Il testo che segue è stato pensato come commento al post precedente. La sua lunghezza però non lo consente e quindi è pubblicato come articolo autonomo, da leggere in continuità (P.S.)
di Bonella Martinozzi
Paolo ben accogliamo la precisazione su cui però vorremmo continuare il confronto.
In Camera di Commercio risulta che ACEA s.p.a , P.I.05394801004 , ha depositato l’ultimo elenco soci nel 1998 , anno antecedente la quotazione in borsa.
Logicamente a tal punto la quotazione in borsa e la partecipazione di capitale privato ha senso se l’azienda è remunerativa , altrimenti il possessore di capitale preferisce altro tipo d’investimento, ciò non toglie a priori che un’azienda possa essere “eticamente” remunerativa se si considera il capitale quale uno dei fattori produttivi, ma non è questa ne’ la sede ne’ il momento di affrontare tale argomento.
Per Acea s.p.a , e di conseguenza Acea Ambiente s.r.l., potere di direzione e controllo comunque in mano pubblica, Comune di Roma.
Lo stesso titolarità azionaria di Siena Ambiente, 100% proprietaria di Bioecologia e cedente le azioni della stessa ad Acea Ambiente , era costituita da 40% STA s.p.a e 60% da Amministrazioni pubbliche incluso il Comune di Chiusi per una quota di 331 azioni per € 17.096,00 (0,6%).
Specificato ciò potremmo dire che il gioco si svolge principalmente in mano pubblica ed il fatto che il Comune di Chiusi , nella persona del Sindaco, da un lato sia stato a conoscenza dell’acquisto di Bioecologia da parte di Acea Ambiente (necessariamente posto che una società deve dialogare almeno annualmente con i propri soci), dall’altro abbia permesso l’acquisto dell’Area “ex centro Carni “ alla stessa fino a spingersi nell’indicare che nell’area non verranno “carbonizzatori” parrebbe indicativo di una strategia più complessa,considerate le attività specifiche di ognuna. Sarebbe il caso che lo stesso , azionista , proprietario “demaniale” e “rappresentante” dei cittadini chiarisse le finalità e l’esito della totalità dell’operazione , partendo dall’origine, per un principio di trasparenza e di tutela della collettività sia da un punto di vista del capitale (per l’azionariato e proprietà pubblica) sia e soprattutto per la tutela della salute e del benessere della collettività amministrata, anche in correlazione alla posizione del Comune di Chiusi rispetto agli altri Comuni della Provincia costituenti l’ originario azionariato.
È un approfondimento interessante e da sviluppare. In molti ci siamo chiesti anche su questo blog cosa ci fosse stato prima del bando di alienazione dell’area ex centro carni. Ora cominciamo a scorgere qualche utile elemento. Il quadro non è certamente completo, ma sembra ormai ovvio che quanto sta succedendo oggi riguarda una sorta di “salvataggio” di una azienda e di una sua controllata. Per ora è un’ipotesi, ma vale la pena continuare a studiare.