di Paolo Scattoni
Nella seduta del Consiglio comunale di venerdì si è proceduto all’approvazione del Piano operativo. Un ora e quaranta minuti per la discussione e la votazione. Come al solito il sindaco si è preso quasi un’ora dei 85 minuti per questo punto. Toni moderati, tanto che alla fine il primo cittadino ha detto che se fosse stato all’opposizione i toni sarebbero stati più decisi. Questa ci mancava, ora le abbiamo viste tutte le parti in commedia.
C’è da sottolineare che è stata accolta l’osservazione presentata dal Comitato ARIA che chiedeva di sostituire una formulazione ambigua con una più precisa che fa divieto di insediamenti di ulteriori industrie insalubri di prima classe. Questo è un passaggio sicuramente positivo.
Dunque chiusa la vicenda carbonizzatore ACEA? Assolutamente no. L’autorizzazione per impianti di trattamento rifiuti è una competenza regionale e pertanto se un nuovo progetto di impianto come quello oggetto di dibattito pubblico poi ritirato (un ritiro che non esclude una ripresentazione) venisse approvato dalla Regione Toscana diventerebbe automaticamente una variante al Piano Regolatore e buonanotte suonatori.
Il gioco allora si trasferisce in Regione e su questo sarà bene ricordare una cosa. La decisione di realizzare l’impianto è stata prospettata già da molto tempo. Al momento dell’acquisto dei terreni da parte di ACEA quell’impianto era già stato annunciato.
Ancora prima dell’inchiesta pubblica a Chiusi sul carbonizzatore, Ministero per lo Sviluppo Economico, Regione Toscana, ACEA e altri attori siglavano un “accordo per l’innovazione” che in uno dei suoi punti prevede impianti SPERIMENTALI tra i quali quello di Chiusi, con un congruo impiego di denaro pubblico.
Al sindaco che oggi reclama un piano regionale del trattamento dei rifiuti sarebbe da consigliare la lettura di quel documento e vedrà che un piano, che gli è sfuggito, in pratica già c’è.
Da più parti si dice a ragione che occorre utilizzare la campagna elettorale per far esprimere i candidati presidente (ma perché no anche i candidati consiglieri) a prendere pubblicamente posizione su quegli impianti in generale e quello di Chiusi in particolare.