Venerdì mattina c’è stata un’iniziativa del Comune su “trasparenza e legalità”. I relatori annunicati erano Prefetto, Questore e Segretario comunale. Il Prefetto non si è presentato e ha mandato le sue scuse.
Gli altri due relatori ci hanno edotto sulla necessità e utilità della trasparenza. Sugli effetti c’è però da dubitare. Il messaggio lanciato non si sa quanto verrà accolto dai giovani presenti. Diciamo che la pratica corrente non incoraggia.
In quella sede si respirava indirettamente l’atmosfera delle conseguenze dell’intervento del sindaco all’istituto comprensivo Graziano da Chiusi, con i primi elementi pubblicati sulle cronche locali de La Nazione.
Sulla trasparenza mi è tornato alla mente una vicenda di molti anni fa (maggio 2011) che mi vide direttamente coinvolto, direi vittima, con il contributo dell’allora neo assessore Juri Bettollini.
Invito a rileggere il mio post di allora. Si trattava dell’accesso agli atti della documentazione della variante che avrebbe permesso gli interventi per la realizzazione di “Bioecologia” che però non riuscii a vedere. Secondo me, salvo un aspetto, quel post rimane del tutto attuale. Infatti concludeva
” E’ di qualche utilità aggiungere un commento sulla vicenda? Io penso di si. Posso capire che essere catapultati improvvisamente dalle battute di caccia al cinghiale a un assessorato può creare qualche scompenso. Forse però cercando bene un simil Bignami di diritto amministrativo da qualche parte lo trovano. Studino perché se continuano così è probabile che qualche boccatone procedurale o politico prima o poi lo trovano.”
Direi che con la vicenda scuola il boccatone l’hanno trovato. La differenza di quella vicenda con l’attuale riguarda la minore partecipazione nei commenti, dovuta forse alla rassegnazione o all’atmosera del “ma chi te lo fa fare” che purtroppo si respira oggi.
C’è stato un altro sindaco in passato che al sottoscritto (“in particolare al sottoscritto”, mi fu riferito dalla gentile funzionaria, perchè ero “persona indesiderata” nelle stanze del Comune) non consentiva l’accesso agli atti neanche dietro presentazone di appposita domanda… Così aveva deciso il capataz, e anche io, come Paolo, mi rivolsi un giorno ai Carabinieri, la funzionaria contrariata si mise pure a piangere… Gli atti quella vola li ottenni, ma in seguito è sempre stata la stessa cosa… Vedo che la storia si ripete. Ma i Bettollini & C. non erano quelli nuovi, giovani, aperti… Dov’è la novità?
Indovina di chi è questo commento a quell’articolo del 2011