siamo in Italia.
Bene ha fatto il Comitato che come sappiamo si chiama “sul carbonizzatore” e non (o comunque non ancora) “contro il carbonizzatore”, ad allertare la Regione perché fornisca i dati in suo possesso, per esempio quelli su proposte analoghe a Capannori e Piombino.
L’assessore regionale all’ambiente, dice il sindaco, sostiene con forza la proposta di ACEA. Bene ci dica le motivazioni di questo sostegno.