di Rita Fiorini Vagnetti
Non si può non condividere il sentimento di dolore, di perplessita e quasi di impotenza che si prova nel leggere le notizie sulla morte di persone che, per necessità di vita, sono costrette ad accettare forme di lavoro ,si fa quasi peccato ad usare questo termine, che hanno tutte le prerogative per essere quasi, veicoli di morte.
Però quello che a me fa più effetto negativo è ,come si diceva una volta, vedere che si sta scoprendo ,”l’ acqua calda”.
Ma c’è necessità di arrivare ad episodi tragici per scoprire ex abructo il fenomeno del caporalato e quello dello sfruttamento da parte di coloro che lucrano sulle potenzialità umane?
Da distinguere tra la necessità di dover affrontare il problema del lavoro, di quello non appetibile e spesso “disdegnato” per esempio nel campo delicato e non rinviabile del.settore agricolo e l’ indegno sistema di una forma di sfruttamento umano ed anche psicologico.
Però dobbiamo riconoscere con onestà intellettuale che il fenomeno forse con altre modalità si può riportare “alla notte dei tempi”. Ora però è esploso in maniera eclatante e va oltre l ‘umana comprensione
Anche a Chiusi il fenomeno è tangibile?
È vero il lavoro é per molti ancora una chimera e non si prevede all ‘orizzonte qualche concreta possibilità di risoluzione non dico totale ma almeno parziale.
Però è altrettanto vero che se esiste il disumano fenomeno del caporalato è impensabile pensare che “si mente sapendo di mentire”.
Vorremmo, lasciando il beneficio del dubbio ,avere delle risposte dalle istituzioni soprattutto da quelle amministrative e soprattutto dagli assessorati di competenza.
È o non è un vero problema sociale unitamente a tutti gli altri? Un problema di dignità ,di rispetto della persona, unitamente a quello della casa, conseguente a quello del lavoro e a quello della crisi dell ‘edilizia?
Si può sperare o come spesso accade “Tutto tace , non c é luce tutto intorno, solo il niente del silenzio”
Foggia è lontana da Chiusi. A quello che mi risulta la manodopera straniera a Chiusi e dintorni ha un regolare contratto di lavoro con una pagadi 5 euro all’ora, il doppio di quella dei lavoratori di cui si parla.