di Paolo Scattoni
L’assenza di iniziativa politica per molti cittadini, incluso chi scrive, non è spiegabile. La mia personale opinione è che questo silenzio sia dannoso. Ci sono contatti fra alcune forze politiche, ma non renderli pubblici è deleterio. La mancanza di trasparenza in questa fase è in conflitto con quanto predicato in teoria da quelle stesse forze politiche.
Ci vorrebbe poco per lanciare un serio confronto pubblico. Basterebbe partire da quanto non è riuscita a fare l’attuale amministrazione comunale.
Basterebbe iniziare proprio dalla trasparenza. All’inizio della scorsa consigliatura fu proposta l’istituzione del “question time”. Attualmente il cittadino comune deve mendicare un’interrogazione o anche più semplicemente una spiegazione o anche un semplice chiarimento.
Allora si o no al question time? Se no basta ispirarsi i comportamenti di Bettollini. Se invece si pensa di introdurlo basterebbe confrontare quattro o cinque esperienze, concordare con quella più appropriata e può quindi far parte del programma.
Ci sono po le tante questioni aperte sull’ambiente. Si può sicuramente partire dalla questione più discussa, quella dell’area delle Biffe. La decisione finale di trasformarla in area di trattamento rifiuti spetta alla Regione, ma la posizione del Comune può contare molto. Allora l’ambigua posizione del PD da tre anni a questa parte può essere chiarita. Che si aspetta a promuovere un confronto sul tema?
C’è la grande questione della politica culturale. Si vuole continuare nella politica fallimentare (e costosa) del passato? Si può concordare una strategia o si rimane nell’ambiguità?
Negli ultimi giorni è riemersa la questione dell’istallazione di pannelli fotovoltaici con concessione di aree comunali in diritto di superficie. La politica del passato sembra essere stata fallimentare. Si continua così o si può passare a una gestione diretta?
Si potrebbe continuare a lungo. Intanto però sarebbe opportuno cominciare.
x Luca Scaramelli. Ci sono alternative. Sul sito di google meet trovo questo avviso: “Che cos’è Google Meet?
“Google mette a disposizione di tutti una soluzione di videoconferenza di livello aziendale. Ora chiunque disponga di un Account Google può creare una riunione online in grado di ospitare fino a 100 partecipanti; una riunione può durare fino a 60 minuti.
Aziende, scuole e altre organizzazioni possono sfruttare funzionalità avanzate che includono riunioni con un massimo di 250 partecipanti interni o esterni e live streaming con fino a 100.000 spettatori all’interno di un dominio.”
Certamente i vecchietti come me troveranno qualche difficoltà tecnica, ma bisognerà pure iniziare. Comunque prendo in parola Luca (Scaramelli). Lavorerò ad una simulazione di unapossibile domanda a question time. Lui mi dirà se può reggere e se potrà rispondere.
I silenzi e la mancanza di trasparenza non sono cosa nuova, però Paolo credo che in questo momento sia chiaro come si scontino le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria in cui, diventa difficile andare a prendere un caffè, figuriamoci tutto il resto. Non è possibile fare iniziative pubbliche o incontri in presenza limitati a poche persone, diventa difficile confrontarsi su qualcosa. Ci sono le varie piattaforme in rete, ma come vedi su questo blog siamo i soliti a scrivere, non è facile coinvolgere altre persone. Per quello che mi riguarda sono disponibile al confronto o a rispondere su qualsiasi argomento su ciò che concerne il mio ruolo di consigliere comunale è nei limiti delle mie conoscenze.