COMUNICATO
Non vi è stata alcuna disponibilità del Comune di Chiusi a collaborare.
In questo anno e mezzo nel quale abbiamo richiesto a gran voce un confronto pubblico, democratico, il sindaco ha continuato a negare un contraddittorio diretto.
Sono state raccolte in pochissimo tempo 2.250 firme a supportare questa nostra richiesta: segno evidente che i cittadini vogliono essere coinvolti nelle decisioni che riguardano il territorio nel quale essi vivono, lavorano e crescono i propri figli.
Lo stesso argomento è stato preso in carico dai Comuni limitrofi i quali, tramite atti approvati nei consigli comunali, si sono di fatto parte garante delle richieste della cittadinanza attiva in Valdichiana. Città della Pieve, Cetona, Chianciano e Montepulciano si sono schierati dalla parte di chi chiede condivisione e partecipazione. Non chissà quali assurde richieste.
Tutti, tranne il Comune di Chiusi.
In questo tempo i comitati e le associazioni interessate localmente hanno maturato competenze ed hanno agito su strade diverse, anche grazie al supporto di consiglieri regionali che hanno presentato una serie di atti: interrogazioni, mozioni e discussioni all’interno delle commissioni preposte; attività che pochi giorni fa ha portato alla sospensione della Procedura di VIA ed all’avvio dell’iter, acarico della Giunta Regionale, per costituire la cosiddetta “Inchiesta pubblica” sull’impianto di “carbonizzazione idrotermale” che ACEA vorrebbe costruire a Chiusi.
Scelta non certo scontata e banale, visto che la normativa regionale che regola la Valutazione di Impatto Ambientale non obbliga la Regione a sospendere i procedimenti; segno evidente che anche la maggioranza in Regione deve essere stata mossa “dalla particolare rilevanza degli effetti ambientali del progetto” (art. 53 lrt 10/2010) e dalla mancanza di preventivo contraddittorio pieno nel territorio interessato.
A parole sostiene l’Amministrazione chiusina, ma nei fatti l’ha sconfessata!
IL COMITATO A.RI.A
19 luglio 2019