Comunicato Possiamo. Bilancio di un mandato e prospettive future

Ricevuto da Daria Lottarini

L’amministrazione Bettollini in questi anni ha commesso diversi errori importanti. Basti ricordare la gestione della vicenda del carbonizzatore, il buco nel bilancio della Fondazione Orizzonti, la criticità dei rapporti con i comuni vicini, la cattiva gestione della comunicazione con gli organi scolastici, il modo di relazionarsi che non ha mai dato la possibilità di un confronto con la città. 

Tuttavia, non ci sono stati solo limiti amministrativi. L’errore ultimo del sindaco è politico e sta nel non aver compreso i cambiamenti che sono avvenuti nel suo partito e nel paese. Innanzitutto non si è accorto che il “modello” Renzi, che ha dominato negli ultimi anni anche nella nostra realtà, è naufragato. Bettollini è nato in quella cultura e nonostante sia rimasto nel PD non ha mutato di una virgola il suo atteggiamento. L’elezione di Zingaretti, il congresso di febbraio di Chiusi hanno definito una nuova impronta della politica nazionale e locale: è stata ristabilita una certa autonomia tra partito e amministrazione ed è stata messa in discussione la vocazione maggioritaria e la disastrosa pretesa di autosufficienza. Le alleanze si sono modificate. Gli errori fatti nella breve stagione renziana si sono tramutati in perdita di identità e di consensi. Bettollini non ha visto niente di tutto ciò e, come se nulla fosse, ha pensato che il partito potesse continuare a essere solo un appendice per i suoi desideri; un soggetto da scalare per andare in Consiglio regionale o un mezzo sicuro per ricandidarsi a sindaco. La realtà invece dice che bene o male si è aperta una fase diversa. E’ tornata la voglia di discutere, le alleanze sono divenute strategiche, la costruzione di una sinistra unita e una vera coalizione sono l’unico modo per fermare la destra e costruire in ogni realtà quella forza necessaria per governare. 

Dove il PD ha dato prova di guardare oltre se stesso, dove si è scrollato di dosso le fallimentari pratiche, ha recuperato credibilità e centralità politica. Nel suo piccolo e tra molte incertezze anche il partito di Chiusi pare aver compreso l’esigenza di aprirsi al dialogo con la società, ritrovare un proprio ruolo rispetto all’azione dell’amministrazione comunale. Possiamo Sinistra per Chiusi è attenta a quanto sta emergendo e vuole sfidare i democratici su questo terreno. Il sindaco e gli amministratori avrebbero potuto legittimamente essere parte attiva di questo processo, invece si sono messi di traverso, rendendosi protagonisti di comportamenti incomprensibili. Il risultato è stato non solo di bloccare il PD in un’ estenuante discussione interna, ma essenzialmente privare la città di un confronto che poteva essere già iniziato.

Oltre a questi aspetti, che possono apparire legati a una sfera strettamente partitica, Bettollini non ha mai dato prova di aver visto le nuove criticità sociali ed economiche che stanno crescendo nella nostra realtà; complessità preoccupanti sulle quali bisognerà riaccendere i motori del dibattito e della politica.  Eppure certe cose un sindaco dovrebbe percepirle per primo. Dovrebbe essere il più esigente nel pretendere che la politica si rimetta a studiare la realtà, a proporre idee e consegnare un programma all’altezza dei problemi a chi sarà chiamato a governare. Purtroppo niente di tutto questo si è visto. Bettollini ha tirato fuori un atteggiamento pretenzioso per se stesso, sostenuto dai suoi pasdaran che si sono messi a guardia di una “rivoluzione” già fallita. 

Chi ha un po’ di esperienza politica sa benissimo che non basta solo ricordare le cose fatte per riottenere un consenso sufficiente, che non basta facebook per mantenere il dialogo con il paese, che non basta più un elenco di cose da fare per governare le contraddizioni che abbiamo di fronte. Per rendersi conto di cosa parliamo, basterebbe guardare all’andamento demografico della città: in soli sei anni Chiusi ha perso 500 abitanti, ha una popolazione sempre più anziana e un esodo di giovani, cioè il motore di una realtà, che sta assumendo livelli preoccupanti. Complice la pandemia, una miriade di aziende e attività commerciali ormai vivono giorno per giorno. Il centro storico è tornato disabitato come negli anni 70-80. Abbiamo certamente delle eccellenze, ma troppo spesso intorno ad esse non cresce indotto. Siamo una realtà con tutte le difficoltà delle aree interne del paese (le così dette aree periferiche) per le quali la distanza con i grandi agglomerati urbani, in termini di opportunità, servizi, occasioni di lavoro stanno crescendo sempre più.  In tutto questo, ci siamo anche giocati un Piano Strutturale fuori contesto e irreale che, oltre a prevedere un’espansione urbanistica priva di senso, non offre nessuna indicazione per delineare una traiettoria di un possibile percorso di rilancio, una direzione di marcia da seguire.

Non diciamo che tutte le responsabilità sono solo di chi oggi amministra; sarebbe strumentale e fuorviante. I problemi sono generali, vengono da più lontano e non possono essere racchiusi solo negli errori che pure sono stati fatti in questi anni. Non vedere però la realtà o sminuirla e voler rinchiudere quel poco di politica che è rimasta dentro se stessa, pretendendo la riconferma dell’attuale sindaco senza nessuna riflessione, ci sembra cosa fuori dal tempo. 

