di Rossella Rosati
“Quando non si sa cosa sia l’Amministrazione Comunale come si fa a governare?” : magari fosse solo questo il problema del non sapere
Il 22/09/2020 a seguito della mia terza puntata del “Pasticciaccio brutto” un amico mi ha scritto il seguente messaggio su Whatsapp :” Come è possibile che l’Agenzia delle Entrate rifiuti l’accesso ad un CTU ? “
L’episodio è una piccola banalità in un mare di cose “impossibili” da un punto di vista costituzionale, normativo, giuridico ed etico.
A questo punto chiedo:
“Come è possibile che il Comune di Città della Pieve attribuendo alla proprietà una dichiarazione a firma apocrifa ed anche falsa nel contenuto, verificato in base ad accertamento da perizia calligrafica, dichiari che si tratta di una semplice “incongruenza” che però non inficia il procedimento?”
“Come è possibile che il Comune di Città della Pieve consegni al CTU “amico” pratiche urbanistiche di cui il medesimo non aveva fatto richiesta ed invece, in contraltare, si rifiuti di consegnare ad altro CTU “non amico” le pratiche urbanistiche concernenti lo stesso immobile a meno che quest’ultimo non presenti un elenco dettagliato delle stesse?”
“Come è possibile che il Comune di Chiusi conceda autorizzazioni urbanistiche a persone non aventi diritto sulle unità immobiliari, queste ultime creando situazioni di difformità, ed il Sindaco, investito della questione ed a richiesta di sopralluogo, sostanzialmente lo rifiuti facendo dichiarare ad uno dei suoi Vigili che si tratta di questioni private su cui non entrare?”
“Come è possibile che il Comune di Castiglione del Lago dichiari che un immobile di proprietà privata è conforme , poi che lo stesso è difforme , e poi nuovamente che è conforme, concedendo oltretutto autorizzazione, ad uno che passava di lì, a dipingerne la facciata dei colori più vari ?”
“Come è possibile che un bando comunale del 2011 aggiudicatosi da una società venga poi assegnato nel 2015 ad una diversa società che però ha lo stesso nome, azzerandone i debiti sulla base di una situazione economico-patrimoniale redatta da un commercialista che si fa certificare il tutto dalla propria madre?”
Come è possibile che nessuno si renda conto di quanto sta dietro ai fatti di Acea, Fondazione Orizzonti e Palapania ….
Come è possibile che nessuno si renda conto che se i terreni sono inquinati il Sindaco deve intervenire in quanto è il primo tutore della salute pubblica, che a Chiusi Città non c’è più un’ attività, che a Chiusi Scalo sono rimasti pochissimi negozi e che gli sconti locali sulla TARI, indicati dal Sindaco, non sono arrivati o meglio sono arrivati solo quelli previsti dal Governo??
Quanto sopra testimonia che non è questione di non conoscere cosa sia l’Amministrazione Comunale, è questione di non conoscere la Costituzione, le Leggi, i Regolamenti e soprattutto il rispetto per gli altri. Non è la mancanza dell’insegnamento dell’educazione civica è il non aver appreso cosa sia l’educazione civica ed il buon esempio da dare alle nuove generazioni; è il non conoscere cosa sia e come si debba comportare la dirigenza di una Pubblica Amministrazione avendo poi il coraggio di affermare che l’antipolitica e la sfiducia sono alimentate dalla nomina della Dott. Irene Vannuccini alla LFI (e poniamoci, anche in questo caso, una domanda del perché di tale affermazione).
“Ma mi faccia il piacere …..!”
Ed io che mi ero illusa che potessero ancora esistere dei baluardi di legalità.
Questi articoli di Rossella Rosati rischiano di “turbare” la “tranquilla” realtà del nostro paesello anche se, almeno per me, un po’ enigmatici in alcuni punti. (ovviamente sono ironico)
Dopo le varie puntate del “Pasticciaccio Brutto”, comunque, rimasi perplesso per i pochi commenti e successivamente, un po’ meravigliato che nulla si fosse mosso (almeno all’apparenza) viste le “denunce”, per gli esperti sicuramente anche chiare, che venivano fatte. forse tutti, tranne me e pochi altri, erano a conoscenza degli intrighi raccontati e li ritenevano e li ritengono, la normalità?
Per quanto riguarda i comportamenti dei sindaci principini, pur senza fare “di tutta l’erba un fascio”, quindi con le dovute eccezioni, finché il pensiero dominante è pensare e dire che “questo almeno qualcosa ha fatto”, così è e così rimarrà, purtroppo. Salvo casi di precise denunce alla magistratura e, anche in questo caso, dipende…
Più che condivisibili le conclusioni del post!
Articolo molto interessante. Non entro nel merito dei fatti narrati, ma a mio giudizio propone un tema importante. Quello della trasparenza fa parte del DNA di chiusiblog. Basta digitare questa parolina sul motore di ricerca del blog e si avranno centinaia di riferimenti.
È stato il mio tema di studio per oltre quarant’anni. Ricordo quando alla fine degli anni ’70 per condurre la mia ricerca sull’urbanistica di Chiusi dovevo presentare domanda su carta da bollo (15.000 lire se non ricordo male) e una marca dello stesso importo ogni quattro pagine di copie. Oggi c’è una legislazione avanzata alla quale, però, non corrisponde una pratica che ne interpreti lo spirito. Si fa domanda e quasi sempre si risponde negli ultimi dei trenta giorni utili. Non sempre le risposte sono adeguate.
Eppure la trasparenza è condizione per la qualità delle decisioni. L’ho sperimentato come responsabile scientifico per la formazione del Piano Strutturale di Grosseto (2001- 2005). Forse per un adeguato confronto per le prossime elezioni amministrative si potrebbe partire da qui.
Aggiungiamo, e sono anni che lo sostengo, che spesso tutto questo succede anche perché viviamo una grande crisi nel sistema dell’informazione, spesso prona verso chi comanda.