ACEA: la partecipazione non comincia, deve e doveva essere una costante

partecipazionedi Paolo Scattoni

Sul progetto del carbonizzatore ACEA un giornale locale ci dice che “comincia la partecipazione”. Cita l’inchiesta pubblica che dovrà essere organizzata a cura della Regione. Con questo deduce che aveva ragione il Comune quando affermava che la partecipazione spetta dunque al Comune. Ma è proprio così?

L’organizzazione dell’inchiesta pubblica spetta alla Regione, ma l’inchiesta pubblica è la risposta esaustiva alla domanda di partecipazione?

Partirò da lontano. Nell’iniziativa pubblica nel marzo scorso, a chiusura del mandato dell’Autorità Regionale per la Partecipazione ho avuto il piacere di incontrare il professr Umberto Allegretti, giurista massimo esperto di partecipazione. Per il professor Allegretti la partecipazione ai percorsi decisionali pubblici è un diritto soggettivo, di chiunque, derivato dalla nostra Costituzione.Condivido, ma non sono in grado di argomentare in maniera compiuta. Per me la partecipazione deve essere garantita perché conviene alla collettività. La decisione partecipata ha maggiori possibilità di essere migliore rispetto a quella non partecipata.

Quando il Comitato ARIA, in precedenza Comitato sul Carbonizzatore, ha chiesto sin dal gennaio 2018 di conoscere e interloquire con quanto si stava decidendo per una scelta che può condizionare la strategia di sviluppo (forse sarebbe meglio dire di declino) della nostra comunità.

Non sto a dilungarmi. Mi basta citare un commento ad un articolo  su questo blog di Luciano Fiorani datato21 gennaio 2018:

“Anch’io non posso più vedere quello che dice il sindaco dalla sua pagina facebook. Non so se sono problemi tecnici o comportamenti da “asilo Mariuccia”.
Nell’ultimo streaming pare abbia detto che lui ha fatto tombola con l’impianto di Acea e che le opposizioni (invidiose?) hanno messo in giro voci per spaventare la gente.
E, comunque, questo è un passo dell’ultima dichiarazione apparsa su primapagina: “…possibile che non si riesca a capire che abbiamo un’opportunità e un potere enorme in mano per risolvere definitivamente i problemi causati dal depuratore di Bioecologia in questi anni? Se poi al miglioramento ambientale aggiungiamo 20 nuovi posti di lavoro ed oltre 30 milioni di investimenti nel nostro territorio, è un peccato? Ma di che si parla?”
E’ la linea Lorenzoni-Bettollini: si migliora la situazione ambientale e in più arrivano soldi e posti di lavoro.
In che termini si migliorerebbe? Non si sa.
Ci saranno meno emissioni? Non si sa.
Il nuovo impianto non sarà classificato “insalubre di I° classe”? Non si sa.
Che rifiuti tratterà di preciso? Non si sa.
Sono stati sentiti i sindaci che hanno rifiutato impianti simili? Non si sa.
In base a cosa il depuratore di Bioecologia è diventato improvvisamente pericoloso? Non si sa.
Quali sono i miglioramenti (ambientali?) richiesti? Non si sa.
Chi vuol saperne qualcosa si informi. Ora c’è anche un Comitato per questo.
Il sindaco è impegnato a far propaganda, presso i suoi cari, a un impianto ‘n sacco bello”.

È passato più di un anno e mezzo da quell’articolo, ma niente si è saputo. Perché questa paura di una partecipazione volta a capire di più e confrontarsi? Tale esercizio sarebbe dovuto iniziare nel 2017 prima del bando di vendita dell’area. Solita occasione persa.

Mi chiedo se questo tema della partecipazione non possa divenire insieme a quella della coesione territoriale, uno degli argomenti delle prossime elezioni, quelle regionali nel 2020 e quelle comunali nel 2021.

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3 risposte a ACEA: la partecipazione non comincia, deve e doveva essere una costante

  1. pscattoni scrive:

    Ringrazio Luciano (Fiorani). Devo però aggiungere che chiusiblog è un blog aperto a tutti. Per quanto riguarda l’impianto ACEA qui possono trovare ospitalità tutte le opinioni sull’argomento. L’aver raccolto in una pagina del blog tutti gli interventi sul blog dall’inizio della vicenda ad oggi ha aiutato a rendere il dibattito più consapevole.
    Devo anche sottolineare che il blog potrebbe svolgere un ruolo ancora più efficace se ci fosse maggiore collaborazione. Personalmente non sono in grado di costruire una memoria degli articoli apparsi sulla “stampa vera”. Un servizio del genere sarebbe assai utile.

  2. Luciano Fiorani scrive:

    Luca (Scaramelli) rileva un fatto che è sotto gli occhi di tutti: l’informazione tradizionale è tutta schiererà a sostegno dell’Amministrazione comunale.
    C’è poco ďa fare.
    Dobbiamo semplicemente usare al meglio tutti gli spazi liberi utilizzabili a cominciare da chiusiblog.

  3. Luca Scaramelli scrive:

    Condivido la tua impostazione e credo che il comitato abbia svolto finora un lavoro fondamentale che ora, alla luce anche dell’enorme numero di firme raccolte, deve avere un cambio di marcia affermando con più forza il suo ruolo.
    Prima di questo però credo che debba essere denunciata la grave situazione riguardo al ruolo dell’informazione appiattita sulle posizioni della maggioranza, tutti saltati sul carro degli attuali vincitori. Su questo aspetto è necessaria una riflessione da parte di tutti, il blackout dell’informazione genera un grave attacco deficit di democrazia ormai insostenibile.

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