da Agnese Mangiabene per Possiamo
Rimaniamo attoniti di fronte al circolare di certi volantini che invitano ad un evento sulla “bellezza della famiglia”, promosso dalle parrocchie di Chiusi Città. La posizione dei referenti si pone chiaramente come anti abortista, anti fine vita e anti gay. Posizione da cui prendiamo le debite distanze. Non ci stupisce che questa sia la posizione di certa chiesa, sicuramente anacronistica e che lede i diritti dell’individuo, ma ancora di più, non possiamo tollerare la presenza di certi personaggi.
Il dr. Antonio Brandi ad esempio, presidente di Pro Vita & famiglia Onlus vicina a Forza Nuova. Oppure prof. Gandolfini, presidente associazione Family Day – difendiamo i nostri figli, vicino a FdI, che ha definito l’omosessualità come “un disagio identitario, la cui unica soluzione è quella di correggerlo”.
E ancora con più stupore ci chiediamo come le istituzioni si siano potute prestare a tutto questo, inserendosi in scaletta per gli interventi. Riteniamo opportuno che il sindaco Bettollini, eletto con la maggioranza del Partito Democratico, dia una motivazione plausibile della sua partecipazione e prenda le distanze da certe posizioni.
Credo di aver compreso il nocciolo del problema. Speravo solo che l’incontro fornisse l’occasione per un dibattito su temi che sono, al di là di come la si pensi, di importanza capitale. Probabilmente ho sottovalutato, in modo näif, la potenziale carica disgregante dell’approccio dei relatori.
Il mondo cattolico può vantare grandi esperti sul tema. Forse si potevano offrire due “scuole” di pensiero diverse. Ma non è certo il mio parere che conta soprattutto in una parrocchia che non è la mia.
Credo invece che l’incontro sia un’ottima occasione per un confronto in cui tutti possano esprimere le proprie posizioni. Qualora ciò non fosse possibile sarebbe da scandalizzarsi, ma finché è concesso portare argomenti per confutare tesi altrui perché impedirlo? Quale occasione migliore per un dibattito anche politico?