Non tocca a noi entrare nelle dinamiche interne ad un partito. Tuttavia, valutare un amministratore pubblico nella sua azione politica e amministrativa è una nostra prerogativa, alla quale non possiamo sottrarci per chiarezza nei confronti dei nostri elettori e dei cittadini. Possiamo ha avanzato una proposta precisa che spinge a ragionare su una nuova fase politica. Aspettiamo fiduciosi.

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6 risposte a Comunicato Possiamo. Bilancio di un mandato e prospettive future

  1. enzo sorbera scrive:

    Si, Paolo, grazie. Ho avuto una simpatica conversazione con un’esponente del Movimento: ha ribadito la loro posizione e abbiamo scoperto di avere molti punti di convergenza con lei e con Daria. La chiacchierata, che abbiamo deciso sarà “allargata”, proseguirà in un imminente futuro.

  2. pscattoni scrive:

    x Enzo Sorbera. Il Movimento5S di Chiusi ha avuto già modo di dichiarare la propria disponibilità al confronto: https://www.chiusiblog.it/?p=37137

  3. ROSSELLA ROSATI scrive:

    “La libertà non è uno spazio libero. Libertà è partecipazione”G.Gaber
    Giustamente è stato notato che, nel corso dell’era Bettollini, si è registrata una progressiva azione tellurica generata dall’attività sinergica delle 2 opposizioni, M5S e Possiamo, in un continuo arricchimento di convergenze su tematiche locali pur nel rispetto delle altrui opinioni. Ciò è espressione di un pluralismo cui il Pd nazionale spesso si richiama ma di certo, ahimè, non appartenente al PD locale degli ultimi anni, a parte qualche voce fuori dal coro.
    Personalmente non credo che l’attuale fase sia il risultato dell’uomo solo al comando, o meglio, dei due uomini che si sono succeduti, se non vi fosse stato il sostegno di maggioranze consiliari avvallanti. Sarebbe bastato un coro, come per la vicenda Acea, per non ritrovarsi nella situazione sapientemente descritta da Daria.
    Il confronto propositivo va intrapreso prima dell’esame delle candidature, partendo dalla realtà ed individuando gli obbiettivi primari rappresentanti un cambio di direzione, senza lasciarsi distrarre da mete improponibili o irraggiungibili. Per l’attuazione delle “IDEE” è indispensabile la partecipazione di persone competenti per singole materie e disposte a collaborare.
    E’ difficile, da osservatore, comprendere quale sia l’attuale “vision” del PD locale , oltre al brusio , ma se fosse ancora legato al concetto del “futuro-passato appena trascorso” non può che sostenere “forza Acea e forza Fondazione”

  4. pscattoni scrive:

    Nel recente passato (compresa la campagna elettorale per le regionali) il M5S ha preso posizione a favore di possibili confronti. Prima dei candidati, però, c’è bisogno di parlare dei contenuti. È comunque legittimo esprimere un giudizio su come il sindaco ha operato negli ultimi cinque anni e mezzo.
    Se dal confronto non emergeranno possibili convergenze sui maggiori temi sul tavolo non ci saranno problemi anche per la figura del sindaco. Ognuno sceglie il proprio candidato.
    Non so come sia andato l’incontro di ieri sera della segreteria dell’Unione Comunale del PD con sindaco e giunta. Riporto voci anche se abbastanza attendibili. A Bettollini è stato fatto presente che un suo eventuale rientro nel PD dopo le dimissioni di quasi tre mesi fa dovrà passare per la commissione provinciale di garanza del partito. Sulla richiesta di candidatura a sindaco rbadita anche in quella sede la risposta è stata che il percorso è quello di affrontare prioritariamente un confronto aperto sui temi anche quelli posti da Possiamo in questo comunicato. Della replica di Bettollini non sono a conoscenza anche perché pare che abbia lasciato la seduta in anticipo.
    Immagino che la segretaria Cardaioli pubblicherà un comunicato che faccia giustizia del chiacchiericcio.

  5. enzo sorbera scrive:

    Più che dal renzismo -che ne ha rappresentato la cima più alta – è l’uscita da una concezione (e gestione) verticistica del partito che sta cominciando a muovere qualche incerto passo. Il documento è un giudizio politico severo su un periodo che ha visto molte opportunità colte ma altrettante o più bruciate appunto dallo strabismo politico dei vari attori – che hanno agito più come sovrani che come delegati -. Da quel che leggo sembra emergere un’indicazione precisa per un lavoro di coalizione in cui il sindaco e la giunta non siano espressione di partito. E’ un probabile pericolo (il battitore libero può rivelarsi un problema per l’intera coalizione), ma può essere un’occasione per tracciare un confine certo tra azione amministrativa e azione di partito. C’è anche un altro dato che emerge: la scelta del nome dovrà passare per un percorso di confronto almeno su quei cinque temi spinosi che vengono messi in evidenza e il confronto che si chiede è sempre un confronto allargato. Il tempo però stringe. Il PD è stretto nei tempi lunghi di una discussione che, per quanto benefica, sembra piuttosto sterile (almeno da quel che si legge sui resoconti “dal buco della chiave”) e rischia di dover decidere tutto all’ultimo momento, con buona pace del volontarismo di questa proposta. Mi manca una voce, all’appello, ed è quella del M5S: sono interessati a questa proposta? Sono disponibili a collaborare su questi temi che finora sono stati terreno comune con Possiamo? Anche per…

  6. pscattoni scrive:

    Il comunicato esplicita giustamente i contenuti per un possibile confronto. Per il PD l’uscita dal renzismo non è semplice, ma possibile.

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