di Rita Fiorini Vagnetti
Ho letto su Primapagina un ‘osservazione circa un episodio verificatosi a Macciano da parte di qualche migrante di colore.
Si può condividere in linea di principio la solidarietà, la condivisione e l ‘accoglienza, ma penso che non sia proficuo stigmatizzare, se ho ben capito, il comportamento corretto, dal punto di vista amministrativo, di coloro che svolgono, spesso a rischio e con difficoltà, una funzione pubblica guidata da regole con diritti e doveri che non hanno niente a che vedere, almeno per quanto mi riguarda, con sentimenti di discriminazione razzista.
Solo per un semplice ed innocuo esempio, cito la presenza di una giovane rumena regolare
nella mia lista per l’ultima competizione amministrativa per Chiusi. Non credo pertanto che non abbia avuto successo anche per la partecipazione di una straniera. Ho troppa stima e fiducia nei miei amici concittadini. Così solo per inciso!!!
A mio avviso ,non si può entrare nel merito della questione avanzando illazioni di semplicistica natura , scrutando l ‘ animo umano ,cosa che non riuscirebbe forse neanche a Freud o a Fromm ,senza correre il rischio di andare troppo oltre ,in una forma di ingiusta prevaricazione.
Comunque sia, penso che del problema dell ‘assistenza “con un pass” per i mezzi pubblici, nel caso di specie, forse, sarebbe doveroso si facesse carico ,in primis, per esempio,l’ amministrazione comunale. Non so se ciò viene fatto nel qual caso me ne scuso
O la pochezza del contributo non stuzzica così come gli ingenti impegni per il ruolo della fondazione orizzonti e lo stadio Pania?! Impegni ai quali,a suo tempo come rappresentante della lista civica “I cittadini per Chiusi”, mi ero opposta ,adducendo pareri e dati oggettivi.
Troppo alti erano i rischi per un bilancio comunale per certi aspetti ballerino e legato a forti addebitamenti bancari e alle tasche dei cittadini stessi ,con tasse ,imposte e contributi vari.
Gli obiettivi potevano essere condivisi e nemmeno io li avevo negati ma per lo sviluppo e la ripresa di Chiusi ben altro ci vuole.
Per esempio: Un progetto globale che tenga conto delle vere necessità del paese e si possa inserire in un circuito molto più ponderato, lungimirante e finanziariamente ben sostenuto ,senza troppi sacrifici ,appunto, per i cittadini stessi.
Non bastano cioè iniziative isolate, pur apprezzabili, acreare un clima, un’ impostazione nuova e continuativa che non sia, cioè ,solo un fuoco di paglia, un’illusione di mezza estate
Così come speriamo non sia quella del rifacimento della strada n.146. Una parte importante è ormai inagibile ormai da 5 anni. Dovrebbe ora più che mai fare da collegamento con altre zone,altri paesi come chianciano che non sembra goda ultimamente di buona salute. Almeno per quanto riguarda alcuni tratti di viabilità. Importante è la ricognizione, la valutazione è quindi la manutenzione. Speriamo che in alcuni casi non risulti un po’ tardiva.
E non per fare da “gufo” ma solo da parte di chi, pur non ricoprendo ruoli amministrativi, ha a cuore la sorte del proprio Paese che non é solo quello di Chiusi.
Concordo, i fatti vanno verificati, sennò è inevitabile che si lasci il campo a supposizioni, e queste fanno tirare da una parte ed anche dall’altra il lenzuolo, e li si innesta la speculazione politica di parte.Oggi comunque è tutto così e lo vediamo anche nel panorama nazionale dove si sono verificati fatti che hanno avuto carattere di razzismo ed altri che non hanno avuto tali caratteri ma coralmente i media hanno rivogato il contenuto razzista degli atti a 36o gradi. Anche questo secondo me è un tentativo di strumentalizzare e di orientare l’opinione pubblica per favorire un clima che si creda possa rendere al fine dei consensi.Bassezze.Ciò che deve valere secondo me è la legalità.
La notizia secondo me non c’è perché il fatto così come descritto non è avvenuto. Ho scritto sin dall’inizio sulla credibilità del “testimone oculare”. Nessuno mi ha risposto, ma si è continuato a ipotizzare. Allora che cosa ha veramente visto il testimone oculare? Secondo me niente, ma quella “testimonianza oculare” è servita per un po’ di propaganda politica. Come al solito. Non si è pensato che quella descrizione ipotizzava reati assai pesanti. Per esempio la impossibilità per la polizia di far ripartire il bus fa pensare a un reato di reistenza a pubblico ufficiale che comporta in caso di condanna reclusione da 6 mesi a 5 anni. Allora se il testimone oculare avrà la bontà di presentarsi e relazionare ne saremmo felici. Poi se avrà bisogno di compagnia al commissariato ci andiamo insieme. Perché io sono per la legalità.
