Le 2250 firme contro l’impianto di carbonizzazione idrotermale sono stae inviate anche al Presidente della Giunta regionale Enrico Rossi. Rispetto alla lettera di accompagnamento scritta per i sindaci è stato aggiunto un passaggio, brevissimo ma significativo. Riguarda la procedura in corso di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
“Come forse ricorderà il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità una mozione che avebbe dovuto impegnare la Giunta a farsi parte attiva per il confronto pubblico richiesto. Una successiva interrogazione del gruppo SI Toscana a Sinistra ha ottenuto una risposta alquanto evasiva da parte dell’assessore Fratoni. Nel frattempo la procedura VIA (per altro in assenza di VAS) ha raccolto richieste di integrazione alquanto pesanti da parte degli enti e degli uffici a cui era stata richiesta una valutazone. Oltre alla promozione dell’iniziativa di cui alla sopracitata mozione le chiediamo che le risposte da parte del proponente vengno enucleate e offerte all’attenzione della cittadinanza di Chiusi.”
È bene che a livello regionale non si dica che la partecipazione non c’è stata perché non richiesta. Secondo me emerge abbasanza chiaramente la strategia del Comune che aspetta i risultati della VIA per poi dire che gli esperti hanno parlato quindi la partecipazione non serve. Ovviamente a quel punto sarebbe quasi inutile.
Dato che il presidente Rossi h più volte affermato che è suo costume rispondere a tutti quello che lo interpellano, sarà interessante vedere se entra nel merito. Quale sia stato il ruolo della Regione in questa vicenda non è dato sapere.
Io faccio due scenari estremi. Il primo lo immagino così. Ci sono due dirigenti ACEA progetti che si uncontrano per caso in un bar di Terni. Uno dice al secondo “Sono venuto sapere per caso, che il Comune di Chiusi ha pubblicato un bando per la cessione di 8 ettari in zona industriale. Visto che ora cerchiamo con difficoltà di localizzae un impianto di carbonizzazione idrotermale perché non partecipiamo al bando?”. Così con questa informazione raccatta percaso è iniziata la vicenda”.
All‘altro estremo possiamo immaginare una riunione a Firenze presso la regione dove il dirigente ACEA si incontra con un’importante esponente della politica regionale e quest’ultima avrebbe poter detto: “Noi vediamo con favore la costruzione dell’impianto di carbonizzazione che Capannori ha rifiutato. Se vi interessa noi possiamo interessare il Comune di Chiusi, che sta mettendo in vendita una sua proprietà in zona di insdiamenti roduttivi, perché con un bilancio comunale abbastanza disastrato”.Il dirigente ACEA dice di si. Così nasce tutta l’avventura.
Sono ipotesi agli estremi puro caso o iniziativa preordinata a livello regionale. Ognuno si collochi dove meglio crede. Sarebbe però utile e doveroso dire apertamente cosa effettivamente sia successo. Anche perché fra qualche mese saremo in campagna elettorale per le elezioni regionali in Toscana e quello del carbonizzatore sarà un elemento da valutare, almno dalle nostre parti.
Come si fa a pensare di fare di Chiusi una “Pattumiera”. Se cosi’ fosse:
Addio ai sogni di uno sviluppo turistico.
Addio alla fama di Chiusi quale Città Etrusca.
Addio all’edilizia residenziale.
Addio all’industrializzazione delle tecnologie avanzate.
Addio all’incremento della popolazione a causa dell fuga da un ambiente a rischio.
Meglio pensarne un’altra e poi i comuni limitrofi saranno d’accordo?
Si ma codesta è una affermazione per cervelli pensanti e politicamente critici; mica penserai che tutto il seguito sia in codesta condizione ? Sembra quasi una affermazione di una cosa da nulla, quasi che si possa benissimo scavalcare,tanto non succede nulla.
E’ la povertà non sempre ”economica” che incalza….e che alla fine darà i suoi frutti.
In assenza di informazioni si può supporre di tutto.
Anche a me, francamente, pare più plausibile un accordo regionale che non un bando colto casualmente al volo da Acea.
E’ comunque evidente, al di la di ogni ragionevole dubbio, il diverso atteggiamento che Regione e Comune di Chiusi tendono a tenere in frangenti che vogliono enfatizzare (fermata del freccia rossa) rispetto a quelli che, come il carbonizzatore, possono dar adito a critiche e proteste.
Nel primo caso è la notizia che va a cercare il cittadino (manifesti, locandine, comunicati stampa…), nel secondo deve essere il cittadino a cercare al notizia.