La democrazia di carta. Un regolamento dimenticato e dovuto da anni

impianto-carbonizzatoreda Romano Romani

La notizia è di quelle che sconcertano. Nel nostro Comune i cittadini non possono prendere parte alla vita democratica tramite una delle più importanti forme di partecipazione: il referendum consultivo. Questo almeno secondo quanto affermato dal Segretario Comunale in risposta alla nostra richiesta di conoscere la procedura con cui richiedere la convocazione di un referendum popolare sulla costruzione di un carbonizzatore nell’area dell’ex Frigomacello alle Biffe. L’impossibilità deriverebbe dalla mancanza di un Regolamento che detti le regole operative con le quali richiedere e poi effettuare un referendum consultivo su un qualsiasi argomento di rilevanza locale. E si che lo Statuto del Comune parla chiaro: a condizione che almeno 500 cittadini residenti nel nostro Comune lo richiedano, l’Amministrazione è obbligata ad organizzarlo. Peccato che manchi il famoso Regolamento di Frassichiana memoria. Si, perché nonostante il fiume continuo di roboanti affermazioni sulla partecipazione dei cittadini e sull’alta valenza democratica delle Amministrazioni che si sono succedute in quasi 20 anni nessuna di loro ha trovato il tempo per approvare questo benedetto regolamento. E così ora che un gruppo di cittadini, fortemente preoccupato dell’iniziativa presa da questa Amministrazione per consentire la costruzione di un impianto per la carbonizzazione dei fanghi prodotti dai processi di depurazione delle fogne, non avrebbero altra possibilità che stare a guardare.

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4 risposte a La democrazia di carta. Un regolamento dimenticato e dovuto da anni

  1. Carlo sacco scrive:

    Come disse qualcuno…” e’ la democrazia bellezza…”…ecco perché è l’ho sempre detto e scritto nei miei interminabili interventi che quando sento parlare di “democrazia” in questa Italia e soprattutto in questi territori mi metto le mutande di bandone….

  2. pscattoni scrive:

    In due sedute non si riesce ad approvare i verbali della famosa seduta muta del 30 marzo e tu Luciano (Fiorani) vorresti un regolamento a tamburo battente? Via un po’ di moderazione!!!!

  3. luciano fiorani scrive:

    Bene, anzi male.
    Ma quanto tempo ci vuole a fare un Regolamento che renda effettiva la possibilità di indire un referendum a Chiusi su faccende locali di largo interesse? Un mese? Un anno?
    Serve una sollecitazione dei gruppi di opposizione o il sindaco, una volta tanto, si muoverà motu proprio visto l’interesse di diversi cittadini a usare quello strumento?
    E’ lecito avere una risposta in tempi rapidi o si pensa di continuare, come al solito, facendo finta di niente?
    E’ gradita una presa di posizione pubblica da parte del signor sindaco visto che non gli mancano né i mezzi, né il tempo, né il modo per farci sapere cosa ne pensa anche sui più insignificanti accadimenti nel nostro paese.

  4. pscattoni scrive:

    Quanta fatica partecipare!!! Questa amministrazione ci vuole bene e ce ne vuole liberare.

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