di Paolo Scattoni
È passato un mese dalla notizia. Come fulmine a ciel sereno a fine anno la Nazione prima e gli altri giornali a seguire hanno pubblicato la notizia della interdittiva per sospette infiltrazioni mafiose alla ditta calabrese che doveva completare i lavori del palazzetto a Pania.
Da allora la cittadinanza non ha avuto notizie ufficiali. Con un comunicato il sindaco ha riconosciuto che l’opera subirà un ritardo senza però specificare. Qui è finita l’informazione. È girata insistentemente la voce che sarebbe stata convocata la Commissione consiliare di garanzia presieduta dalla consigliera di opposizione Bruna Cippitelli. Quella convocazione non c’è stata. C’è stato invece un incontro (informale?) di alcuni consiglieri con il segretario comunale. Di quell’incontro è filtrato assai poco.
L’amministrazione comunale procederà al cosiddetto “scorrimento”. L’appalto verrebbe trasferito alla impresa classificata seconda. Si tratta di un impresa siciliana per la quale dovranno essere espletate le normali verifiche compresa la certificazione antimafia. I tempi non saranno brevi perché ci potrebbero essere ricorsi. In quest’ultimo caso si potrebbe trattare di tempi assai lunghi.
Ci sarà poi bisogno di una verifica. La ditta “interdetta” ha già riscosso più di quarantamila euro a titolo di anticipo. Si tratterà quindi di valutare quanto è già stato fatto (se è stato fatto) per poi procedere alla richiesta di avere la parte di quella cifra non coperta da lavori. Si tratta quindi di una verifica tecnica della quale al momento i semplici cittadini nulla sanno.
Forse sarà il caso che di tutto questo la cittadinanza venga UFFICIALMENTE INFORMATA. Data la gravità del fatto meraviglia che non sia stato fatto e neppure richiesto. Che costa una sintetica interpellanza?
La Commissione controllo e garanzia non è mai stata convocata. Men che meno, ad oggi, a fronte di tali accadimenti. Evidentemente non vi è interesse da parte di chi gli spetterebbe l’indizione . Alla stessa stregua non vi è stato l’interesse ad apporre la firma sulla mozione per la cittadinanza onoraria al magistrato Gratteri , portata solitariamente e caparbiamente dall’altra Consigliera.
Cioè quasi niente!!!
La cittadinanza può leggere quanto scritto a pag. 13 di CHIUSINFORMA2019!