Paolo, io non ho nessun titolo per verificare, la cosa spetta ai giornalisti semmai ,non ad uno qualunque che dice il suo parere su un blog e fino a prova contraria ho condiviso quanto dicevi proprio sul fatto che i fatti di cui si parla vadano verificati, ma per inciso ho scritto proprio questo ” per quale motivo la polizia sarebbe intervenuta,se è vero che sia intervenuta ?”. ”Sarebbe” nella lingua italiana è condizionale quindi il mio discorso mi sembra che lasci intendere due casualità il ”sarebbe” ed il ” se è vero” e quindi il dubbio se tutto questo sia successo oppure no. Tutto messo in dubbio quindi,ma se un giornale od un blog ne parla uno non può dire il proprio parere ? Se poi è una fake news sarà la responsabilità morale prima di tutto di chi l’ha messa in giro che è stato dietro alle dicerie e che non ha verificato l’attendibilità della fonte. E sono d’accordo con te che è bene finirla con questa tiritela, perchè l’ho già detto e scritto che tutto ciò non fa altro che aggiungere benzina sul fuoco di una situazione già abbastanza degradata ed è per questo che se ne deve parlare.Io come vedi cosa penso la cosa l’ho già detto,anche in maniera precisa rispetto al fatto delle tessere per viaggiare e su chi debbano gravare.
Allora non mi sono spiegato. Tu hai verificato che la Polizia sia intervenuta?
Mi trovi d’accordo con quanto dici e che le notizie vadano verificate,tutte, nessuna esclusa, ma allora per quale motivo la polizia sarebbe intervenuta se è vero che sia intervenuta ? Ultimamente anche sulla stampa di qualsiasi tipo c’è un escalation di fatti riportati dove un sacco di persone parlano a sproposito in tutte le direzioni.Rimane però il fatto che tutto questo non fa altro che alimentare quel vulcano che credo ormai si sia innestato in italia dove si possa vedere il razzismo dappertutto anche nelle supposizioni dove si ipotizzi un ipotetico confronto fra migranti e cittadini di pelle bianca ai quali se si fossero trovati nella stessa ipotetica situazione gli sarebbe stato concesso il diritto di salire con pagamento del biglietto a destinazione.In pratica queste storie non servono altro che a tirare il lenzuolo o da una parte o dall’altra e testimoniano che l’Italia sia stata in un recente passato e lo è tutt’ora, impotente a fronteggiare anche la pur minima struttura funzionale organizzativa e si affida alle braccia aperte della misericordia.E’ chiaro che sia un segno di debolezza dove sguazzano le altre nazioni europee che sono refrattarie a ripartire le accoglienze.Il cacio sui maccheroni per loro avere dei partners come il nostro paese ma credo che occorra rompere in tale direzione degli equilibri,sennò non ne usciamo,saremo sempre qui a discutere di lana caprina.E gli equilibri si rompono se si hanno delle regole.
Questo dibattito che è iniziato sul sito facebook di Luciano Fiorani, poi passato su Primapagina e infine qui, sta assumendo dimensioni kafkiane e probabilmente necessiterà di un post specifiche. Qui dico che al 99% quanto descritto dal “testimone oculare” a Luciano non risponde a verità. Vi si prospettano gravi reati e sarebbe bene che il “testimone” uscisse allo scoperto. Io ho cercato di chiedere, ma i fatti descritti non risultano alle persone alle quali mi sono rivolto. In attesa di riscontri direi di interrompere una discussione su riferimenti che non ci sono.
Se mi è concesso il parere di fronte a tale accaduto credo che abbia fatto benissimo il conducente-pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni-a richiedere che a bordo del mezzo si salga con il biglietto.Punto.Se qualcuno dei passeggeri che volevano salire senza biglietto si è opposto allo scendere dal mezzo ha sbagliato e bisognerebbe fargli capire che l’Italia non è un paese razzista dove si facciano discriminazioni sul colore della pelle e che comunque tutto sia dovuto,soprattutto sul trasporto pubblico.Se posso insinuare un abbozzo di ragionamento,spesso non è vero che i migranti non sappiano nella loro concezione che il paese che li ospita chiuda possa chiudere un occhio sul mancato pagamento ed osservanza delle regole,perchè tale fatto costituisce un precedente anche nei confronti di cittadini italiani ai quali se non sono in possesso di biglietto o si fa la multa o si fanno scendere dal mezzo con le buone o con le cattive, diversamente la cosa prende il significato di appropriazione indebita nei confronti dello stato(vedi ferrovia per esempio) dove un viaggiatore beccato senza biglietto lo si fa scendere dal treno come sempre succede e se insiste gli si fa il verbale.Non sono d’accordo poi sul fatto che il comune o gli enti pubblici debbano fornire il pagamento a mezzo di tessere od altro a carico dei cittadini perchè le associazioni che ospitano gli immigrati percepiscono già 35 Euro al giorno a migrante.
Il post della professoressa Fiorini tocca molti temi. A me interessa intervenire sul presunto “fattaccio” di un gruppo di migranti che a Macciano si sarebbero tutti ribellati alla richiesta del biglietto. Si sarebbero così “vivacemente” ribellati da causare l’interruzione della corsa nonostante l’intervento di una pattuglia (di polizia?).
Conosco chi ha dato la notizia da più diquarant’anni e potrei mettere ambedue mani sul fuoco sulla sua onestà intellettuale. Fa però riferimento a una notizia fornitagli da un “testimone oculare”. In altre sedi ho dubitato sull’attendibilità della notizia. I bravi giornalisti avrebbero potuto telefonare a fonti per loro usuali come ad esempio il Commissariato di Polizia. Ma non l’hanno fatto.
Io credo che prima di ipotizzare un’interruzione di pubblico servizio, quella verifica andava fatta per non discutere di aria fritta, anche perché i richiedenti asilo sono dotati del “pass” di cui si discute.
L’invito è a conoscerli questi ragazzi e farsi raccontare le loro storie. La diffidenza si dissolverebbe.