Immigrati: la geografia politicamente delicata

geografiadi Paolo Scattoni

Il comunicato del comune di Montepulciano su una lezione di geografia alla scuoa media con la presenza di due stranieri  racconta cose che fanno rabbrividire. È una risposta a un altro comunicato del partito di Fratelli d’Italia in cui si esprimeva preoccupazione per l’introduzione di un argomento “politicamente delicato”  .. da affrontare con tutte le cautele del caso”. Tanti anni fa, mio padre, maestro elementare, portò suo suocero che aveva fatto la prima guerra mondiale a spiegare il 4 novembre. Era un argomento politicamente delicato anche quello? Chissà se mio padre prese tutte le cautele del caso. Ormai la politica è vittima dell‘incontinenza verbale di ignoranti che quando parlano di scuola fanno solo danno.
Ho però un sospetto: si cerca di evitare il più possibile di mettere in contatto i richiedenti asilo con la società civile. Ci si dovesse accorgere che sono persone come noi. Dopo l’approvazione della legge sicurezza molti italiani, persone semplici, si rivolgono alla Caritas per capire se con l’abolizione della protezione umanitaria sarà possibile fornire un tetto per i loro amici nel prossimo futuro quando saranno in mezzo a una strada. L’averli conosciuti ha fatto loro capire che sono persone. Si chiama integrazione. Mi dispiace dare una cattiva notizia a quelli di Fratelli d’Italia. Nonostante tutta la loro buona volontà per fermre queste persone ce ne saranno sempre di più e allora bisognerà farsene una ragione e fare una politica adeguata. Senza propaganda e il prima possibile.

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3 risposte a Immigrati: la geografia politicamente delicata

  1. carlo sacco scrive:

    Non voglio vestire i panni di un salviniano perchè non ritengo di esserlo, nè politicamente nè eticamente,e dico questo poiche nei tempi che corrono si fà presto a dare tale epiteto.Tu Paolo concludi che dovremo farcene una ragione sulla loro presenza in mezzo a noi e qui sono d’accordo con te e quando dici che occorrerà fare una politica adeguata sono ugualmente d’accordo.Ma la politica adeguata non ha solo una faccia e solo un aspetto, ne ha anche un altro che è quello che i governi che hanno regnato in Italia da molti anni a questa parte di politiche ADEGUATE per questa gente non le hanno fatte perchè le hanno semplicemente bombardate o quando i nostri governi non l’hanno direttamente fatto hanno dato le basi militari da dove partivano gli aerei che andavano a bombardarli,provocando la rottura dei fragili equilibri interni di quelle nazioni e facendo arrivare in casa nostra ondate di profughi ed in mezzo a queste quelli che profughi non erano, e nel contempo proprio il tuo partito nei riguardi dell’Europa-tanto per parlare chiaro-ha abbassato sempre le orecchie ma la voce grossa l’ha fatta al nostro interno.Allora vedi bene che i termini di ”Politica Adeguata e Senza Propaganda” incominciano anche ad avere un altro colore.Se poi guardiamo a chi ci lucra la tinta viene ancora più rinforzata.Mi riferivo a cooperative,parrocchie ed altri privati.Le regole occorrono,prima di tutto quelle, sennò si parla a vanvera. E’ razzismo il mio?

  2. pscattoni scrive:

    Grazie Roberto. Io credo che si dovrebbero raccontare le storie di questi ragazzi. Lo so è difficile perché palano poco italiano. Cerchiamo di lavorare insieme. Credo che la ragionevolezza di fronte a questo scempio possa prevalere.

  3. Roberto Pacchieri scrive:

    Credo che il tuo sospetto sia purtroppo una certezza: siamo di fronte ad una emarginazione sociale, culturale e lavorativa (a meno che non siano assunti in condizione di semi-schiavitù) degli immigrati, cercata, voluta e finalmente trovata con il nuovo assetto politico. La strumentalizzazione della lodevole iniziativa di un attento insegnante né è un chiaro ed evidente segnale.

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