In primo luogo chiariamo che stiamo facendo riferimento alla determinazione dirigenziale del 08/08/2013 in sede di AIA . L’AIA è l’autorizzazione integrata necessaria per l’esercizio di alcune tipologie di installazioni produttive che possono produrre danni ambientali significativi; è integrata nel senso che nelle relative valutazioni tecniche sono considerati congiuntamente i diversi danni sull’ambiente causati dall’attività da autorizzare, nonché tutte le condizioni di funzionamento dell’installazione (non solo a regime, ma anche nei periodi transitori ed in fase di dismissione), perseguendo quindi una prestazione ambientale ottimale. Per chi desiderasse delucidazioni “di massima” ulteriori: https://it.wikipedia.org/wiki/Autorizzazione_integrata_ambientale.
In sede di AIA i rilievi compiuti dall’Arpat furono esposti nella seguente tabella :
Dalla lettura della medesima si rileva che il nichel in concentrazione superiore ai 20 mg/L è individuato da Arpat (spesso non da Bio-ecologia che comunque era tenuta al monitoraggio) nei rilievi sui due “piezometri” a valle della stessa azienda fin dal 2008 , evidenziando valori superiori a 20 mg/L.
Nel 2012 Bio-ecologia (non Arpat ) rileva inquinamento da nichel nel piezometro a monte , solo nel 2012, mentre Arpat sul piezometro a monte non rileva mai una concentrazione superiore al limite consentito.
Arpat nella stessa nota di chiarimento emessa in correlazione alle notizie uscite sul quotidiano Prima Pagina a novembre 2013 informa che cura a scala regionale il monitoraggio della qualità delle acque sotterranee e che la relativa banca dati è consultabile on line precisando che “ tutte le attività di controllo effettuate sono state regolarmente comunicate alla Amministrazione Provinciale ed a quella Comunale come previsto dalla normativa vigente”. Evidentemente , non avendo rilevato alcun inquinamento nel piezometro a monte neppure nel 2012, i dati comunicati da Arpat riguardano i piezometri a valle.
Tenendo presente quanto sopra , in sede di AIA vengono impartite una serie di prescrizioni per la riduzione dell’impatto ambientale e per il miglioramento del sistema di monitoraggio , il tutto anche in considerazione della vicinanza della struttura al centro abitato
Nelle stessa sede di tale procedura il Comune di Chiusi con nota 184216 del 16/11/2012 dichiara :
Richiamandosi all’art 216 del R.D.1265/1934 e al DM 05/09/1994 , e ricordando che in base al R.D. 1265/1934 le attività insalubri di prima classe non possono essere localizzate in prossimità del centro abitato: “La prima classe comprende quelle che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni; la seconda, quelle che esigono speciali cautele per la incolumità del vicinato”
Quindi riassumendo :
1) l’inquinamento da nichel viene rilevato dai piezometri a valle
2) l’unico anno in cui si rileva nel piezometro a monte è il 2012 e il rilievo di superamento è effettuato dalla stessa Bio-ecologia (non da Arpat))
3) il 16/11/2012 il Comune ai fini del rinnovo in sede di autorizzazione integrata ambientale ha specificato che dovranno essere messi in atto tutti gli accorgimenti tecnicamente possibili al fine di evitare ogni forma possibile d’inquinamento
4) l’Autorizzazione Integrata Ambientale doveva essere rinnovata ad ottobre 2017 e nel contempo dovevano essere applicate tutte le prescrizioni di cui all’autorizzazione stessa
5) il 22 ottobre 2015 si organizza un “ open day” per dimostrare che Bio-ecologia è un fiore all’occhiello
6) la relazione sulla gestione al bilancio 2016 di Bio-ecologia indica che l’inquinamento è ancora presente (pag 7) , sottolineando che non è colpa di Bio-Ecologia , e che l’autorizzazione integrata ambientale scade nel 2022 (pag 1)
7) a fine 2017 Acea-Terni risulta unica partecipante e vincitrice del bando di alienazione del Centro Carni
8)il 5 dicembre 2018 la stampa annuncia che le azioni di Bio-ecologia sono state cedute da Siena Ambiente ad Acea, rimanendo la prima attiva nel settore del fotovoltaico
9) nel 2018 Acea nell’effettuare i rilievi in falda individua valori sopra la norma per ferro manganese arsenico e solfiti
Più che una tutela della cittadinanza sembra una partita ad “ Uomo Nero” e perché non apparisse tale occorrerebbe, in base alle regole della trasparenza, che fossero pubblicate da Arpat tutte le analisi effettuate dal 2013 a seguire, la relazione della stessa del 2015 diretta ad escludere qualsiasi responsabilità di Bio-Ecologia , come sottolineato da Bio-ecologia nella propria nota integrativa al bilancio, ove da un lato si esclude che Arpat abbia rilevato anomalie e dall’altro si afferma che pur essendoci anomalie queste non dipendono da Bio-ecologia , per cui delle due l’una , come si suol dire , e che ritornassero accessibili nel sito del Comune tutti i documenti relativi a tale vicenda