di Paolo Scattoni
Poteva anche non essere presa in considerazione la paginata che il redivivo Corriere di Siena ha dedicato su cosa si muoverebbe per le elezioni regionali in provincia di Siena. Magna pars del servizio è dedicato ad una ipotetica sfida fratricida fra il renziano Scaramelli e l’ex renziano Bettollini.
Così l’occhiello: “Nel Partito Democratico ora si ragiona sulla lista e come in passato non mancano le divisioni interne”. Poi il titolo ancor più forte: “Regionali, ipotesi sfida fratricida” spiegato poi nel sottotitolo: “Un pezzo del PD vuole candidare Bettollini contro l’ex Scaramelli. L’idea non piace a Bezzini e ai suoi”.
Da chi sia composto quel “pezzo el PD” l’articolo non lo dice. Io che sono un tesserato PD a Chiusi e che non ho mai mancato di essere presente alle iniziative in cui i semplici tesserati potevano partecipare non sono mai riuscito a percepire in cosa consistesse il supposto “pezzo”. Poteva essere la solita uscita di un giornale che a Chiusi è assai poco diffuso. Invece senza maggiori specificazioni l’uscita è stata ripresa dal giornale online primapaginachiusi.it.
Allora è necessario ritornare sull’argomento. Per statuto e per prassi nel PD le candidature dovrebbero essere discusse e se possibile sottoposte ad elezioni primarie fra gli iscritti ed elettori, soprattutto se le candidature sono di coalizione. Purtroppo non sempre succede e quando non succede spesso i danni si vedono.
In queste elezioni regionali si è cominciato male con la candidatura di Eugenio Giani a presidente. Lo si è fatto con largo anticipo e senza consultazione della base. Non so se altri lo hanno fatto, ma personalmente ho espresso i miei dubbi sull’opportunità e l’ho fatto presente con comunicazioni interne e poi pubblicamente proprio su questo blog in un post del 22 dicembre 2019 intitolato “Caro partito ti scrivo”. Ho fatto anche una dichiarazione di voto se la candidatura fosse stata
imposta senza consultazione: “A livello regionale leggo che il PD ha designato come proprio candidato a Presidente della giunta regionale l’attuale presidente del consiglio regionale Eugenio Giani. Non sono riuscito a capire come si sia formata questa decisione. (…) Se la decisione non verrà rivista, sarò costretto a non votare PD alle elezioni regionali e a rendere pubblica la mia decisione. Valuterò se ci saranno alternative credibili e non velleitarie nell’area della sinistra, altrimenti me ne starò a casa.”
Non ho ricevuto reazione alcuna. Al contrario alcuni mi hanno detto che il candidato designato avrebbe vinto senza difficoltà perché appoggiato da 15 (alcuni dicevano 18) fra associazioni e gruppi. Ora invece Primapagina afferma che la Toscana è contendibile e bisogna fare massa contro la Lega. In realtà la preoccupazione è che si voti per la lista di sinistra con Tommaso Fattori candidato a presidente. Motivo? Semplice, perché non si vuole che appaia chiaro che un’eventuale candidatura locale di Scaramelli mostri la sua debolezza, nonostante possibili appoggi di un “pezzo del PD”, voto a rendere.
x Luca Scaramelli. Ho avuto modo di apprezzare il consigliere Tommaso Fattori in diverse occasioni. Insieme all’altro consigliere del suo gruppo Paolo Sarti (quest’ultimo da me a suo tempo sollecitato tramite un amico comune) ha tempestivamente presentato una mozione in Consiglio regionale per sollecitare la partecipazione sul carbonizzatore ACEA. Ha fatto poi seguire altre iniziative.
Ritengo positiva alle regionali la presenza di una lista di sinistra e ambientalista.
A titolo personale, da semplice elettore, avrei da chiedere al consigliere Fattori un ultimo sforzo per Chiusi: esprimere la sua sul cosiddetto accordo per l’innovazione che vede Regione, Governo centrale e ACEA che fra gli altri prevedeva il cofinanziamento di attività di ricerca del carbonizzatore come impianto sperimentale quando ancora la VIA non era stata completata (e non lo è tuttora): https://www.chiusiblog.it/?page_id=36712
Giani vincerà a mani basse perché è di fatto il candidato unico a rappresentanza del sistema che governa la regione da tempo e che va dal PD a Renzi e a parte della destra, non a caso la lega e tutto il centro destra hanno scelto un profilo talmente basso da non aver ancora presentato un candidato, tra un po’ metteranno in piedi, al massimo, un teatrino per far finta di essere in lizza. L’unica candidatura credibile, a difesa dei valori ambientali, della tutela del territorio e del lavoro è quella di Tommaso Fattori che bene ha lavorato nella legislatura che si sta concludendo, con un opposizione costruttiva e propositiva che è bene che si tenga alla larga da chi amministra la regione.