di Carlo Giulietti
Ebbene sì, non si può vedere un simile agonia! Tra poco ci risaranno le elezioni amministrative e dovremo pure sentire nuovi proclami e promesse al vento.
Se la situazione non è cambiata negli ultimi decenni, “troppissimi”, viene da pensare che dietro ci sia qualcosa che non conosciamo, qualcosa che impedisce di prendere provvedimenti, di mettere la proprietà, che non ricordo esattamente a quale società faccia capo, con le spalle al muro.
Non è più tollerabile una situazione del genere, da quarto mondo!
Da quando è in vigore il regolamento comunale che riguarda anche il decoro degli edifici e degli spazi urbani ho ricevuto due avvisi per la risistemazione della facciata di un vecchio edificio nel quale possiedo un locale e quanto richiesto è stata fatto, per due volte, nel frattempo la fornace è rimasta preda della fatiscenza. Come me tanti altri cittadini.
Mi parrebbe indispensabile far eseguire, per ora, almeno la messa in sicurezza della ciminiera e delle strutture rimaste in piedi, per evitare ulteriori crolli e dare una parvenza di decenza a tutto il sito.
Questo dovrebbe essere quanto dispone l’ultimo regolamento, ameno che non siano state apportate ulteriori modifiche:
1.I proprietari hanno l’obbligo di mantenere gli edifici, sia nel loro insieme, che in ogni parte, in buone condizioni di efficienza, stabilità e decoro. Essi dovranno tempestivamente provvedere al normale mantenimento ogni volta che se ne manifesti la necessità. In particolare, sono obbligati a mantenere in buono stato i prospetti visibili da vie o spazi pubblici, muri di cinta o recinzioni in genere, con particolare riguardo agli intonaci, infissi, tinteggiature, verniciature, canali di gronda e discendenti. Sono obbligati a togliere tempestivamente qualunque iscrizione o imbrattamento, arbitrariamente fatto, anche da terzi.
2.Analogo obbligo sussiste per le aree scoperte interne al centro edificato, siano esse di pertinenza degli edifici esistenti o meno.
3.Per i fini di cui ai commi precedenti, ciascun proprietario è tenuto a provvedere tempestivamente alle necessarie opere di manutenzione ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità. Qualora il proprietario non vi provveda spontaneamente e lo stato di conservazione dell’edificio si deteriori al punto di non garantire normali condizioni di sicurezza o di decoro o igieniche, il sindaco potrà ordinare i lavori di manutenzione, riparazione e ripristino che reputerà necessari, così come previsto dal vigente regolamento di polizia locale.
4.Sono soggette agli obblighi di cui ai commi precedenti tutte le parti dell’edificio e gli impianti a servizio del medesimo, anche quando non risultino visibili ma siano comunque suscettibili di arrecare pregiudizio all’igiene dell’edificio, di quelli circostanti e degli spazi pubblici. “
Quindi, indipendentemente dallo stato delle pratiche edilizie, da lacci e lacciuoli che possono imbrigliare le azioni dell’amministrazione, visto la necessità e l’improcrastinabilità dei lavori, cosa si aspetta? A questo punto deve essere la “priorità” è insopportabile che di fronte alla legge ci siano sempre figli e figliastri!
L’altra fornace chiusina, non so neppure come sia finita, ma quella non è sotto gli occhi di tutti come questa, che poteva essere conservata a mo’ di monumento
E, alla fine, sarebbe bello, come più volte è stato detto, se fosse possibile dare alla struttura anche una destinazione storico-culturale, ma perlomeno, spero, si riesca a far conservare la sua architettura che ormai è parte della storia di Chiusi e non solo.
Peccato aver dilapidato tutti quei fondi nel superfluo palasport…