di Romano Romanini
Spesso da queste parti per sapere se un’industria produce emissioni in atmosfera oppure ne è priva si domanda: “ Si, ma insomma: puzza o non puzza?” Forma sintetica e senz’altro approssimativa ma comunque efficace a rendere l’idea di ciò che si vuole sapere.
Questa è tuttora una delle domande più ricorrenti nella questione carbonizzatore. Il Sindaco ha detto, ri-detto e quasi giurato che non ci saranno emissioni. Il Comitato ha sempre manifestato forte scetticismo su questa affermazione. Chi avrà ragione?
Mi sono allora detto: chi meglio di ACEA Ambiente può dare un contributo “dirimente” sulla questione?
E così ho chiesto ad un amico “specialista” di esaminare il progetto ufficiale che ACEA Ambiente ha presentato e che è disponibile sul sito della Regione, per vedere se ci fossero indicazioni chiare sull’argomento.
Il risultato di questa ricerca è stato che si, il progetto tratta l’argomento delle emissioni e che, ovviamente, queste ci sono. L’argomento è lungamente trattato e tra le tante cose c’è anche una tabella interessante (Tabella n.1-ricopiata pari pari dal documento nominato IMC290PDRT081.01_RLA_01 pag. 85 del progetto ufficiale depositato da ACEA Ambiente).
La sintesi per chi, come me non è addetto ai lavori, è che:
- ci sono 4 camini (in realtà sono 5 ma uno lo escludiamo perché lavorerà saltuariamente) da cui fuoriusciranno complessivamente ogni ora circa 100.000 Nmc. di fumi “trattati” cioè passati attraverso i sistemi di filtraggio per togliere una parte delle sostanze “inquinanti”.
- I fumi, anche dopo il “trattamento di filtraggio”, conterranno una certa quantità di sostanze “inquinanti”.
Ho chiesto allora al mio amico: che vuol dire “valori di emissioni adottati” che leggo nell’ultima colonna??? Semplificando la sua risposta: servono a calcolare le quantità di sostanze inquinanti che verranno emesse in atmosfera ogni ora/giorno/anno. E per farmi capire meglio mi ha aiutato a a fare quattro conti. Tralasciamo i dettagli tecnici (che comunque per chi ne sa e vuole approfondire sono tutti indicati nella Tabella n.2) stando a quello che dichiara ACEA Ambiente io e il mio amico siamo arrivati alla conclusione che ogni giorno dai camini dovrebbero essere immessi in atmosfera le seguenti quantità: 97 kg di ossidi di azoto, 21 Kg di particolato (PM10), 120 kg di monossido di carbonio, 54 Kg di anidride solforosa, 5 Kg di acido solfidrico, altrettanti di azoto ammoniacale oltre a 53 kg di carbonio organico totale (COT).
Ovviamente i nostri calcoli sono approssimati e vanno presi con cautela senza inutili o strumentali allarmismi ma neppure altrettanto strumentali sottovalutazioni.
Sono pochi? Sono tanti? Non lo so. Senz’altro saranno entro i limiti di legge (altrimenti non ne staremmo neppure a parlare) e comunque nell’Inchiesta Pubblica ci sarà modo di approfondire.
Fanno male? Quanto fanno male? Anche questo non lo so. E questo, invece, l’Inchiesta Pubblica non ce lo dirà in quanto esula dai suoi scopi.
Ritornando alla domanda iniziale: dal momento che le emissioni ci sono, anche se a norma, il carbonizzatore “puzzerà”. Con buona pace di tutti quelli che lo negano.
Quello che ho capito è che le preoccupazioni del Comitato e di tantissimi cittadini sono legittime e più che giustificate.
Quello che ho capito è che l’Inchiesta pubblica ci permetterà di capire alcuni aspetti ma non tutti ed in particolare quello del rischio sanitario. Avremo quindi bisogno di qualcuno che ci aiuti nell’argomento, e su questo ci stiamo lavorando…
si tenga conto che questi dati sono quelli ottimali dichiarati da ACEA. Di fatto questo tipo di processi ha delle variabilità importanti che non sono state tipizzate, quindi si può facilmente pronosticare che difficilmente i dati reali corrisponderanno a questi. Non è dato neppure sapere da ACEA se questi dati derivano da rilevazioni statistiche durante periodi di marcia controllata con l’alimentazione tipica del processo ipotizzato a Chiusi. Mi sembra improbabile che tali dati siano stati raccolti. Se invece tali dati sono stati raccolti, non essendo stati pubblicati ne consegue che è ipotizzabile che non confermassero quelli di targa del processo. Inoltre la realtà, nel caso di impianti industriale è in genere ben peggiore della teoria. Questo senza considerare situazioni anomale che sono sempre da considerarsi probabili e possibili.
I camini di emissione sono 5, ma uno l’ho trascurato perchè con emissioni saltuarie e di valore trascurabile rispetto al contesto di riferimento. Dal primo camino escono le emissioni dovute alla centrale termica con potenza di 3,2 MW termici, dal secondo camino escono le emissioni del motore a cogenerazione da 1 MW termico, dal terzo camino le emissioni della sezione di ricezione dell’impianto (dove arrivano i fanghi) ma dovute alle lavorazioni che vengono li effettuate. Nulla è detto circa i gas di scarico degli automezzi che del resto emettono anche e sopratutto quando sono fuori dalle zone di scarico.Infine dal quarto camino escono le emissioni della sezione di post trattamento della cosidetta “biolignite”.
Sarebbe anche interssante specificare da che camini di processo, derivino questo emissioni. Perchè da quel che si legge nelle tabelle e da quanto dichiarato nella trasmissione, le due cose non collimano. Il sindaco ha dichiarato che saranno trattati i fumi di scarico dei camion che sosteranno all’interno delle aree di carico e scarico; un dubbio me lo sono posto Anidride solforosa, acido solfidirico e azoto amoniacale è possibile che siano prodotti di risulta nella combustione dei motori ecogree tanto voluti dal Sindaco?
“Emissioni zero” era una favola così come altre parole d’ordine come la cosiddetta “tenuta stagna”. Le emissioni ci sono e la loro gestione non è cosa semplice come c’è stato dettagliatamente spiegato nell’incontro di ieri sera a Cetona.