Un articolo da non perdere sulla schiavitù intorno a noi

di Paolo Scattoni


Su chiusiblog qualche volta sono stati pubblicati post sui richiedenti asilo che gravitano nella nostra zona. Ci sono Centri di Accoglienza Stranieri a Chiusi, Sarteano, Chianciano e anche uno a Cetona prima che chiudesse a fine settembre.  Quello di Cetona ha rappresentato un esempio di successo dell’opera di accoglienza e integrazione.
Nella maggio parte dei casi questi ragazzi sono una sorta di corpo estraneo rispetto alle cittadinanze locali.
Personalmente ho sempre pensato che un primo passo per l’integrazione sarebbe quello dell’ascolto delle loro storie. Riconosco che non è facile, non fosse altro per il problema della lingua.
Per superare la diffidenza uno di loro ha pensato di scrivere un libro. Forse un altro richiedente asilo ne pubblicherà un altro.
I Centri di Accoglienza qui da noi ospitano prevalentemente se non esclusivamente ragazzi. Eppure prima della pandemia del Covid19 di ragazze africane se ne vedevano anche qui da noi, pendolari per un mestiere che non è difficile immaginare.
Se per i ragazzi è difficile conoscere le storie, per le ragazze è quasi impossibile.
Ieri mi sono però imbattuto in lungo articolo pubblicato nel sito del quotidiano inglese The Guardian. Tratta di un vicenda che è tutta di donne: la vittima, le aguzzine, le avvocatesse che hanno aiutato la vittima, come donna è il magistrato della repubblica di Firenze che ha perseguito le aguzzine, donna infine l’autrice dell’articolo e donne le ventimila schiave. Uomini sono invece i fruitori di questa ignobile forma di schiavitù.
Per me è stata una lettura illuminante che consiglio a tutti di fare perché si capiscono tante cose. Per quelli che sanno l’inglese è possibile accedere al sito del Guardian.

Per chi ha difficoltà con l’inglese ho provveduto a tradurre con Google con una mia revisione finale. Credo che ne sia venuta fuori una traduzione leggibile anche se non perfetta.
In Italia oggi ci sono più di ventimila schiave nigeriane di cui si parla poco o niente. C’è stato un ministro degli interni che ha voluto creare un caso barconi per la su propaganda politica. Ma non è compito del ministero degli interno quello della repressione dello sfruttamento della prostituzione e della riduzione in schiavitù?
Spesso ci chiediamo come i tedeschi abbiano potuto ignorare i campi di concentramento nazisti. Ma cosa diranno di noi i nostri nipoti quando studieranno nei libri di storia della schiavitù che non potevamo non vedere?

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