di Giovanni Mignoni
Il 29 giugno sarà presentato a Chiusi il volume promosso dall’Ivast
La presenza dei monaci Silvestrini in Toscana tra il XIII e il XVII secolo
Nell’ambito dei festeggiamenti per la patrona santa Mustiola, lunedì 29 giugno a Chiusi, alle ore 21 presso l’Orto Vescovile (in duomo, in caso di maltempo), verrà presentato il volume I monaci Silvestrini e la Toscana (XIII-XVII secolo) (Leo S. Olschki Editore, 2020). La pubblicazione – curata dal prof. Francesco Salvestrini, docente di Storia medievale nell’Università degli Studi di Firenze – raccoglie gli atti del convegno svoltosi nell’ottobre 2017 a Montepulciano. La giornata di studi fu promossa dall’Istituto per la Valorizzazione delle Abbazie Storiche della Toscana, con la collaborazione delle istituzioni civili ed ecclesiastiche e degli enti culturali del territorio. Il volume costituisce la prima indagine complessiva sulla presenza della famiglia monastica silvestrina dell’Ordine di san Benedetto nella Toscana medievale e moderna, e ricostruisce le origini di tale congregazione di matrice marchigiana, la sua diffusione oltre gli Appennini, i rapporti con le chiese e le società locali, la committenza artistica. I saggi – redatti da docenti universitari e cultori di storia locale – illustrano come un’obbedienza contemplativa sorta nel secolo XIII abbia potuto crescere nell’Italia comunale ormai permeata dalla presenza capillare degli Ordini mendicanti, lasciando intendere che il mondo benedettino e le sue componenti eremitiche avevano ancora la possibilità di rispondere ai bisogni spirituali delle comunità cittadine, superando la ‘concorrenza’ dei Minori e dei Predicatori. Il testo accoglie i contributi di Francesco Salvestrini (Dai romitori della Marca alle città toscane. Silvestro da Osimo e la prima diffusione del monachesimo silvestrino), Isabella Gagliardi (I Silvestrini a Firenze), Michele Pellegrini (Conventus et fratres Sancti Spiritus de Senis: monaci silvestrini e novae religiones nella società senese del Trecento, tra integrazione e proposta religiosa), Giovanni Mignoni (I monaci silvestrini a Chiusi), Francesco Sebastianelli (I monaci silvestrini a Montepulciano, Petroio e San Lorenzo di Percena dal XIV al XVII secolo), Ugo Paoli (Fra Marche e Toscana. L’unione dei Silvestrini con i Vallombrosani , 1662-1667), Riccardo Pizzinelli (I Silvestrini a Montepulciano), Raffaele Argenziano (Le Storie di Sant’Antonio Abate negli affreschi dell’oratorio di San Giovanni in Poggiolo a Montepulciano). La pubblicazione fa parte della collana scientifica diretta dal prof. Salvestrini e promossa dall’Istituto per le Abbazie con l’editore Olschki. È il quinto numero della serie in appena quattro anni di vita dell’Istituto. Lunedì 29 giugno la presentazione si aprirà con i saluti di mons. Stefano Manetti, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, Juri Bettollini, sindaco di Chiusi, Massimiliano Barbanera, presidente dell’Opera della Cattedrale di Chiusi e Paolo Tiezzi Maestri, presidente dell’Istituto per la Valorizzazione delle Abbazie Storiche della Toscana. Seguiranno gli interventi di padre Ugo Paoli OSB Silv., archivista del monastero di san Silvestro in Fabriano, Francesco Salvestrini, curatore del volume e don Azelio Mariani, direttore dell’archivio storico della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Le conclusioni sono affidate a padre Vincenzo Bracci OSB Silv., priore del monastero di san Silvestro in Fabriano. Nella stessa occasione, infine, don Domenico Zafarana, parroco di Montepulciano, presenterà il sesto numero di Ad loca Mariana, dedicato alla chiesa chiusina di santa Maria Novella e curato da Giovanni Mignoni. Presso il sacro edificio, infatti, si formò il piccolo convento silvestrino di Chiusi. L’Istituto per le Abbazie ha voluto così inserire santa Maria Novella nella sua ultima creazione editoriale, cioè la collana Ad loca Mariana nata per riscoprire la storia dei luoghi di culto sorti dalla devozione alla Madonna.