Solitamente la notte dormo

di Rossella Rosati

Indubbiamente non vale nulla né quanto è successo in passato, né lo stato attuale di un paese, né scrivere, alla ricerca di un confronto, per la correzione dei trascorsi errori.

Nelle note lasciate da Paolo Scattoni al Pd, che evidenziano ancora una volta ciò che era già di per sé evidente e costato alla comunità milioni di euro, si fa riferimento al calo demografico: non si può prescindere dal collegare questo aspetto all’annientamento delle attività e alla conseguente perdita/inesistenza di posti di lavoro (ah dimenticavo! abbiamo “rinunciato” agli 11 posti di ACEA!). Ciò si traduce nella presenza di un numero di persone che necessitano di “assistenza” cui, corrispondentemente, viene sottratta la libertà di azione e di pensiero. Allora, con “dignità e onore” e senza paura, a questo punto ne faccio una questione personale: si apre il vaso di Pandora. Mi sono ritrovata a non essere l’unica ad aver maturato tali conoscenze ma, nonostante la ricerca dell’applicazione delle norme e nonostante le evidenze, alcuni preferiscono continuare a tenere gli occhi chiusi, quando, invece, numerosi soggetti che sono stati posti in difficoltà economica e che, conseguentemente, si vedono negati anche i più fondamentali diritti. D’altro canto, c’è chi a Radio24, a “La zanzara”, vanta l’ideologia di tutela degli “oppressi” espressa dal Che, evidentemente, non conoscendone la storia e non accorgendosi del proprio “contributo al contrario”.
Veniamo al sodo. Ho dovuto riscontrare situazioni in cui, depositate presso l’Ente Comunale, vi erano pratiche edilizie, presentate dagli affittuari, ove non solo la proprietà dell’immobile non ne sapeva assolutamente nulla, ma, oltretutto, riguardanti porzioni immobiliari neppure concesse in locazione a quegli stessi affittuari. Ciò ha comportato difformità urbanistiche se non la mancanza della stessa “agibilità”. Contrariamente quegli stessi affittuari erano ben a conoscenza di quanto presente presso gli uffici pubblici, pertanto, non hanno esitato nel cercare di approfittarne a loro esclusivo vantaggio.
Ho dovuto rilevare la presenza, all’interno di documenti di variazione catastale, ove delegato alla loro presentazione risultava un funzionario di un Ente pubblico non incaricato dalla proprietà ed i dati contenuti nella delega non corrispondevano al reale , di firma del delegante di cui “non si sa” da chi apposta. Sono entrata in un mondo del “pubblico” che credevo inesistente e al momento in cui ho chiesto a questo stesso “pubblico” di venire a verificare, si è rifiutato.

Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti. I soggetti agenti forse non comprendono che in questa maniera minano la “credibilità” di quello Stato che si “vantano” di rappresentare all’interno degli Enti locali e che, a Sua volta, fidandosi di loro, gli conferisce quella stessa credibilità (oltreché un emolumento, aspetto da non scartare). I soggetti agenti, in questo modo, gettano discredito su collaboratori, colleghi, sui dipendenti dell’Ente e su quanti, ancor oggi, ci credono e si adoperano. Probabilmente tali soggetti “pubblici” (e non intendo con ciò far di tutta l’erba un fascio), coadiuvati da privati, considerano il dispregio verso lo “Stato” quale il male minore, rispetto ad operazioni che gli portano un maggior vantaggio.
In realtà, nel tempo, potrebbe anche non esser così, perché chi ha cercato di NON TRADIRE mai lo “Stato” giunge ad un punto tale che diventa il maggior sfidante di questo tipo di “stato”. D’altronde si usa dire che “non c’è peggior cattivo di un buono che diventa cattivo”.
Come possono certi organi politici cercare di far passare inosservata la situazione di una Fondazione PUBBLICA (quindi soldi di tutti) che si porta dietro, fin dal 2014, una massa debitoria di cui non si è mai arrivati a conoscerne l’origine e che, ancor dopo anni, continua a “sputare” debiti pregressi, attuando operazioni di maquillage contabile sulla base di una perizia in cui si esamina il Teatro Grandinetti di Lamezia Terme? Grossolano “errore” o forse scelta del male minore rispetto ad una reale valutazione periziale del Teatro Mascagni?
Come può essere che nei verbali assembleari e/o di consiglio di un Palazzetto dello Sport si dichiari che il Palazzetto è privo di agibilità quando lo stesso è di proprietà dell’Ente Comunale? Dire Ente Comunale significa individuare il soggetto che dovrebbe garantire l’osservanza della normativa urbanistica ed edilizia, mentre, in questo caso contraddice se stesso, cioè è lo stesso Ente che l’avrebbe infranta. Anche questa situazione ce la portiamo dietro dal 2011 con debiti sempre in aumento.
Come può essere che prima si venda ad ACEA un terreno per duemilioniemezzo e poi, per “farsi belli” si dichiari che su quel terreno non sarà possibile realizzare quell’attività per cui ACEA stessa ha pagato?
Come può essere che vengano delimitate le condizioni all’interno di un Bando poi, una volta aggiudicato, è come se quelle stesse condizioni non fossero mai state poste?
Come può essere che vengano fatte pagare a tutti i cittadini delle opere di urbanizzazione, dicendo che non risulta identificabile chi ha mancato nell’esecuzione di tali opere, quando in realtà bastava fare 1+1?
Come può essere che ci siano tanti edifici risultati privi di agibilità e tanti edifici “bloccati” da anni rendendo sconfortante anche la più ottimistica delle passeggiate?
Come può essere che ancora dopo 8 anni si parli dell’inquinamento da nichel?
Potrei proseguire in questo modo ancora a lungo ma preferisco fermarmi poiché da un lato c’è un Partito locale, (per cui,confesso, in passato ho anche votato in nome di un concetto “progressista” che, almeno per Chiusi, si è rilevato inesistente) che, nonostante quanto sopra descritto, non sfiducia un Sindaco che ha consentito certe operazioni e dall’altro lato c’è un Sindaco che vuole rientrare proprio in quel Partito perché, tutto sommato, a fronte di tali operazioni è rimasto nel silenzio più totale. In ogni caso, nonostante le feroci parole di Andrea Valenti, Segretario Provinciale, a Chiusi, nessuno dei due “governanti” ha “p….e” sufficienti per dire “OK, adesso basta e ritorniamo al rispetto dello Stato, con disciplina e onore”.

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5 risposte a Solitamente la notte dormo

  1. Paolo Scattoni scrive:

    x Maria Spina. Purtroppo Chiusi ha un passato non proprio gloriosoper la gestione urbanistica. Nelle centinaia di pagine della mia tesi di dottorato alla University of Newcastle upon Tyne del 1987 ne ho fatto una ricostruzione dettagliata.
    Purtroppo il lupo perde il pelo ma non il vizio. Anzi sta peggiorando se come scritto nell’articolo si ottengono autorizzazioni edilizie su proprietà altrui senza che ilproprietario ne sia a conoscenza.

  2. Maria Spina scrive:

    …. e io che credevo che questo genere di cose succedesse solo da Roma in giù!

  3. pscattoni scrive:

    L’articolo riassume alcuni temi già in parte sollevati e altri del tutto nuovi. Richieste di autorizzazione edilizie su proprietà altrui ci mancava. Quello che viene raccontato avrà per alcune parti necessità di approfondimenti adeguati. La “calabrizzazione” del nostro comune è sempre più vicina.

  4. Luciano Fiorani scrive:

    La faglia che divide la popolazione di questa città non è quella tra destra e sinistra ma tra chi chiede un’operazione di verità e decenza e chi invece pensa di poter fare i cazzi propri all’infinito.

  5. roberto donatelli scrive:

    Credo xhe l’articolo sia una realtà che non riguarda solo Chiusi ma tutta l’Italia, purtroppo. La colpa.secondo me e di Garibaldi che ha consegnato l’Italia ai Savoia,
    S,Caterina cke ha riportato il Papa in Italia e Graziano da Chiusi che ha dato poteri al Papa!-

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