di Paolo Scattoni
La tabella qui sopra è molto significativa. In otto giorni i tre post riferiti ad impianto ACEA e depuratore hanno raggiunto più di 800 sessioni e quasi quattrocento su alcune domande in tre giorni. C’è quindi un interesse vigile da parte della popolazione con la partecipazione alle iniziative, i social e lo stesso chiusiblog. Il documento che ne accompagnava la raccolta è servito a dare un’idea dell’intervento ad una parte assai consistente della popolazione di Chiusi.
Le domande che accompagnavano l’ultimo post sul tema mettono in luce l’importanza di un collegamento con altre realtà Toscane, le più importanti quella di Capannori e quella di Piombino. Di quest’ultima si sa che la via sbandierata come un successo sul sito italiano dalla società detentrice del brevetto è in realtà una mezza sconfitta. I risultati di quella VIA infatti si sa che la realizzazione dell’impianto, del tutto equiparabile a quello proposto per Chiusi dovrà essere attuata per parti. In quella VIA infatti si dice che a causa dell’incertezza sulla valutazione degli impatti di quell’impianto è tale che obbliga ad una fase sperimentale.
Negli impegni che si prospettano per il Comitato ARIA c’è quindi quella di relazionarsi con altre realtà, soprattutto con quella di Piombino.
x Carlo Sacco. Sono quasi due anni che un gruppo di persone si impegna per portare informazione su tutto il percorso. Ognuno di noi ha portato le proprie capacità e competenze. Se vuoi impegnarti a “portare l’aiutino” per quanto mi riguarda e penso anche per gli altri, non credo che ci siano problemi. Poi se ci sarà bisogno io posso collaborare per quanto posso perché sino ad ora sono stato impegnato in altro.
Senza strafare,ma un aiutino fatto col portare la gente in piazza no? E’ possibile che non venga in mente a nessuno che se la gente sta’ silente e rintanata poiché si dice che “tanto nella progressista Chiusi in piazza non scende nessuno” e questo per più di un motivo fra i quali il primo sia quello che “è meglio non apparire e starsene rintanati” come sempre succede nella culla della civiltà della porchetta e dei relativi panini” allora la differenza con quanto era una volta e con quanto correva fra il contadino ed il padrone si annulla al confronto.Adesso siamo nella modernità dei diritti e nella globalizzazione,nel fruire delle frecce rosse,ma il discorso che faceva il contadino di fronte al padrone che suonava”adesso me li posso tirare su i pantaloni sor padrone?” Nella sostanza non mi sembrerebbe che fosse cambiato tanto,quando al posto del padrone c’è la politica con i suoi gangli inestricabili e dall’altra parte una schiera di gente prona a dire signorsi’ e che più che altro la propria indole è quella di abbassare la testa e di rifuggire dalla protesta in piazza.Ancora forse non hanno imparato che se si ritiene una battaglia giusta, le idee oltre che nel confronto democratico con le istituzioni ed i partiti devono essere fatte seguire da segnali certi e da intenti decisi.L’altra parte tenterà di tutto per frenare tutto questo poiché l’unica cosa che si teme di perdere sono i voti.