da Romano Romanini per il Comitato sul Carbonizzatore
Venerdì scorso il Consiglio Comunale riunito in seduta straordinaria e urgente ha approvato un Atto di Governo del territorio sul progetto di realizzazione, da parte di ACEA Ambiente, di un carbonizzatore alle Biffe. L’ Atto fornisce delle linee di indirizzo in merito al divieto che possano essere costruiti impianti “insalubri che abbiano emissioni nocive”. Dichiara inoltre che non potranno essere costruiti inceneritori, termovalorizzatori e discariche.
Dopo tanti mesi in cui questo Comitato ha chiesto insistentemente di aprire un dibattito su questo argomento, finalmente l’Amministrazione ha dato una prima risposta.
Ne prendiamo atto con soddisfazione e auspichiamo che questo sia solo il primo passo. Allo stesso tempo ci corre l’obbligo di far presenti alcuni elementi poco chiari dell’Atto.
Rileviamo infatti che il primo a parlare di inceneritori termovalorizzatori e discariche alle Biffe sia proprio l’Atto approvato venerdì in Consiglio Comunale.
Il Comitato non ha mai fatto riferimento, anche solo indirettamente, a questo tipo di impianti, e ciò perché, prima di venerdì, nessuno, ACEA Ambiente per prima, aveva mai manifestato la possibilità che alle Biffe potessero essere costruiti impianti di tal genere. Dobbiamo dedurne che oggi questa possibilità si sia manifestata tanto da indurre l’Amministrazione ad adottare un provvedimento ad hoc?
In secondo luogo riteniamo deboli e troppo generiche le affermazioni circa il divieto di costruzione di impianti “insalubri che abbiano emissioni nocive” e che ci sia bisogno di atti ben più impegnativi che diano forza cogente alle dichiarazioni d’intenti.
Riteniamo quindi che se effettivamente si vuole tutelare la salute dei cittadini sia necessario che venga adottata una Mozione che impegni l’Amministrazione ad approvare una Variante al Piano Strutturale e al Piano Operativo che vieti nel territorio comunale la costruzione di impianti insalubri di “prima e/o seconda classe “ così come definite dalle vigenti normative in materia di classificazione di insalubrità delle attività produttive.
Rimane comunque aperta la discussione sull’opportunità di dar vita ad un polo di trattamento dei rifiuti a Chiusi le cui implicazioni superano i confini comunali.
Questo è quello che chiede il Comitato.
A proposito di tale ipotizzata variante al Prg,sarei curioso di conoscere il parere di Primapagina su tale questione visto che dalla sua risposta Marco mi è parso meravigliato che possa venir formulata una tale richiesta.Forse ritiene sufficiente quanto già stabilito dal Consiglio Comunale? Non sarebbe questo un fatto che se avvenisse taglierebbe la testa al toro una volta per tutte, e se ci fosse la volontà politica perche’ non si potrebbe fare? Indipendentemente che i 5 Stelle abbiano votato con la maggioranza, mi chiedo se non sarebbe veramente questo un atto che possa mettere d’accordo tutti e superare anche le impasse del Comitato.Se ci fosse timore di rivoltare ancora la frittata io penso che di fronte ad una tale eventualità i timori non dovrebbero esistere,ed anche forse tutti i cittadini potrebbero stare più tranquilli.
Sentiamo i consiglieri che cosa pensano in proposito. La domanda è precisa: siete d’accordo ad inserire nelle NTA del PRG un articolo che escluda per l’area ex centro carni l’esclusione di Industrie insalubri di prina e secnda classe così come definite per legge?
Mettano la crocetta sul SI o sul NO.
Sono d’accordo con Paolo (Scattoni) ed è anche la posizione del Comitato sul carbonizzatore: variante alle norme di attuazione del Prg per escludere dal territorio comunale nuove industrie insalubri di I e II classe.
Abbiamo già dato, anche troppo!
Le forze politiche presenti in Consiglio comunale su pronuncino su questo.
Come stanno le cose? Molto semplice è stato approvato un documento poi tradotto in un volantino che dice che non si faranno cose che non sono materia di discussione. Chi ha mai proposto un inceneritore o un termovalorizzatore? I vero problema è se si è disponibili a votare una variante alle norme di attuazione del PRG escludendo la possibilità di insediare nell’area industrie insalubri di prima e seconda classe. Il resto non vale assolutamente niente.
X Luca. Eppure qualcuno ha detto e scritto in proposito che quel documento descrive una posizione ufficiale e che quindi un valore c’è l’ha e non è un volantino di parte.
Allora mi domando le cose come stanno? Che la cosa che possa rassicurare la cittadinanza passi per una variante al Prg ,nella mia ignoranza tecnica l’ho detto anch’io ,ma sembra che tale posizione forse possa trovare contrario qualcuno.Se da parte della maggioranza questo potesse risolvere i dubbi non vedo perché tale percorso non si dovrebbe ipotizzare.Sarebbe una smentita invalidante quanto detto prima da maggioranza e 5 Stelle da un sapore politico diverso? Non so’, ma se ci si trinceri dietro un orgoglio politico e procedurale che in questi casi che riguardano il bene comune non dovrebbe esistere,io credo che non si faccia un buon servizio alla cittadinanza ma solo esclusivamente propaganda e grancassa.Sarebbe l’occasione di come si dice “ levare il vin dai fiaschi” una volta tanto.Come ho sempre ribadito non sono ne’ un tecnico e tantomeno non ho nessuna conoscenza di procedure tecnico-amministrative ma il cosiddetto buon senso prima politico,poi sociale credo che imporrebbe una scelta del genere in primo luogo da parte della maggioranza ,poi anche da parte delle opposizioni.La politica,quella seria,nel rispetto dell’interesse della gente si dovrebbe fare così e non a colpi mediatici a forza di “sono bravo io e sei somaro tu…” come in effetti avviene.O no?
E’ chiaro che il documento approvato in consiglio comunale aveva semplicemente lo scopo di far partire, un minuto dopo la sua approvazione, la solita campagna social sul nulla, finalizzata esclusivamente ad arginare le preoccupazioni dell’opinione pubblica. Senza atti concreti, come una variante al piano strutturale e operativo il documento ha un limitatissimo e generico valore di indirizzo politico, di fatto la sua utilità è pari a zero, per questo motivo la lista Possiamo è andata oltre al voto contrario, decidendo di non votare proprio quel documento, ritenendolo pura propaganda fine a se stessa, di nessuna utilità per la tutela della salute dei cittadini.