di Rossella Rosati
Un’ inchiesta condotta un anno fa dal Sole24ore indicava che nei paradisi fiscali ci sono 142 miliardi di euro nascosti da contribuenti italiani, una cifra grande quanto l’8,1% del Prodotto interno lordo. Il mancato introito fiscale per l’Italia causato dalla fuga nei centri offshore è stato di 1,73 miliardi di euro nel 2016, cioè lo 0,11% del Pil.
Cosa c’entra questo con un Comune piccolo come Chiusi? C’entra più di quanto voi possiate immaginare.
Cosa c’entra questo con l’analisi delle aziende operanti nel Comune di Chiusi? Anche questo c’entra più di quanto voi possiate immaginare
Basta andare al Multisala e chiedersi come mai siano scomparse alcune delle attività che prima erano lì presenti e come mai 4 unità immobiliari, di detto complesso, siano da tempo chiuse ed oggetto di un’asta giudiziaria apertasi nel 2015 e che, ancor oggi, apparirebbe, non giunta all’aggiudicazione definitiva.
La crisi? Sarà…ma non proprio.
Le attività che vi erano presenti in origine erano quelle di discoteca, ristorante-pizzeria, gelateria e sala giochi: tutto ciò che poteva far presagire che il Clev Village, inaugurato il 6 maggio 2004, sarebbe diventato un nuovo centro d’aggregazione anche al di fuori del più stretto interesse per una pura e semplice visione cinematografica.
Sempre nell’anno 2004, il 20/04, veniva costituita la società Obi-Two s.r.l.. Precisiamo subito: nulla a che vedere con la proprietà delle sale cinematografiche, bensì trattasi della società proprietaria delle 4 immobili sopra menzionati.
Il capitale azionario della Obi-Two s.r.l., con sede in Roma, Via Orazio 30 , per il 2% era, ed è, detenuto da due persone “importanti”, che per un periodo di tempo, mi dicono, sono vissute in un comune limitrofo al nostro, mentre il rimante 98% delle azioni era, ed è ancora oggi in mano alla Hakon s.a. con sede in Lussemburgo, Boulevard Royal 25B.
Analizzare la Hakon s.a. attraverso la Camera di Commercio lussemburghese significa percorrere le vaste praterie dei paradisi offshore, in quanto si passa attraverso controllanti come la Queens Holding LLC del Delaware, la Towerbend Limited con sede a Londra, la Gordale Market Limited con sede a Cipro fino alla Luxemburg Management Company Group SA.
Tra gli amministratori della Hakon s.a. troviamo, oltre ad uno dei soci ed amministratori delle Obi-Two (per capirsi quelli del 2%), persone che conducono a Mafia-capitale oppure, come per l’amministratore attuale, verso lo Studio Mossack Fonseca, e,da qui, ai notissimi Panama Papers.
Tra l’altro, per inciso, quando ho notato che una delle società dell’attuale amministratore della Hakon s.a. era registrata a Niue, ho pensato che si potesse trattare di una società francese, invece no!!…Niue è quell’isoletta (sopra raffigurata), un piccolo “sputo” nell’oceano, in Oceania appunto, 261km2, 1620 abitanti che parlano il Niueano , praticamente 1/5 degli abitanti di Chiusi.
Ritornando alla Obi-Two, questa, prima di deliberare la propria messa in liquidazione nel 2018, ha approvato, in un sol colpo, tutti i propri bilanci societari dal 2012 al 2018, cosa che per regola deve avvenire annualmente. Obi-Two era finita in una situazione di letargo apparente, mal testimoniata dalla sua notevole massa debitoria, in aumento di anno in anno.
Società del genere. Non hanno portato ricchezza, anzi l’hanno portata via, alla stessa stregua di un’altra società, la S.D.M.
La S.D.M è, però, una società interamente italiana con sede ad Angri. A questa, in relazione a bando pubblico del 2013, è stata affidata la concessione del diritto di superficie ai fini della progettazione, realizzazione e gestione di pensiline fotovoltaiche sul parcheggio di proprietà del comune di CHIUSI di fronte al Multisala.
