di Rita Fiorini Vagnetti
Nel pomeriggio di ieri ho partecipato alla prima parte della conversazione presso la saletta del teatro Mascagni sulla famiglia. Il clima a prima vista non era dei migliori. Un ambiente freddo quasi “ostile ” all’esterno, sopratutto per coloro che avevano osato di avventurarsi ad ascoltare qualche spunto su un argomento oggetto di diversità di vedute, di opinioni, di ideologie.
Subito era stato segnalato dal sacerdote presente promotore dell’iniziativa che, per seri motivi familiari, (e di questo siamo dispiaciuti) il sindaco Juri Bettollini aveva dovuto declinare l invito. Invito ampiamente e da tempo pubblicizzato cosi come aveva fatto all’ultimo momento, per motivi istituzionali, il consigliere regionale Scaramelli. Infine lo stesso principale oratore neuro chirurgo non sarebbe stato presente per gravi motivi familiari, però da un ‘altra rappresentante della loro stessa organizzazione. A chi è uso a simili iniziative , strano ma niente di eccezionale. Può capitare!
Ma qualcuno si è chiesto. Ma il sindaco poteva essere rappresentato da altro membro della maggioranza anche per un solo breve saluto cosi come accaduto in tantissime occasioni? In fondo, avendo dato la sua adesione come risulta dai volantini esposti, era sicuramente consapevole del messaggio veicolato… Atto dovuto inoltre per rispetto degli oratori,dei cittadini presenti e del vescovo, presente sin dall’inizio ,che ha sempre guardato con affetto benevolo la nostra comunità e che rappresenta la massima autorità ecclesiastica del territorio, che si voglia o meno!!!
Si è avuta l ‘impressione, per i puntigliosi come sono io, di una forte inutile “contrapposizione tra il potere ecclesiastico e quello temporale”
Ma torniamo veramente al medioevo?
Su un tema di non facile argomentazione ma che poteva essere solo un’ occasione di maggiore e più approfondita riflessione. A mio avviso la partecipazione o meno non doveva ,e non lo era, essere vista come adesione o accettazione. Un laico in fondo non è certo un miscredente! Per esempio, sempre a mio avviso, molto ci sarebbe stato da contestare nelle linee di principio sul concetto e descrizione della “bellezza della famiglia” affermata dall’oratrice. Poteva essere veramente un ‘occasione d ‘oro.
In fondo Chiusi ha bisogno di momenti di riflessione allargata ,non solo delle ormai scontate prese di posizione che non fanno, ed è dimostrato, il bene del paese, leggiamo le valide considerazioni offerte dal prof. Scattoni sul blog.
Chiusi è una piccola comunità che per crescere ha veramente bisogno di allargare i propri orizzonti , accettando concretamente le varie diversità e soprattutto quelle di pensiero. Altrimenti si potrebbe arrivare ad una forma non dichiarata di razzismo “al contrario” e di conseguenza il declino potrebbe veramente diventare ineluttabile, compreso quello dei valori e dei principi ,motori di una vera società civile
Ne abbiamo bisogno…
Ovviamente questo é il mio modo di essere e di sentire che non ho mai fortunatamente e coerentemente rinnegato
Al medioevo, come lo intende qui la Signora Fiorini, ci vogliono riportare le associazioni che ieri organizzavano il “dibattito” date le idee che sostengono.
Nella mia professione ho partecipato a molti convegni. Continuo ancora a farlo. Il mio criterio di scelta è sempre stato quello non solo dell’interesse, ma anche quello della qualità dei relatori. Un convegno per essere produttivo deve necessariamente portare tesi a confronto. Quando ho analizzato i curricula dei relatori che poi non sono neppure venuti ho capito che le condizioni per un confronto fra diverse tesi non c’erano.
Mi si permetta una notazione a margine sul Medioevo citato in senso negativo. Su questo non sono proprio d’accordo.