di Paolo Scattoni
Il 16 settembre 2019 il Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE), Regione Toscana, SEI Toscana, Acea Ambiente, REA Impiani hanno sottoscritto un Accordo per l’Innovazione che si compone di 14 pagine: una premessa e 10 articoli.
Il documento è finalmente arrivato. L’avevo richiesto rivolgendomi alla direzione competente della Regione il 3 febbraio 2020 insieme ad altra documentazione, ma questi documenti non si sono ancora materializzati. Il testo dell’accordo mi arrivato attraverso un altro canale.
Ora il testo è a disposizione.
Per ora è interessante riprendere l’articolo 2 dell’accordo:
Con il presente Accordo il Ministero dello sviluppo economico e la Regione Toscana si propongonodi sostenere, mediante la concessione di agevolazioni, il programma di investimenti in attività diricerca e sviluppo denominato “Beyond the landfill 4.0”promosso dalla società capofila Sei ToscanaS.r.l., da realizzare presso le unità produttive di Castelnuovo Berardenga, Monticiano, Sinalunga,Pienza (SI), Rosignano Solvay (LI) e Chiusi (SI), finalizzato allo sviluppo di proposizioniinnovative e descritto nella Proposta progettuale del 28 gennaio 2019.
Intanto è il caso di sottolineare la data: 16 settembre 2019. Quindi mentre i vari comitati e la popolazione di Chiusi erano in attesa dell’annunciata Inchiesta Pubblica, e la Valutazione di Impatto Ambientale era ancora in corso di definizione qualcuno aveva già dettato le regole del gioco. Non soltanto per Chiusi, ma anche per altre imprecisate “unità produttive” dei comuni di Castelnuovo Berardenga, Monticiano, Monticiano, Sinalunga, Pienza, Rosignano Solvay. Se per Chiusi è abbastanza immaginabile che si trattasse del “carbonizzatore” per gli altri non possiamo che immaginare. Magari i cittadini dei comuni citati possono immaginare.
Sempre nell’articolo 2 riportato si fa riferimento ad una proposta progettuale del 28 gennaio 2019 che sembra essere il citato programma di investimento denominato Landfill 4.0. ma non andiamo avanti perche si entra nel campo delle supposizioni. Diciamo però che dal 28 gennaio 2019 si lavorava a un progetto di cui le popolazioni interessate nulla o quasi sapevano. Ci fermiamo qui. Perché da ora in poi sarà possibile lavorare alla ricostruzione del processo, magari con le solite alquanto defatiganti di accesso agli atti.