Adesso, quindi, sarà possibile accedere ai dati comunicati dalle varie centraline ASCO (temperatura, umidità, PM10 – anche sotto forma di grafici) direttamente attraverso un link, che permetterà l’accesso a una pagina web dove, inoltre, sarà possibile vedere dove è dislocato l’apparato mediante geolocalizzazione.
Come di consueto è prevista una prima fase di test per controllare il corretto funzionamento della strumentazione e dell’elaborazione dei dati. Infatti, il progetto prevede la realizzazione di centraline a basso costo ma, allo stesso tempo, permettere la possibilità di avere misurazioni attendibili. Uno dei componenti principali nella realizzazione delle unità di monitoraggio è la scheda microcontrollore Arduino, il cui funzionamento e le sue applicazioni concrete sono state illustrate in principio durante il progetto Laboratorio Ambiente.
Questo nuovo livello di applicazione pratica rappresenta un notevole passo in avanti per il progetto Air Selfcontrol, poiché entrerà a far parte di una rete di monitoraggio a livello europeo e sarà accessibile da tutti.
La qualità dell’aria, infatti, presenta una criticità sia d’inverno che d’estate (tra le principali fonti di emissione il traffico, il riscaldamento domestico, le industrie e le pratiche agricole), inoltre l’auto privata continua a essere il mezzo più utilizzato (rappresenta il 65,3% degli spostamenti). In Italia, nel 2018 sono state 26 le città (circa un capoluogo su quattro) ad oltrepassare il limite quotidiano di PM10 fissato per legge a 50 μg/mc, come media giornaliera, da non superare per più di 35 giorni l’anno.
Il progetto Air Selcontrol permette di sensibilizzare le persone e di far comprendere l’urgenza a livello nazionale di pianificare misure strutturali capaci di abbattere le concentrazioni di inquinamento presenti e di riportare l’aria a livelli qualitativamente migliori. La sfida importante che oggi ognuno di noi deve affrontare è quella di intraprendere anche microazioni concrete per migliorare la qualità della vita presente e futura. Con lo scopo di fare della mobilità sostenibile il motore del cambiamento e di ripensare le città per le persone e le loro necessità.
X Donatelli. Protetta da chi ? Da coloro che poi vengono a pulire lo sporco che producono nelle case dei cittadini tutti i giorni ? Mi sembrerebbe che tale categoria non esista o se esitesse quelli davvero sono ”animali” in via di estinzione…. Non sono un etologo ma potrei capire senza dubbio alcuno altre specie di volatili od animali veramente in via di estinzione,ma credo che di piccioni ce ne siano a milioni ed anche qualche Comune sò che ha usato in un recente passato falchi stanziali affinchè i piccioni non nidifichino nei centri abitati.Vorrei sapere per quale recondita ragione una persona debba sopportare ogni giorno lo sporco che lasciano sia nelle terrazze chè nei marciapiedi ed essere obbligata a pulire e disinfettare le superfici ogni giorno. Ci sono altre forme più importanti di inquinamento molto più letali che quelle dei piccioni e sono d’accordo, ma se si può in qualche modo(che non saprei quale) limitarne la loro presenza credo che la decenza civica e l’igiene ne guadagnerebbe.Mi sembra di sapere che in certe città come Venezia e Firenze sia proibito anche portar loro da mangiare affinchè prolifichino e che siano previste anche multe salate per coloro che sgarrano. Quindi non è più come una volta il problema della convivenza ma oggi sta diventando una cosa da prendere in seria considerazione da parte dell’autorità pubblica.
I piccioni sono una specie protetta!!!!
Mah, pensi che l’Arpat si prenda la briga delle misurazioni della qualità dell’aria perché Carlo Sacco ha detto che i piccioni infestano i palazzi e che con le loro defecazioni rendono l’aria fetida al punto tale che non possa nemmeno essere aspirata dentro casa da un condizionatore.? Mi sembrerebbe codesta una cosa che sia già successa nei paesi vicini perché non è una cosa nuova e certe cose le autorità le sanno.Scrissi una raccomandata,sono venuti i vigili, sono state chiuse delle buche sui tetti dove i piccioni covavano ma nulla è cambiato. si riproducono e con essi si espande la loro invadenza.Anche i cinghiali per esempio sono ai limiti della città ma per quelli giustamente vengono organizzate battute ma per i piccioni purtroppo non c’e’ nulla che li fermi perché volano via quando fiutano un pericolo ma poi ritornano.E se si pensa alle loro defecazioni anche nei marciapiedi è una vera indecenza perché la gente ci cammina sopra e porta in casa germi e quant’altro.Io credo che qualcosa il Comune debba studiare per far finire questo stato di cose.Capisco che non sia facile pensare a come risolvere la questione ma non è facile allo stesso modo nemmeno conviverci con tali condizioni per i cittadini.
Puoi sempre segnalare all’ARPAT.
Ed allora nel mio caso è bene abbandonare le illusioni e tendenzialmente attuare un comportamento che faccia a meno di tenere le finestre aperte.Anche perchè se poi lo strumento misura la presenza di PM10 nell’aria,come si fà ad evitare tale presenza in maniera preventiva perchè credo che diventi problematico il tamponare la questione,se non affrontarla con gli strumenti generali che sono oggetto di legislazione ?
x Carlo Sacco. No la centralina misura soltanto le polveri sottili ed altri parametri tipo umidità e temperatura.
Una domanda rivolta al Sig.Taccini,tenendo presente che lo scrivente è un totale profano delle possibità di rilevamento PM10 che si descrivono sopra,ma ancor dipiù sulle possibilità di rilevazione dell’inquinamento dell’aria anche da prodotti provenienti da fumi e da defecazione animale.La mia domanda è la seguente visto che si identifica anche un costo approssimato del tutto trascurabile: tali
strumenti di rilevazione della qualità dell’aria funzionano anche in presenza di aria respirabile relativa alla presenza soprattutto di prodotti, gas e prodotti della defecazione animale accanto alle abitazioni civili ? Lo chiedo per il semplice motivo che soprattutto sia in primavera chè in estate spesso debbo chiudere la finestre oppure dalla terrazza dove di sera ceno, sono costretto a rientrare in casa perchè un odore dolciatro trasportato dal vento spesso la fà da padrone insieme anche al preciso e perfettamente riconoscibile fetore delle defecazioni dei piccioni che a decine e decine infestano i tetti dei palazzi circonvicini.Premetto che non sono per natura un esagerato ed un igienista puntiglioso e pignolo ma talvolta d’estate devo evitare di accendere l’aria condizionata in camera perchè il motore aspira l’aria fetida delle feci dei piccioni al punto-senza esagerazione alcuna-di rischiare la salmonellosi pur restando in casa.Ho interessato la ASL ed anche i vigili ma la situazione non è cambiata.Vorrei una risposta su questa possibilità.Grazie.
Forse vale la pena precisare che il gruppo tedesco citato messo a punto centraline simili. Il progetto ASCO ha però constatato che le centraline ASCO progettate nel nostro progetto, se pur più costose d qualche euro, sono molto più precise ed efficienti. Nei prossimi giorni il software di collegamento alla rete europea verrà installato su alte tre centraline ASCO. Per chi fosse interessato il costo complessivo per componenti e montaggio si aggira intorno ai 150 euro.