di Paolo Scattoni
La vicende dell’interdittiva alla ditta BMC di Vibo Valentia relativa all’appalto per il completamento del palazzetto di Pania ci ha colto di sorpresa, una spiacevole sorpresa. Nei giorni precedenti l’azione contro la ndrangheta della procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, ha posto all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale la questione nella sua evidente drammaticità con più di trecento arrestati, alcuni anche eccellenti.
Anche a livello locale dobbiamo rispondere, noi semplici cittadini, con due misure: l’approfondimento del problema a livello locale e pretendendo un accesso semplice all’informazione sugli atti.
C’è da dire che sulla specifica vicenda siamo stati particolarmente sfortunati. Appena pochi giorni prima della conoscenza dell’interdittiva il servizio lavori pubblici del Comune aveva emesso una determina con la quale si autorizzava, come da contratto, l’anticipazione del 20% della somma relativa all’appalto per 44.000 euro (determina del 14 novembre 2019). Il semplice cittadino si chiede se quei soldi sono già stati riscossi dalla ditta “interdetta”? In caso di risposta affermativa, si possono recuperare attraverso l’escussione della fideiussione che la stessa ditta ha dovuto comunque sottoscrivere per la firma del contratto?
Al momento c’è anche un secondo grande punto interrogativo. Riguarda l’eventualità di un ricorso al TAR. Il sindaco ha parlato dello scorrimento della graduatoria. Di solito si fa così. Secondo il sindaco il ritardo sulla tabella di marcia sarebbe di quattro o cinque mesi. Se però la ditta BMC ricorrerà i tempi saranno molto più lunghi con ulteriori spese da parte del Comune. Questo punto dovrebbe essere sicuramente approfondito.
Chi ha avuto la pazienza di leggere il lungo dibattito che su questo blog in relazione al Palapania sa come la penso. Per me quell’opera nata male (stadio di calcio per cinquemila spettatori) e proseguita peggio con la trasformazione in palazzetto è sostanzialmente inutile e finanziariamente insostenibile per gli alti costi di gestione. Altri hanno fatto i calcoli e questo palazzetto verrà a costare alla fine della fiera, compresigli interessi sui mutui, circa cinque milioni di euro. Ne valeva la pena?
Questo post è del 7 di gennaio, ma della cosa l’Amministrazione comunale ne sapeva già da molto prima. È mai possibile che dopo quasi 15 giorni i cittadini di Choiusi non riescano a sapere sulle domande poste? Le riassumo:
1) I 44.000 euro dell’anticipo contrattuale sono già stati incassati da BMC?
2) Se sono stati incassati quali sono le modalità per recuperarli visto che nessun lavoro è ancora stato eseguito?
3) La ditta BMC ha presentato ricorso al TAR? Qualora questo fosse avvenuto i tempi per una successiva assegnazione ad altra ditta quali sarebbero?
Queste domande sono giustificate dal fatto che si parla di soldi dei cittadini che magari pretenderebbero un minimo di informazione.
Trovo questo silenzio e questo tentativo di ritardare il rilascio dell’informazione del tutto inappropriato. Mi dicono che la Commissione di garanzia si riunirà in settimana prossimo. Con tutto questo tempo a disposizione avranno raccolto un’enciclopedia.
Rispondendo all’ultima domanda: No ne valeva la pena dal punto di vista pratico, ma ne valeva la pena sotto altri punti di vista che non hanno alcun nesso con la trasparenza o il buon gestire della comunità.