di Paolo Scattoni
In una diretta facebook di pochi giorni fa il candidato (PD) alla presidenza della regione è uscito con un’affermazione che ha creato scalpore, tanto d da indurre l’interessato a rimuovere il video. Ormai, però, la frittata era fatta. Queste le parole di Giani riportate dalla stampa e dai social: “Se a Livorno non dovesse sorgere una bioraffineria così come è stato concordato, riconvertendo una parte dell’attuale raffineria Eni, sarà individuato un nuovo sito e, a costo di essere impopolare, andrò dritto con i carri armati.” Se Livorno rifiutasse la bioraffineria dovrà ospitare un inceneritore. Questo il succo dell’esternazione di Giani.
Fra gli altri gli ha risposto il sindaco (PD) Luca Salvetti :”al sottoscritto e all’intera città interessa conoscere il programma dei candidati e ovviamente quello del candidato del centrosinistra.” Il messaggio è chiaro: facci vedere il programma e poi decideremo come votare. Insomma non faccia affidamento in un voto di appartenenza.
Precisazioni a parte, lo stile del candidato è da criticare. Ricorda il governatore campano De Luca che annuncia interventi con il lanciafiamme alle feste di laurea in regime di distanziamento. De Luca, però, è una macchietta e non si distingue dal suo imitatore Crozza.
Per le elezioni regionali ci sono nodi grandi da sciogliere. Il più importante è sicuramente la scelta dell’aeroporto di Firenze fortemente sostenuta dal candidato PD. Anche in questo caso prima di candidarlo sarebbe stato opportuno una chiara presa di posizione politica del PD.
Ho seguito con interesse il progetto partecipativo “Aeroporto, parliamone” sostenuto dall’Autorità Regionale per la Partecipazione. I risultati di quel progetto hanno poi contato nella Valutazione di Impatto Ambientale nazionale che ha dovuto prendere atto di molte delle obiezioni al progetto che poi è stato annullato in sede di TAR e Consiglio di Stato. Ora la candidatura Giani, per le sue posizioni sul tema ormai consolidate, sta a significare che si vuole insistere. È questa la posizione del PD? Anche in caso del progetto partecipativo le amministrazioni comunali di sinistra di Calenzano, Carmignano e Poggio a Caiano che avevano promosso il progetto erano fortemente contrarie, confermate dopo l’esercizio di partecipazione nella loro posizione contraria. Che succederà in quei comuni ed altri dell’area per le elezioni regionali? Giani, politico di professione, l’interrogativo se lo sarà pure posto.
La situazione a Chiusi per i due impianti del carbonizzatore (“valorizzatore” per Bettollini) e del depuratore ricorda molto quella di Livorno. Per il depuratore si cerca oggi una Valutazione di Impatto Ambientale che nel 2013, guarda caso, ci si dimenticò di fare. Anche da noi arriveranno i carri armati di Giani?
Tanto per accodarmi alla considerazione di Sorbera: … e se da tali considerazioni vengono fuori i necessari distinguo come sembra essere- parlando di chi si voglia differenziare- a buon intenditor poche parole….da quell’orecchio l’establishment ci sente sempre guarda caso…solo le sturmtruppen mediatiche non ci sentono;anzi, per la verità ci sentono ed arrivano alla comprensione prima di tanti altri, anche della stessa politica, ma il loro ruolo esige che debba essere spruzzato un po’ di anestetico nelle parti più doloranti e l’etere arriva a produrre i suoi frutti.E se qualcuno glielo ricorda fanno finta di rimaner sorpresi.In pratica il famoso detto napoletano ”I nun sò fesso ma faccio o’ fesso pecchè facendo fesso te faccio fesso”.Non sempre, ma qualche volta purtroppo funziona.Ed eccoci alla fotografia della situazione.
Una volta c’era il bene comune e l’interesse generale era la stella polare che guidava la politica delle amministrazioni ai vari livelli. Si parlava di etica. Le affermazioni di questo signore sembrano contraddire in toto il modello etico (che pure sembrava emergere timidamente dalle idee del pd renzifree): quel “..come concordato…” però parla di accordi, interessi o, almeno, di un modo di muoversi che non tiene conto del bene comune. Anzi, il bene comune viene visto come bene disponibile per …
Il carro armato poi è una metafora quanto mai infelice: voleva essere sanguigna ma risulta sanguinante.
Credo che se non chiarirà bene quanto intenderà fare una volta che dovesse essere eletto, non basteranno i carri armati a fare il consenso che gli necessita.