di Paolo Scattoni
Sarò un po’ lungo. Non è nel mio stile, ma il succedersi di due eventi, apparentemente minimi, lo richiede.
Prima di tutto è giusto informare sulla riunione di ieri del Comitato sul Carbonizzatore. La partecipazione è ulteriormente cresciuta rispetto alle precedenti. Senza pubblicità hanno partecipato circa 40 persone. Da segnalare il crescente interesse da parte di residenti nei comuni limitrofi di Cetona e Città della Pieve.
Come al solito i promotori più esperti hanno informato i nuovi arrivati sulla documentazione raccolta e i siti in cui trovarla. Ne è seguito un interessante dibattito, dove anche i nuovi venuti hanno portato interessanti contributi.
Finalmente il lavoro del comitato sta anche mettendo in cantiere alcune azioni. L’impossibilità di indire un referendum a causa della mancanza di un regolamento attuativo ha sollecitato una discussione e altre proposte.
Il Comitato raccoglierà firme su una petizione da presentare non solo al sindaco di Chiusi, ma almeno a quelli dei comuni più interessati come Cetona e Città della Pieve.
La seconda azione messa in cantiere è quella di una massiccia informazione di base per i residenti e portatori di interesse sulla questione.
Infine la creazione di un sito su facebook per il confronto e la condivisione delle informazioni che via via arriveranno.
CCA NISCIUNO È FESSO
A questo punto il post poteva essere completo. Ma alcuni amici mi hanno segnalato un articolo apparso su Primapagina. Allora sono necessarie alcune riflessioni. Intanto la solita retorica sull’economia circolare. Dagli anni ‘70 del secolo scorso me ne occupo come militante del movimento ecologista, quando ancora la MacArthur Foundation la definisse così. Questa retorica un po’ bolsa mi fa davvero pena, perché utilizzata come slogan.
Comunque per ritornare all’articolo si racconta che presso il depuratore ex Bioecologia arrivano molti camion che portano materiali che non profumano. Che bella scoperta! Perché sinora non è stato sempre così?
Allora io vi do la mia interpretazione basata su una sensazione che è mia e soltanto mia. Dato che ormai l’esperienza ci insegna che articoli di questo genere sono “preparatòri” ad annunci, io prevedo che l’annuncio sarà che ACEA interverrà sull’impianto ex Bioecologia in quanto “il depuratore è piuttosto antiquato e ormai ai limiti delle norme e ciò che depura è roba pericolosa”. Una scoperta da Nobel! C’è soltanto da dire che quell’impianto, ristrutturato appena cinque anni fa, è stato celebrato dagli stessi politici di oggi.
Allora occorre essere chiari. Se quell’impianto è pericoloso va chiuso. Se non è a norma lo si metta a norma, ce lo si metta, ma non si utilizzi questa necessità per far passare altre cose, come già ipotizzato nelle famose 17 pagine di ACEA a corredo dell’offerta per l’acquisizione dell’area.
Occorre anche che i bravi giornalisti si rendano conto che, come si direbbe a Napoli: “cca nisciuno è fesso” e magari per i politici la variante di Nino Taranto “cca nisciuno è fisso”.
A seguito di questo post mi è stato chiesto dove è possibile informarsi. Segnalo che quasi tutto la documentazione raccolta (compreso il dibattito) la si può trovare sulla pagina di chiusiblog “vicenda ACEA”:
https://www.chiusiblog.it/?page_id=33667
Per coloro che hanno difficoltà nella sua lettura consiglio i seguenti link:
per quanto riguarda la ricostruzione delle origino del dibattito si veda la cronologia:
https://www.chiusiblog.it/?page_id=33857
Il documento di ACEA che ha accompagnato l’offerta lo si può trovare ai seguenti link:
documento originario:
https://www.chiusiblog.it/wp-content/uploads/2017/11/offerta-tecnica-Acea-Ambiente-1.pdf
Integrazione successiva:
https://www.chiusiblog.it/wp-content/uploads/2017/11/integrazione-offerta-tecnica-acea-ambiente-1.pdf