di Rossella Rosati
A volte m’illudo d’intravedere un Bar-Lume di speranza a fronte di così numerosi “delitti edili”.
Per edilizia s’intende “il complesso delle attività che si riferiscono alla progettazione e realizzazione delle singole costruzioni ed alle opere di rifinitura”. La Pubblica Amministrazione è soggetto direttamente coinvolto in tutte le attività di edilizia, dall’attività libera al permesso di costruire per l’edilizia privata fino ad essere committente di costruzione o di ristrutturazione nell’edilizia pubblica.
Contestualmente all’assunzione d’importanza della Green Economy e del sempre maggior valore economico dei bonus edili ( ultima ondata riconoscimento del 110%) ha acquistato sempre maggior rilievo , fino a divenir imprescindibile, la conformità urbanistico-catastale degli immobili , comprendendosi nella catastale anche la istituzione del catasto energetico. Pertanto la commercializzazione degli immobili (compra-vendita, ristrutturazione, locazione) è strettamente collegata al complesso quadro dei titoli abilitativi edilizi con importanza crescente del profilo impiantistico.
Veniamo ai “delitti edili” che influiscono grandemente, in senso negativo, sulla vita lavorativa, economica e sociale di molte persone. La Pubblica Amministrazione dovrebbe essere l’ostacolo alla commissione di “delitti edili” allo stesso tempo i Professionisti incaricati dello svolgimento delle pratiche, in ragione della pubblica funzione cui sono chiamati, dovrebbero coadiuvare la P.A in questa attività e contrapporsi all’ “istigazione al “delitto” eventualmente esercitata. Per il privato sorgono gravi problemi quando tali importanti funzioni non vengono assolte nel caso in cui si consenta a terzi soggetti, diversi dalla proprietà , possessori, o non, di una titolarità temporanea sull’immobile , una serie di operazioni lesive e vanificatrici della conformità urbanistico-catastale-energetica, giungendo poi a contestare , agli effettivi titolari del diritto reale immobiliare, tali difformità. Il gioco di accusa è molto facile in quanto “il colpevole” conosce la dinamica con cui ha attuato “delitto”.
Questo da un punto di vista privato , dal punto di vista pubblico, vorrei comprendere l’attività edilizia di questi ultimi anni tradottasi o “non tradottasi per ora “ in : Palapania , Forno Crematorio, Carbonizzatore, Interporto , 23000 pannelli fotovoltaici ai parcheggi , Piazza Arturo Toscanini , bonifica ambientale ex-Centro Carni , Teatro Mascagni , la “ex” sede di Via Porsenna , etc etc, …. fino alle “zeppette di legno” poste sotto il costruendo cordolo di Via Piave e prontamente coperte con una “gettatina” di cemento.
Non volendo che si trascenda dal giallo al noir forse sarebbe il caso di ricevere una più dettagliata spiegazione di cosa intenda il Sindaco quando afferma di voler permanere nel proprio incarico per “facilitare l’edilizia” se non altro perché, chiarisco subito , è bene che rimanga Sindaco chi “mostra concetti limpidi su come affrontare gli argomenti di cui sopra “ mettendo in campo operazioni socio-economiche e di lavoro con azioni all’altezza di affrontare la crisi” , quella crisi persistente su cui il Covid ha posto la ciliegina .