di Paolo Scattoni
Questo post lo covavo da tempo. Speravo che mi arrivasse qualche notizia capace di scacciare i cattivi pensieri. Le necessarie notizie non mi sono arrivate, o non sono riuscito a leggerle, e quindi esprimo pubblicamente questi dubbi nella speranza che vengano fugati.
Si tratta dei due errori storici delle amministrazioni Scaramelli-Bettollini: Fondazione Orizzonti e Palazzetto a Pania. Ci sono debiti accumulati, prestiti da onorare e consistenti risorse da trovare. C’è un collegamento fra questa situazione e la vendita ad ACEA dei terreni dell’ex centro carni. È possibile chiarire questa eventuale relazione?Quanto incidono tutte queste grandezze sul bilancio.
Della Fondazione Orizzonti sappiamo di un debito accumulato verso banche e fornitori di circa 250.000 euro. Il debito è stato in qualche modo consolidato?
Del mutuo della Cassa Depositi e Prestiti saèevamo che ci costava circa 200.000 euro all’anno per venti anni ora pare sia stato rinegoziato ai 35 anni. Quanto costa dunque all’anno e quando finiremo di pagare?
Secondo i calcoli, che possono essere sbagliati ma allora un chiarimento sarebbe gradito, per terminare le opere di urbanizzazione del Palazzetto servirebbero altri 700/800.000 eueo per i parcheggi. Ci sono?
Su Primapagina era stata pubblicata una data (dopo molti altri annunci), agosto 2018. Nessuno l’ha aggiornata. Ma poi si tratterà di un’utilizzazione sporadica per qualche evento con non più di 200 persone o l’utilizzo pieno per il quale i parcheggi debbono essere stati realizzati?
Sono domande poste da tanto e per le quali non c’è stata risposta soddisfacente.
Allora sembre essere arrivato il momento di esprimere fino in fondo il giudizio di ciascuno di noi. Io esprimo il mio. SE (l’enfasi dubitativa è voluta) l‘alternativa dovesse essere fra la dichiarazione di dissesto o predissesto e l’insediamento ACEA non avrei alcun dubbio a preferire la prima soluzione alla seconda. I cittadini di Chiusi capiranno allora quanto siano state scelte volte più alla ricerca di un facile consenso elettorale che non al bene comune.