di Paolo Scattoni
Questa volta non si può fare a meno di commentare una diretta facebook, lunga come al solito, del sindaco di Chiusi Bettollini.
Mi riferisco ai passaggi che vanno al minuto 8 al minuto 15. Nei primi tre minuti sitgmatizza il comportamento di alcuni che lo criticano da fuori comune. Nei quattro seguenti invece si lamenta con lo stile che gli è proprio contro gli “attacchi violenti” chi la pensa come lui. In particolare quelli a suo dire pieni di acredine e di prepotenza che dai soia si leverebbero contro il direttore di Primapagina Marco Lorenzoni.
Come al solito il bersaglio degli strali del sindaco rimane indefinito.
È un vecchio vizio quello del sindaco. Già in passato ho avuto modo di invitarlo ad astenersi da accuse generiche e a fare invece i nomi. Si trattava allora dell’accusa ad interlocutori indefiniti che avrebbero diffuso menzogne sul progetto carbonizzatore (pardon valorizzatore) ACEA. La richiesta, come al solito, non ebbe risposta. Poi alla fine si è visto chi aveva propalato informazione incompleta e fuorviante
Lorenzoni è un giornalista da anni schierato con la politica del sindaco. C’è un suo articolo su Primapagina intitolato “Perché non possiamo non dirci bettolliniani”.
Io preferisco avere come riferimento l‘articolo 21 della nostra Costituzione. Se il sindaco pensa che i suoi critici abbiano comportamenti criticabili li affronti a viso aperto facendone i nomi. Se pensa che quelle critiche abbiano passato il limite della legge denunci. Credo che i suoi “basta” li debba invece rivolgere a se stesso.
Dopo aver pubblicato questo post è scoppiata la polemica fra Lorenzoni e Gianni Fanfano. Ci ho capito poco e mi astengo. Personalmente quando c’è stato da criticare lo stile bettolliniano a prescindere l’ho fatto. Questo è un blog abbastanza seguito. Non ha problemi di schieramento perché qui gli interventi su Chiusi vengono pubblicati e commentati senza filtri.
Ci vuole più di una basta!!!!!!!