Questa volta però lo tsunami è sull’istituzione che dovrebbe essere tutelata per l ‘alta funzione che svolge.
Personalmente, essendo stata per moltissimi anni docente e dirigente scolastico, protagonista anzi promotrice della vita della scuola superiore di Chiusi, sono rimasta impressionata per non dire sconvolta nel leggere e sottolineo leggere quanto sta avvenendo tra il Comune di Chiusi e l’Istituto scolastico.
Non posso e non voglio entrare nel merito perché non conosco l ‘argomento nei dettagli. Vorrei però sottolineare che l ‘istituzione ha le sue regole che gli operatori scolastici devono rispettare e che quindi non possono essere ignorate .
Gli atteggiamenti consequenziali non devono e non possono essere stigmatizzati da persone esterne anche con ruoli rappresentativi, se non nella parte che riguarda, eventualmente, la comprensione, la giustificazione di certi atti
“Dura lex sed lex “
Non è uno slogan ma quasi un “dictat”, un principio giuridico al quale tutti,ognuno nel proprio ambito istituzionale, deve attenersi. Pertanto gli operatori scolastici non possono avere, se non negli ambiti lavorativi a loro assegnati, autonomia decisionale soprattutto, mi permetto di aggiungere, quando si tratta di rapporti con i genitori e con gli alunni, spesso minorenni.
Se posso poi esprimere un mio pensiero assolutamente personale frutto della mia lunga esperienza, vorrei dire che la settimana breve non è una novità. Se ci guardiamo intorno troviamo moltissimi esempi.
É vero che comporta una serie di accorgimenti organizzativi non sempre facili ma non impossibili, ma è altrettanto vero che una giornata di sosta nella frequentazione oltre quella delle festività può rappresentare una possibilità, soprattutto per i più piccoli ,di interrompere una continuità pesante ed impegnativa e dare loro un po’ di respiro per una ripresa meno faticosa.
Mi auguro, comunque, che tutto si possa risolvere al meglio nell’interesse della comunità che guarda alla scuola come punto importante di riferimento per la formazione sociale e professionale dei propri figli.