Il Partito Comunista invita tutti all’iniziativa “NO AL CARBONIZZATORE” di Giovedì 19 Settembre ore 21.00 presso la Sala San Francesco in Via Paolozzi, 6 a Chiusi (SI) per spiegarvi come tale impianto polverizzerà il nostro territorio. Si potrà intervenire e fare domande, ci auguriamo siano molte, saremo ben felici di rispondervi.
Noi del Partito Comunista siamo sì – come elemento fondativo, potremmo dire istituzionalmente – per il lavoro, per la dignità del lavoro e per il diritto al lavoro:
ma deve trattarsi di lavoro “buono”, anzi “ottimo”, mai in contrapposizione o in conflitto nè con la salute della popolazione nè con quella degli stessi lavoratori e nemmeno contro l’ambiente, l’ecosistema ed il territorio circostante.
Il progetto ACEA è ad alto contenuto di capitale ed a basso contenuto di lavoro: quanti
lavoratori “nuovi” saranno occupati effettivamente nel carbonizzatore? Ma, contestualmente, quante attività del tessuto produttivo locale, collegate alle vere eccellenze caratteristiche della zona, subiranno perdite di fatturato – e quindi di personale – a causa della presenza nelle vicinanze di un’industria classificata come “insalubre di 1^ classe” in base alle direttive Seveso? Il saldo sarà zero o a perdita per l’occupazione? E la perdita, brutale ma innegabile e per il medesimo motivo, del valore degli immobili di civile abitazione, non conta nulla?
Ringraziamo per la pubblicazione, cercheremo di fare tutto ciò che è possibile con umiltà e abnegazione. Non sarà l’unica iniziativa, ne faremo altre in tutto il territorio, impegnandoci al massimo per cercare di far passare il nostro messaggio. L’enorme progresso scientifico della nostra epoca potrebbe essere indirizzato verso le reali sfide dell’umanità, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di milioni di persone e la sostenibilità della nostra esistenza rispetto all’ambiente in cui viviamo. Il progresso della scienza e delle capacità dell’uomo consentirebbe oggi la soluzione di gran parte dei problemi che affliggono l’uomo e l’ambiente. Ma per far questo sarebbe necessario liberare l’immensa forza della scienza dalle sue catene capitaliste. Questo sarà possibile solo in una diversa società, in cui il potere sia nelle mani dei lavoratori e si perseguano gli interessi della maggioranza e non di una esigua e parassitaria minoranza. La questione ambientale diviene quindi oggi un nuovo paradigma della necessità storica dell’abbattimento del capitalismo e della costruzione di una società socialista. Per questo però è necessaria consapevolezza e il rifiuto di ogni falsa contrapposizione, alimentata scientificamente dai capitalisti, tra ambiente e lavoro. La versa contraddizione è tra ambiente e profitto.
Qui logicamente- e lo sottolinei tu stesso- non è questione di votare per quel partito,la salute non conosce partiti e quindi auspico che vi sia una forte presenza a tale iniziativa ma che si delineino anche le conseguenti iniziative per evidenziare la pressione sull’opinione pubblica perchè da come si sono messe le cose in italia e quindi anche localmente,la classe politica sente solo una cosa che è quella della gente in piazza.Secondo il mio metro di giudizio al punto in cui sono le cose il comitato dovrebbe organizzare una presenza permanente o periodica di gente – e lo ha dimostrato con le 2500 firme raccolte che proprio poche non sono- che il confronto per iniziative del genere deve coinvolgere la gente e se ne deve parlare in maniera esauriente del problema proprio per confrontare i punti di fronte ai quali ci si possa trovare in un immediato futuro.E la gente in piazza sono voti contro- è inutile raccontare storielle- ed allora i politici devono imparare che non è possibile silenziare o tacitare una parte di popolazione passando sopra le loro teste con iniziative già prese anche se ineccepibili dal punto di vista di procedure formali.A quanto ho capito qui si tratta di rischiare di diventare un luogo di raccolta degli ”olezzi di tutta italia”e non solo se fosse vero ciò che dice Nicola Bettollini- al quale va tutta la mia solidarietà-ecco perchè tutta la popolazione ne deve poter discutere alla luce del giorno.
Considero questa iniziativa molto positivamente. Finalmente una forza politica, seppur minoritaria, porta le sue convinzioni e conoscenze sulla tecnologia al confronto pubblico. Non voto per quel partito, ma cercherò di esserci.