Banca Valdichiana: la posizione di Possiamo

banca-valdichianadi Daria Lottarini

Le recenti vicende che hanno portato al cambio del vertice di Banca Valdichiana ci spingono ad esprimere alcune considerazioni, cercando di dar voce ai cittadini, soci e clienti che stanno vivendo con preoccupazione questo imprevisto mutamento del gruppo dirigente, dopo soli due mesi dalle elezioni che avevano rinnovato il Consiglio di amministrazione della banca.

Non è nostra intenzione certamente entrare nel merito della questione e nella legittima autonomia dell’istituto bancario.

Crediamo tuttavia che sia necessario fare chiarezza e far conoscere a tutti coloro che, per vari motivi, hanno rapporti con la banca, quali siano state le cause e i percorsi che hanno portato verso un così repentino ribaltamento di quelli che erano stati gli esiti e le indicazioni chiaramente emersi dalle elezioni dell’assemblea dei soci.

Chiediamo ciò affinché si ristabilisca il clima di fiducia tra soci, clienti e il gruppo dirigente della banca, in modo tale che vengano soddisfatte le giuste richieste di metodi trasparenti.

Sarebbe opportuna, a tale scopo, la convocazione di un’Assemblea straordinaria dei soci. 

Auspichiamo che alla nostra richiesta di chiarimenti si unisca anche una presa di posizione dell’Amministrazione comunale.

È diffuso tra gli operatori economici, ma anche tra i semplici clienti, il timore della perdita del legame con il territorio, prima con la fusione tra la banca di Chiusi e quella di Montepulciano, poi con il nuovo assetto imposto dalle normative superiori che hanno portato all’ingresso nel gruppo ICCREA.

Siamo convinti che la funzione di motore per lo sviluppo dell’economia locale possa continuare ad essere svolto dall’ente bancario solo se permane il rapporto di fiducia con le persone che ricoprono ruoli dirigenziali.

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3 risposte a Banca Valdichiana: la posizione di Possiamo

  1. pscattoni scrive:

    Da amministratore di chiusiblog informo che tutte le volte che si è scritto di BCC, gli articoli hanno avuto un riscontro molto positivo in termini di lettura. È successo tempo fa con un articolo di Alessandro Bologni (https://www.chiusiblog.it/?p=34705) , giorni addietro su un post di protesta (https://www.chiusiblog.it/?p=35874) per il modo con cui sono stati sfiduciati in consiglio presidente e vicepresidente (ad ora 1485 contatti, dato eccezionale per questo blog) e infine per questo post pubblicato ieri.
    La banca può attraversare difficoltà, ma questo non spiega quello che è avvenuto in Consiglio e sono d’accordo con chi sollecita, come fa Bologni, che su questa vicenda si prenda posizione.
    Nonostante che agosto non sia il mese più adatto per discutere, di questi tempi il segnale che emerge anche da chiusiblog è che sono moltissimi coloro che vogliono saperne di più. In particolare i soci della banca sono interessati a far sentire la loro voce ben informata nelle prossime assemblee. Ho già proposto che, stante la piena disponibilità ad ospitare articoli sul tema su questo blog, le persone più interessate potrebbero offrire un sito dove si informa e si discute di Credito Cooperativo.

  2. Rossella Rosati scrive:

    Esistono dei processi incontrovertibili in quanto legati a decisioni nazionali e/o comunitarie, vedasi la riforma che a partire dal 2016 ha coinvolto tutte le BCC . Nei medesimi processi s’inseriscono le “posizioni” locali . Al momento dell’introduzione della riforma, nel 2016, in Italia si contavano 280 Bcc, quasi tutte di dimensione piccola o media, radicate sul territorio, con coefficienti patrimoniali mediamente più elevati, dunque migliori del resto del sistema bancario. Non tutte però godevano buona salute; anzi, circa un terzo sono state considerate gestite male e «ad alto rischio», mentre un altro quarto «mediamente a rischio». La maggior parte ha sempre funzionato abbastanza bene, erogando crediti con prudenza, tanto da avere in pancia una quota di npl , i cosiddetti crediti a rischio, in percentuale largamente inferiore a quella delle banche maggiori.
    Non è detto che i processi nazionali non possano essere compatibili con le posizioni locali : la differenza, come deducibile da quanto sopra esposto,la fanno sempre le persone, e,nell’economia locale,le persone del luogo.
    Se non impariamo ad osservare ed esaminare ciò che influisce nel territorio nella sua concreta gestione, facendone oggetto di aperta riflessione e dibattito collettivo,al fine di esprimere una voce unitaria ed autorevole, è bene che non ci illudiamo che “i mutamenti richiesti”possano essere la conseguenza di ” prese di posizione”successive, utili ma difficilmente…

  3. Alessandro Bologni scrive:

    In qualità d socio, cliente ed ex amministratore della BCC di Chiusi apprezzo molto la posizione presa dalla lista “Possiamo” posizione che mi sarebbe piaciuto fosse stata presa anche da altri partiti e magari dall’amministrazione Comunale di Chiusi ai quali però sembra non interessi molto la questione come non è interessata al momento della fusione con la BCC di Montepulciano o in occasione dell’adesione al gruppo unico bancario ICCREA, scelte e decisioni che hanno creato una spaccatura ed un allontanamento della base sociale dall’istituto che per oltre 100 anni è stato punto di riferimento non solo per i soci ma per tutta la comunità delle zone di Chiusi, Sarteano, Piazze, Castiglion del lago e via dicendo.
    Mi è stato detto che i tempi sono cambiati e certe scelte erano d’obbligo. Io non sono mai stato convinto sopratutto nei modi in cui sono state fatte. La Bcc E’ DEI SOCI e siamo noi soci che dobbiamo muoverci, è il momento di farsi sentire senza paure come, a mio giudizio, è avvenuto nelle occasioni dette sopra.

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