di Paolo Scattoni
In questi giorni di cinque anni fa si svolgevano gli ultimi scampoli della campagna per le elezioni regionali. Il candidato locale del PD Stefano Scaramelli, con l’aiuto dell’attuale sindaco Bettollini, scorrazzava ormai da settimane per l’intera provincia.
A cinque anni di distanza non si sa ancora quando si svolgeranno le elezioni per il rinnovo. Alcuni dicono al più presto a settembre, COVID-19 permettendo.
Tutto sembra sospeso e ancora non si conoscono le liste. Corrono voci che però non aiutano a capire quali siano i punti programmatici essenziali. È difficile pensare che il consigliere uscente Scaramelli si ripresenti da queste parti perché i candidati di Italia Viva qui da noi avranno remote possibilità di elezione. Non si capisce neppure chi presenterà il PD. Se il consigliere uscente Bezzini ha buone prossilità di essere rieletto, difficile capire se ci sarà spazio per un secondo eletto su una candidatura che ancora non prende forma.
Se le elezioni regionali saranno a settembre, quasi a ruota seguiranno quelle comunali. Se consideriamo che l’indizione dei comizi avviene 45 giorni prima delle elezioni se ne dovrà parlare ad aprile 2021. In questo caso liste e candidature sono ancora più incerte.
Purtroppo il dibattito langue, e non solo per il locked down. Butto là alcuni argomenti per i quali sarebbe stato opportuno fornire informazione già da tempo.
Alla fine del 2019 si è saputo che l’impresa BMC di Vibo Valentia aveva ricevuto un’interdittiva per i lavori di ultimazione del Palapania, perché sospettata di infiltrazioni mafiose. Dopo quasi cinque mesi ancora non si sa che cosa sia capitato dopo. Quanto dell’anticipo di 40.000 euro dovrà rimborsare la BMC al Comune? Sarebbe bene sapere anche se la BMC abbia interposto un ricorso al TAR sull’interdittiva. Non è cosa di poco conto perché un eventuale ricorso potrebbe ritardare i lavori di anni. Si è proceduto allo scorrimento della graduatoria? La seconda è risultata una ditta siciliana. Sono state fatti i dovuti controlli?
Questo dei lavori per il secondo palazzetto è soltanto il caso più eclatante. Fra gli argomenti che rimangono c’è quello della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) postuma per il depuratore di Bioecologia. La VIA è postuma perché nel 2013 non fu effettuata nonostante che all’epoca fosse obbligatoria. Ma una VIA per legge deve essere accompagnata da adeguata informazione e partecipazione. Quasi niente è stato fatto. Per gli abitanti interessati dell’Umbria, addirittura niente di niente.
Non si pretende tanto, ma che almeno gli enti coinvolti facciano informazione, questo si.