di Paolo Scattoni
Ieri venerdì 1° giugno si è tenuta la riunione del comitato sul carbonizzatore. Erano presenti 30 persone. Come già successo la settimana prima i partecipanti sono in parte venuti per raccogliere informazioni. Gli altri hanno partecipato per organizzare nuove iniziative. Il volantino per un’informazione di base diffusa è pronto e dopo un’ultima revisione e l’impostazione grafica verrà dato alle stampe. Pronto anche il testo di una petizione sul quale impostare un raccolta di firme. Inoltre il sito facebook è ormai operativo e già conta alcune centinaia di iscritti.
Nella riunione è stata presentata una prima ricerca sulle attività di ACEA in Italia. Il comitato ha rafforzato la convinzione tratta dalla lettura del documento presentato da ACEA in risposta al bando per la cessione dell’area dell’ex centro carni, ma anche dall’analisi di altre situazioni in Italia dove le lavorazioni sui rifiuti sono organizzate “a grappolo“, che l’impianto di carbonizzazione farà da apripista ad altre istallazioni. L’estensione dell’area permetterebbe questa molteplicità di applicazioni.
Si è avuta la conferma dell’interesse che l’attività del Comitato ha destato presso altre iniziative. Erano presenti diversi associati del gruppo ambientalista “Il riccio” di Città della Pieve, ma si è anche registrato un contatto con l’iniziativa “No inceneritori di Terni”. A Terni infatti sono operativo bel due inceneritori, uno dei quali di proprietà ACEA. Sono ormai anni che la popolazione di Terni sta lamentando forti disagi per l’inquinamento da polveri sottili.
Sin dai prossimi giorni il comitato sul carbonizzatore sarà impegnato su diversi fronti. Oltre all’informazione sarà impegnato nella ricerca di esperti capaci di valutare le caratteristiche dell’impianto sulla base dell’informazione a disposizione e a quella che mano a mano emergerà., a partire da quelli che hanno operato in situazioni analoghe come a Capannori. È anche prevista la partecipazione a un’iniziativa nazionale su “Rifiuti zero” pr la possibilità di creare contatti e riferimenti.
È stata anche stigmatizzato l’atteggiamento del sindaco che accusa di diffusione di paura quando invece sino ad ora c’è stata la massima attenzione a ricercare informazione e documentazione.
Quando ho pubblicato questo post non avevo ancora visto le slide che Romano Romanini aveva preparato per la riunione di venerdì sera che poi non sono state mostrate per mancanza del proiettore. Quelle slide sono molto significative e fanno ipotizzare una strategia dove il carbonizzatore potrebbe non essere lo scopo principale ma un diversivo che nasconda possibili lavorazioni ancora più pericolose come il citato impianto di trattamento dei fumi.