LA S.D.M doveva corrispondere al Comune di Chiusi, per il parcheggio del cinema Multisala, il parcheggio area Sportiva Montallese e l’ex Area Binaglia l’importo di € 43.772,40 (oltre Iva) annui in base ad un contratto sottoscritto in data 28/02/2014. Già con la fattura del 31/07/2015 la società S.D.M si è rivelata essere inadempiente.
In sede assembleare la S.D.M così descrive la situazione: “ Il Presidente passa alla lettura del bilancio chiuso al 31/12/2018 con relativa nota integrativa, illustrando dettagliatamente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria; mettendo in luce l’attività svolta dalla società nell’esercizio trascorso, mettendo in evidenza le continue difficoltà che persistono dopo l’ingente investimento effettuato nell’anno 2013 relativo all’impianto fotovoltaico nel Comune di Chiusi. Investimento che non ha fruttato i ricavi previsti per il blocco degli incentivi avvenuto a seguito del controllo ricevuto e per il quale è in corso una procedura legale che ad oggi ancora non si è risolta con evidenti danni dovuti ai costi continui e fissi non bilanciati dai ricavi attesi e dai nuovi costi emersi per la procedura legale tutt’ora in corso.”
C’è da chiedersi “Chissà di qual controllo si tratti e chissà come la questione andrà a chiudersi”.
Qual è il risultato raggiunto? Si è depredato un sistema produttivo locale, che aveva a riferimento la valorizzazione concreta ed a lungo termine del territorio, a fronte di progetti “ per fini distorti” , in mano a pochi , il cui fine ultimo non era di certo lo sviluppo di questo angolo di Toscana.
A questo punto c’è chi potrebbe pensare “ Cosa c’entra tutto questo con “il bel bar” chiuso del “pasticciaccio brutto”?
C’entra ….c’entra… “Avoglia se c’entra”
D’accordo con Tiziana (Marroni). Il controllo dovrebbe essere compito dei diversi livelli di governo. Se ti arriva un’impresa che ti propone la concessione del diritto di superficie di alcune proprietà comunale per la installazione di pannelli solari. In cambio una cifra corrispondente cifra sulla vendita dell’energia prodotta.
Il controllo non c’è stato. Il perché non ci sia stato non lo sappiamo.
L’ottimo articolo di Rossella (Rosati) dimostra che si può fare. Poi l’articolo apre più interrogativi di quanti ne chiuda, ma è normale che sia così. L’articolo cita un passaggio della relazione del presidente di SDM il 31 dicembre 2018
“Investimento che non ha fruttato i ricavi previsti per il blocco degli incentivi avvenuto a seguito del controllo ricevuto e per il quale è in corso una procedura legale”. Bene di che controllo si è trattato? Ma quegli impianti hanno o no prodotto energia elettrica dopo la chiusura? Che fine ha fatto la procedura legale?
C’è infine un domanda sugli impegni futuri per chi si presenta alle elezioni.fine il giudizio politico per il futuro. Le forze politiche pensano ad una possibile gestione diretta di impianti simili da parte del Comune?
Ho letto gli interessantissimi articoli di Rossella. Ho scoperto retroscena interessanti, ma devo dire che un paio dei personaggi avevo avuto modo di incontrarli in occasioni conviviali. Il giudizio era stato pessimo ed il commento che sicuramente sotto c’erano affari sporchi. Il problema è che il semplice cittadino, soprattutto se sprovveduto come me, pensa che ci siano gli organi istituzionali a controllare e preservare la legalità. Parliamo di dabbenaggine delle istituzioni locali? Può darsi, ma ci credo poco. Va da sé che comunque esistano tutte le possibilità di accesso anche ai conti esteri e alle società fantasma, basta volerle usare.
Una volta Chiusi abbondava di popolo curioso di sapere e di cronisti informati, ma adesso cosa succede ? Dissolti nel nulla ? Speriamo di no ! Attendiamo fiduciosi….
Tempo fa scrissi che la sogliola in confronto alla politica italiana e di Chiusi, era un polipo.
Rimango della stessa opinione-
x Giorgio Cioncoloni. Io non so se esista una congrega locale di “furbetti del quartierino”. Se ne avessi certezza due righe in Procura le manderei.
Per ora mi basterebbe sapere alcune cose:
1) Che esito ha avuto la citazione in giudizio della società S.D.M. per ottenere il corrispettivo per il diritto di superficie per installazione di pannelli fotovoltaici cme da delibera della Giunta n. 29 del 10 febbraio 2016.
