di Paolo Scattoni
L’amico Fosco Taccini, sempre attento a questi argomenti, mi ha inviato un interessante articolo del Manifesto di oggi a firma di Giuditta Pellegrini, titolo “Aria Pesa, monitoraggio dal basso”. Descrive un progetto di “scienza partecipata” quella che nel progetto ASCO (Air Self COntrol) in corso a Chiusi viene definito di “scienza di cittadinanza”. L’articolo accenna a una rete in Lombardia di centraline sulla qualità dell’aria. È ormai accertato che la pianura Padana è l’area vasta più inquinata di Europa. L’esperienza bolognese è condotta a un associazione denominata Aria Pesa che è riuscita a promuovere l’installazione di rilevatori di NO2 (biossido di azoto) che per oltre 80% dei casi supera i limiti di sicurezza. Aria Pesa si sta coordinando con l‘ARPA regionale per verificare il grado di attendibilità.
Il pensiero va allora all’attività della associazione Innovazione Locale che ha un progetto finanziato dall’Autorità per la Garanzia e Promozione della Partecipazione della Regione Toscana. Il progetto ASCO permetterà di installare due tipi di centraline per la misurazione delle polveri sottili ad inizio settembre. Per quanto riguarda le 7 centraline per gli esterni finanziate dal progetto e da privati che già si sono prenotati per centraline da loro finanziate. Poche rispetto alle quattrocento di Bologna. Forse ma se tutto andrà bene queste centraline saranno solo l’inizio. Almeno su questo a Chiusi ci siamo mossi per tempo.
Questo blog ha ospitato interventi che hanno aggiornato sui vari passaggi.
Per chi volesse avere un’idea di quello che si è mosso negli ultimi quattro anni si èuò utilmente cosultare la stanza del progetto del’Istituto Vasldichiana denominato Laboratorio Ambiente e quella più recente di ASCO .
Beh ogni tanto ci azzecchiamo anche noi. Quello della rilevazione di massa della qualità dell’aria è un movimento che si sta affermando e rivoluzionerà le modalità del controllo. La proposta di Fosco (Taccini) dovrà essere presa seriamente in considerazione dall’associazione Innovazione Locale.
Sarebbe di particolare interesse rendere possibile un dialogo tra tutti i progetti per creare una rete (per condividere conoscenze, integrare e implementare sperimentazioni, confrontare risultati e trovare idee per risolvere eventuali problematiche); potrebbe essere, per iniziare, anche solo a livello informale, per verificare la fattibilità. Il tutto inserito in un percorso partecipativo diffuso e inclusivo.