Progetto stazione: cominciamo con ciò che abbiamo

stazione-chiusi-chianciano-termedi Paolo Scattoni

Il 15 ottobre ho pubblicato un mio post  sulla differenza fra quanto promesso e quanto ottenuto sul collegamento all’alta velocità. L’ultimo passaggio di una lunga storia che abbiamo abbondantemente dibattuto anche su chiusiblog.

Romano (Romanini) ha così commentato “Ma al di là dei soliti lamenti, nessuno che abbia il coraggio di aprire un vero e proprio fronte con l’Amministrazione. Quanti e quali sono annualmente i viaggiatori che utilizzano la Stazione di Chiusi (arrivi e partenze) suddivisi tra pendolari e resto? quale il trend degli ultimi 10 anni? Ferrovie dello Stato ha senz’altro questi dati. Qualcuno glieli ha mai chiesti? Conoscerli sarebbe molto utile a capire le caratteristiche di una risorsa strategica per il territorio. Si potrebbe cioè cominciare a dare una risposta fondata su dati e non su chiacchiere, alla domanda: perché si usa la Stazione di Chiusi? Ma possibile che le varie categorie (commercianti, operatori turistici, albergatori e imprese) non abbiano nulla da dire o da proporre? E che dire degli altri Comuni? Il territorio servito dalla stazione coinvolge almeno 7 comuni, 8 se ci si spinge fino a Pienza”

Conclude il suo commento con la proposta del conferimento di un incarico di consulenza a un esperto per un imopegno di 20.000/30.000 euro. Questa disponibilità ora non c’è e ottenerla dal Comune mi pare improbabile.

Propongo un alternativa e cioè di cominciare con quello che si ha. Già la mozione di Possiamo inopinatamente ritirata per essere discussa in commissione e rimasta lì per quasi sette mesi. Mi dicono che è stata ripresentata. Anche quello si spera sarà un elemento di conoscenza.

Faccio una mia proposta: utilizzare il web per registrare i progressi che via via facciamo. Ho creato su chiusiaperta.it un angolo sul quale depositare ed eventualmente commentare quello che via via emerge. Attraverso la unzione cronologia tutti possono vedere quello che si fa. Con l’aiuto con un esperto di ferrovie le prime “aree di decisione”. Spero che qualcuno risponda.

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5 risposte a Progetto stazione: cominciamo con ciò che abbiamo

  1. Paolo Scattoni scrive:

    Il trasporto locale è finanziato dalla Regione, quindi qualche dato dovranno pur avercelo. Mi impegno a cercare.

  2. pscattoni scrive:

    Questo è uno dei nodi. Nel passato, quando si mise in discussione il numero dei biglietti per Roma il comitato pendolari Roma-Firenze raccolse firme in treno e foto per dimostrare che quella era una corsa molto frequentata. Insistiamo e vediamo cosa possiamo ottenere. Il deputato Dallai a suo tempo fece un’interrogazione per vere dati sull’alta velocità Firenze Roma senza successo. Possiamo chiedergli dettagli.

  3. Romano Romanini scrive:

    I dati relativi ai flussi di viaggiatori che scendono e salgono a Chiusi sono disponibili? In caso negativo: qualcuno, tra esperti e no, sa dove trovarli e a chi chiederli?
    Disponibile a contribuire alla formazione del set di informazioni da chiedere.

  4. Paolo Scattoni scrive:

    Certo, ma in attesa che si fa per evitare le solite lamentazioni? Il tempo in questo caso non è una variabile indipendente. Io ho proposto con chi ci sta di mettere insieme le conoscenze in forma sistematica. Magari viene fuori un quadro conoscitivo e decisionale comparabile a quello dell’ipotetico consulente. Quello che a me pare necessario è la costruzione di quadri strategici coerenti da mettere sul tavolo per eventuali rivendicazioni e negoziati. Lo si fa progressivamente e con continui aggiornamenti. Per ora siamo pochi: esperti di ferrovia, un esperto di pianificazione e un sociologo del lavoro con conoscenze urbanistiche. Io credo però che anche i “non titolati” possano contribuire. Mi riferisco ad esempio alla conoscenza sul campo maturata dai pendolari.

  5. Romano Romanini scrive:

    Apprezzo l’iniziativa ma dubito che possa essere efficace senza un’azione “politica” unitaria di cittadini e associazioni del territorio. Con questa premessa la consulenza, che ritengo indispensabile, diventa possibile, anche nei costi.

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