Il passaggio delle osservazioni alla variante al Piano Operativo da parte del Comitato ARIA segna un passaggio della vicenda del carbonizzatore ACEA o come puntualizza il sindaco ad ogni pie’ sospinto di un impianto di carbonizzazione idrotermale (noi non capiamo la differenza, ma lo vogliamo acontentare). La vicenda è sempre più complessa e la mancanza di partecipazione richiede ogni volta di ripercorrere brevemnte tutte le tappe.
C’è la cronologia costruita tramite gli articoli che via via sono stati pubblicati su questo blog. Uno strumento certamente modesto, ma senza il quale la popolazione sarebbe ancor più disinformata e disorientata.
La intenzione di realizzare un impianto di carbonizzazione da parte di ACEA lo si conosce con la formalizzazione dell’acquisto dell’area dell’ex centro carni. I giornali on line ne parlano poco e in forma celebrativa delle magnifiche sorti future di quel progetto. Siamo a dicembre 2017 e fin da subito c’è una richiesta di maggiore informazione in articoli e interventi di singoli e da gennaio da un comitato cittadino che qualche mese più tardi verrà formalizzato come comitato ARIA (Azione per il Risoetto Ambientale).
Fin da subito viene chiesto un confronto per informare la cittadinanza sulle caratteristiche dell’impianto. La vendita ha comportato un incasso di circa 2 milioni e mezzo di euro, una parte dei quali sono immediamente messi a bilancio per il 2017. Insoma pochi giorni dopo la formalizzazione dei risultati del bando di gara di cessione ad ACEA dei terreni dell’ex centro carni e il rimanente nel bilancio del 2018.
Le richieste di confronto si ripeteranno nel tempo. C’è anche la presentazione di una mozione da parte dei consiglieri Fattori e Sarti di SI Toscana a sinistra. L’impegno richiesto alla giunta regionale non avrà seguito. Anche la successiva interrogazione degli stessi Fattori e Sarti, avrà una risposta piuttosto evasiva da parte dell’assessora all’ambente Fratoni. Tutto questo ha pochi riscontri nella stampa locale, se non con le solite posizioni filo amministrazione comunale, per non parlare di un’iniziativa di partito (PD) pubblicata nel sito del Comune senza che nessuno fra i consiglieri si sia degnato di sottolineare che una cosa è il partito, cosa diversa l’Amministrazione.
Poi ci sono le osservazioni e i pareri per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) condotto dalla Regione. Ebbene certi pareri come quello della USL “certificano” che le analisi presentate da ACEA sono carenti. Non è più la posizione “allarmista” del Comitato, ma di uffici ed enti. Poi c’è anche l’auterevole posizione dellIstituto per la Programmazione Economica della Toscana (IRPET) che conclude che l’impatto sull’occupazione è minimale. Significativo è il silenzio perdurante della stampa online che magari vede nel silenzio un modo per sostenere la nuova strategia del sindacco.
Perché allora le osservazioni sulla variante al Piano Operativo è importante. Molto semplice: c’era il serio rischio che nessuno le presentasse evitando così il dibattito su quanto proposto dal Comitato, passare per un semplice presa d’atto. Invece i consiglieri di maggioranza e minoranza dovranno esprimersi a favore o contro la posizione del Comitato.
Ma in cosa consiste la proposta del Comitato? Continuare ad ospitare industrie classificate dalla legge come insalubri di prima classe mette definitivamente fine a qulasiasi prospettiva di sviluppo basata sulle qualità ambientali, dell’archeologia e del paesaggio. Quindi impedire l’insediamento di altre industrie insalubri di prima classe in aggiunta di quelle esistenti.
D’accordo assolutamente con te, ho sempre pensato che le battaglie giuste non hanno colore.
Giusto Luca (Scaramelli), forse, però, al di là dei muretti delle varie parrocchie politiche un po’ di conoscenza ce la potremmo costruire senza intermediazioni. Poi alle elezioni si vedrà e vincerà il migliore.
Una società dove l’informazione libera non esiste non può definirsi una società libera
Il problema caro Paolo è con chi si schierano i 5 stelle a Panicale mica la salute delle persone.