di Paolo Scattoni
C’è chi mette in relazione una battuta in una chat fra amici ddella segretaria del Circolo PD di Montallese con la crisi del partito a livello locale. Tutti i salmi finiscono in gloria, come dice un vecchio adagio popolare. Qui la gloria è quella della ricandidatura dell’attuale sindaco di Chiusi, che si è dimesso dal partito ai primi di agosto dal PD con una stringata comunicazione scritta che ha lasciato dubbi soltanto a chi recita i salmi.
Come ho già avuto modo di scrivere la crisi dl PD locale va addebitata alla gestione del partito da parte del duo Scaramelli-Bettollini. Punto.
Ieri 23 gennaio la segreteria dell’unione comunale PD ha sentito gli iscritti. Sono stati un centinaio coloro che hanno risposto all’invito e io fra questi.
Il tempo era limitato perché a ciascun iscritto venivano dati cinque minuti.
Per non perdere l’occasione ho scritto due pagine che ho lasciato a fine colloquio e che riporto in una pagina di chiusiblog. Sono convinto che i gravi errori (sempre posizione personale ovviamente) non debbano essere nascosti, ma chiaramente esplicitati perché vengano evitati in futuro. Errori in molte azioni ma anche nella scelta dei nomi.
Riconosciuto il merito della segretaria Cardaioli di aver promosso l’iniziativa, trovo una sua dichiarazione rilasciata al giornale online centritalianews.it contraddittoria
“Non è esclusa, nonostante le polemiche degli ultimi tempi, una ricandidatura dell’attuale primo cittadino Juri Bettollini se – come ricordato nelle scorse settimane dalla segretaria Simona Cardaioli – chiederà di rientrare nel Pd dopo esserne uscito lo scorso agosto, mettendosi a disposizione per le prossime amministrative”.
È ormai risaputo che le principali forze politiche di una qualche consistenza (Possiamo e 5stelle) non sono disponibili ad una coalizione guidata da Bettollini come pure Bettollini ha dichiarato “mai con loro”. Allora sarà il caso che si esca dall’ambiguità
Ho notizia che quelle forze si confrontano insieme anche a persone senza schieramento partitico per mettere a punto prima di tutto un programma di governo per il futuro di Chiusi. Spero che lo facciano articolando nel dettaglio. Poi se il PD farà altrettanto sarà negli incontri successivi a questo lavoro un confronto sul merito e sulle persone che dovranno attuare le azioni previste.
“Chi ha paura non vada in guerra” dice un proverbio marchigiano.