2) È stata prodotta energie elettrica da quella installazione? Se no perché? Se si chi ha riscosso?
3) Le forze politiche che oggi si preparano alle elezioni amministrative del 2021 sarebbero favorevoli alla gestione dei tetti e tettoie solari negli edifici del demanio comunale?
Io per ora so soltanto che in 30 ore questo articolo ha ottenuto circa 600 accessi con una permanenza media di oltre 5 minuti. L’interesse c’è e qualcuno dovrà cortesemente rispondere.
Se è vero che la presenza di infiltrazioni malavitose nel territorio non è una novità è sicuramente strano e sospetto che la politica e l’amministrazione locale non ne abbiano mai parlato, a parte qualche sparata propagandistica ad effetto, come la richiesta di assegnazione di un immobile sequestrato, senza peraltro sapere per quale utilizzo. Così come mi sembra strano che nessuno di coloro che ha letto questo e i precedenti interventi di Rossella Rosati non abbia notato né evidenziato i molti riferimenti alle connivenze locali. Mi sembra infatti di aver capito che ci si trovi di fronte a una specie di club di “furbetti del quartierino” che agisce indisturbato al limite della legalità, facendo affari di dubbia trasparenza.
Un amico mi segnala alcune delibere di giunta relative alla vicenda fotovltaio. Per chi fosse interessato quella del gennaio 2018 riassume in narrativa tutti i passaggi sino ad allora:
http://chiusi.soluzionipa.it/openweb/albo/albo_dettagli_full.php?id=7243
Quello che rimane ancora non spiegato perché il Comune abbia affidato questo servizio all’esterno a soggetti inaffidabili e non se lo sia gestito direttamente. Altra domanda è se l’impianto abbia continuato a funzionare e nell’eventualità chi abbia riscosso i proventi.
Io partirei da ciò che c’è. I consiglieri Luca Scaramelli e Bonella Martinozzi mi dicono che i due gruppi di minoranza in tempi diversi presentarono un’interrogazione. Sarebbe opportuno ripubblicare quelle interrogazioni insieme al verbale ella risposta del sindaco.
Interessante e ben formulato.
Beh, anche in questa puntata mi par di capire che il peggio non è in quello che appare, ma in quello che non appare evidente ai meno esperti. Ovvero, non sono tanto i quarantamila euro l’anno non corrisposti quanto tutto quello che c’è a monte, negli intrighi societari, nei legami “loschi”, in possibili connivenze locali?, in collegamenti con gli altri intrighi societari raccontati nelle precedenti puntate. Una sorta di “abbraccio virtuoso” come mi pare usasse dire qualche anno fa? Speriamo che prima o poi “qualcuno” faccia capire tutti
Titolo del pezzo, azzeccatissimo.
Terra di conquista (e conquistata) con complicità non saltuarie che dall’interno delle mura se l’intendono col malaffare che viene da fuori.
Ma i cittadini si fanno abbindolare al punto da non manifestare alcun allarme per queste pratiche che danneggiano il poco che resta del tessuto economico cittadino e aggravano il già precario livello di legalità.
Altro che stato di diritto o Chiusi è sempre più green!
La storia si fa sempre più avvincente se non fosse per la gravità delle questioni trattate!
Complimenti all’autrice.
Quindi, se ho capito bene, in seguito alle manovre di “alta” finanza – che poi parrebbe un ripresentarsi sotto altre spoglie degli investimenti di sviluppo che abbiamo già avuto con la Bianchi -, la comunità ha perso oltre 40 mila euro annui già da sei anni. E probabilmente continuerà a perderli anche per i prossimi anni. Un affarone! Senza considerare la figura da sempliciotti campagnoli & raggirati che è stata collezionata.
L’articolo offre molti spunti di approfondimento. Uno di questi è il funzionamento dei pannelli solari della convenzione. Sono un assiduo spettatore dei consigli comunali. Ricordo vagamente un’interrogazione (mi pare 5stelle) che chiedeva qualcosa in merito. Ho tentato sullo storico dell’albo pretorio, ma non ho input sufficienti. Se qualcuno dei consiglieri può aiutare ….
Anche i Panama papers !!! A Chiusi non ci facciamo mancare proprio niente.