di Paolo Scattoni
Senza la complicazione del Covid-19 probabilmente avremmo già votato per le regionali oppure saremmo stati agli ultimi giorni di campagna elettorale. Il Consiglio regionale è invece prorogato fino a settembre. Se si fatto un po’ di conti, però, i tempi sono ugualmente abbastanza vicini, nonostante che ancora non si conosca la data esatta.
Le candidature a Presidente della giunta regionale per ora sono due. Il primo è il PD Eugenio Giani scelto dagli organi di partito e senza consultazione già da gennaio o giù di lì. Sembra, ma non si dice, che quella candidatura trovi l’adesione anche di piccole forze, c’è chi dice che siano addirittura diciotto. Nella realtà si tratta di una candidatura molto fiorentina, quella che vuole la nuova pista dell’aeroporto di Firenze sul parco della piana, scelta fortemente contestata dagli altri comuni dell’area e dalle forze ambientaliste.
Poi c’è la candidatura di Tommaso Fattori di SI Toscana a sinistra, che alle elezioni passate ebbe un successo del tutto inaspettato, oltre il 6% dei voti. Oltre a queste due per ora non c’è notizia di altri candidati.
Soprattutto manca la designazione dei candidati locali e, soprattutto, un minimo di dibattito sui contenuti.
In provincia di Siena è praticamente data per scontata la candidatura del consigliere uscente PD Bezzini, che gode di un buon seguito. Chi verrà candidato al posto di Scaramelli, approdato a Italia Viva non è dato sapere, come è pure sconosciuta la candidatura feminile del PD che la legge elettorale richiede.
Dove approderà Scaramelli non si sa. Il candidato Italia Viva, nella provincia di Siena avrebbe davvero poche speranze se i sondaggi che circolano dicono il vero. Se quelle percentuali fossero confermate dal voto, la formazione di Renzi potrebbe aspirare a a due seggi in tutta la Regione, certamente non eletti a Siena. Quindi il consigliere uscente per avere qualche chance dovrà essere candidato in altro collegio.
Candidature a parte, quello che più preoccupa è la mancanza di elaborazione dei contenuti.
Come può contribuire il governo regionale a ridurre le distanze fra queste zone e quelle del nord della Toscana?
Retorica a parte, che in tempo di Covid-19 se ne trova in abbondanza, le strategie ancora non si vedono.