di Paolo Scattoni
Secondo lo statuto della Fondazione Orizzonti la data di domani dovrebbe rappresentare l’ultima chiamata per la pubblicazione del bilancio consuntivo 2017. In realtà doveva essere il 30 di aprile, ma la pagina “Amministrazione trasparente” dove dovrebbe apparire è ferma al 27 settembre 2017, e quindi non c’è neppure la delibera del Consiglio di Amministrazione che avrebbe dovuto spiegare la proroga. Anche il bilancio preventivo 2018 che doveva essere deliberato entro la fine 2017 non c’è.
La stampa amica nel presentare il programma del Festival Orizzonti 2018 ne loda la parsimonia, quando fino all’altro ieri esaltava l’impostazione grandiosa del direttore artistico Cigni.
Il vero tema, però, è se la Fondazione esista ancora e se lo sia soltanto formalmente, se non sia arrivato il momento di liquidarla.
Vale ancora la pena impiegare risorse per le spese di gestione? O le pochissime cose che si ganno potrebbero essere organizzate con una gestione diretta da parte del Comune.
Siamo davvero sicuri che quanto avviene oggi non sia sanzionabile dalla Corte dei Conti?
D’altra parte è un diritto di tutti i cittadini capirci qualcosa visto che sono loro che da contribuenti pagano.
Dopo che qualche ora fa è stato pubblicato il verbale del 18 aprile, ora c’è anche il bilancio:
http://www.fondazioneorizzonti.it/wp-content/uploads/2018/06/BILANCIO-ANNO-2017-Fondazione-Orizzonti-dArte-.pdf
Di che ci lamentiamo? Negli ultimi due giorni (probabilmente oggi) è stato pubblicato il verbale del Consiglio di Amministrazione del 18 aprile:
http://www.fondazioneorizzonti.it/wp-content/uploads/2018/06/Verbale-CDA-18-aprile-2018.pdf
Solo la politica caro Paolo (Scattoni) permette di non dover essere posti davanti alle proprie responsabilità: hai sbagliato sul nuovo stadio? si può sempre ripensarci, hai sbagliato sulla mega stazione in linea? si può sempre ripensarci, hai sbagliato sui rifiuti? si può sempre ripensarci, hai sbagliato sulla Fondazione? si può sempre ripensarci…vogliamo continuare con l’elenco?
Ma quale stampa amica Paolo (Scattoni), definiamola tranquillamente stampa schierata con due bei paraocchi, e poi io persona al di sotto di ogni sospetto che sbaglio spesso diffido di chi ha sempre detto giusto, di chi l’aveva detto prima e non sbaglia mai. Sono troppo più scarso per mettermi in discussione con questa gente, umilmente come te mi limito, usando spesso l’archivio di questo blog, a ricercare umilmente nel passato non troppo recente e in questa occasione anch’io, e l’ho detto più e più volte in consiglio comunale, mi domando chi amministrasse il comune di Chiusi nel 2014.
X Luciano Fiorani. Venendo da Chiusi ed andando verso Città della Pieve, poco dopo il bivio di Canale che porta a Moiano e sulla sinistra, c’è un cartello con una freccia che indica un nome.C’è scritto ”Ricicleria”……….lì non si fabbricano biciclette tante le volte qualcuno si potesse sbagliare….ma si vede che ancora nulla di quanto è successo basti.
x Luciano Fiorani. Non so chi abbia proposto Bettollini per la ricostruzione della sinistra. Per quanto riguarda il PD ci sarà un congresso e spero che anche a Chiusi ci sia un confronto. Per quanto mi riguarda il dibattito dovrà essere senza timori di parlare. Io parlerò e ovviamente voterò.
x Marco Lorenzoni. Consiglio di fare un’attenta analisi dell’archivio di Primapagina. Sugli ultimi sviluppi non mi pre ci sia stata grande informazione sull’assenza del bilancio preventivo e del perché si pubblichi (se si pubblicherà) con due mesi di ritardo senza una decisione del Consglio di Amministrazione sulla proroga. IL sindaco/presidente ha dichiarato in Consiglio che l’attuale crisi finanziaria della Fondazione deve essere attribuita alla gestione del 2014. Consiglierei di chiedere all’assessore al bilancio di allora, del quale ora mi sfugge il nome.
E’ stata una scelta folle e come tutte le scelte sbagliate ha prodotto risultati pessimi.
Avrebbero dovuto chiudere la Fondazione e pagare i debiti già da tempo.
Invece si continua col solito andazzo che chiaramente persegue obbiettivi che con la cultura hanno poco a che vedere.
La Fondazione resta in piedi perché è un centro di potere, piccolo ma funzionale a chi comanda.
Questa storia dei bilanci ha superato qualsiasi livello di decenza.
E c’è chi vede in Bettollini la persona adatta per ricostruire la sinistra. Pensa te.
Se con “stampa amica” ti riferisci a Primapagina, il termine mi pare improprio. Ma ognuno la pensa come vuole. In ogni caso Primapagina non ha mai esaltato l’impostazione grandiosa del direttore artistico Cigni, ne ha lodato, questo sì, la qualità degli spettacoli e la loro carica dirompente, dissacrante, talvolta rivoluzionaria… Quanto alla “parsimonia” attuale abbiamo scritto che è una scelta obbligata. Così come scrivemmo a suo tempo che l’acquisizione della Presidenza della Fondazione da parte del sindaco pro tempore era di fatto un commissariamento, che poteva anche preludere alla liquidazione della Fondazione stessa. Alla presentazione del festival 2018, una settimana fa, il sindaco-presidente disse che il bilancio sarebbe stato presesentato a giorni. Entro la fine del mese. Che è domani.