di Paolo Scattoni
Questo post è un’iniziativa del tutto personale e di cui sono unico responsabile.
Giovedì scorso, da buon salutista, un mio amico stava facendo la sua passeggiata quotidiana dalle parti di Pania. Si è imbattuto nel cartello, apparentemente di cantiere, riportato in figura. Si incuriosisce nella citazione quale committente della società Ingelia, già consulente della società ACEA per il progetto del carbonizzatore nell’area dell’ex centro carni e così scatta la foto.
Sapendo dei miei interessi per l’urbanistica me l’ha inviata. In realtà per essere un cartello di cantiere risulta molto incompleto. Così sabato mattina ho inviato una breve segnalazione al Comune che riporto qui di seguito. Sarà forse una deformazione maturata nel tempo, ma è stata sempre mia abitudine di chiedere all’autorità competente le informazioni necessarie. Ecco dunque il testo della mia segnalazione:
“(..) Il sottoscritto
Paolo Scattoni (…) comunica quanto segue:
1) Ieri in data
22 maggio 2020 ha ricevuto una foto di cartello di cantiere in
località Pania.
2) Come è possibile verificare il cartello
risulta largamente incompleto e fa generico riferimento a “saggi
archeologici”
3) Il cartello è rimasto esposto fino a ieri
mattina, è stato poi rimosso, presumibilmente nel primo pomeriggio
di ieri.
Si segnala per opportuna conoscenza e per eventuali
verifiche da parte degli uffici competenti. In allegato la foto del
cartello (…). Sarà gradito un cortese riscontro.
Questa mattina ho telefonato alla responsabile dell’ufficio urbanistico del Comune che mi ha confermato di aver ricevuto la segnalazione, ma che, a sua memoria non c’erano riscontri. Ne ho dedotto quindi che i lavori dichiarati nel cartello non sono di competenza degli uffici comunali. Chissà forse della Soprintendenza.
C’è anche la possibilità che il cartello sia finto. In tempi di fakenews tutto è possibile.
x Luciano Fiorani. Non è soltanto lacunoso, per ora è incomprensibile. Se il Comune non deve essere informato sui saggi archeologici, a chi si deve chiedere? L’altra domanda è per quale motivo il committente dichiarato sul cartello (Ingelia) si fa promotore di questi “saggi archeologici”?
Il cartello è a dir poco lacunoso.
Possibile che in Comune non ne sappiano niente?
In ogni caso è chiaro che gli interessi su quei terreni non sono mai svaniti.