Gioie e dolori

di Rita Fiorini Vagnetti

In questo particolare momento sociale il lockdown può, a mio avviso, essere visto e giudicato da più angolazioni. Da una parte, ci siamo fermati non solo fisicamente, ma spesso anche intellettualmente, vorrei dire culturalmente.

Proprio per moderare gli effetti di questo pericolo personalmente, sto cercando di seguire con attenzione la vita politica e in particolare quella cittadina.

Ricordiamo solo, per inciso, che nella primavera, salvo dilazioni, avremo le elezioni amministrative a Chiusi. Per esempio ho sentito questa mattina parlare  di ” democrazia”, citando il filosofo Bobbio nell’espressione “La democrazia è la cittadinanza attiva”. “La democrazia è la cittadinanza attiva”.

Ho cercato di approfondire  per capirne meglio il significato. Non è certo facile, almeno per me, chiarire un così raffinato concetto. Ma credo che, in parole semplici ,. si possa pensare alla democrazia come ad una partecipazione allargata dove le varie componenti svolgono la loro parte “in sintonia”.

Una forma cioè, se ho ben compreso, di partecipazione dei cittadini alla vita civile del paese, onorando diritti e doveri, nel rispetto della legalità. Non sono certo in grado , pur chiamandomi anche Vagnetti, nomen omen, di svolgere una lezione di diritto,  però, per quanto si vede e si capta in giro, e per le esperienze personali in consiglio comunale, posso pensare che non sia facile, forse neanche voluto, soprattutto da parte di qualcuno

Il cammino della vera democrazia è arduo e non sempre praticabile.

Arriviamo, però, alla nostra attuale posizione di città. Chiusi avrebbe bisogno di un vero scossone per ritrovare o provare a ritrovare i vetusti splendori o almeno qualcosa di simile. Credo che, forse, i partiti spesso “dilaniati” da lotte intestine, da soli, non ce la possono fare se non sostenuti, coadiuvati dalle forze civili, rappresentanti delle varie categorie sociali.

Già” nel passato “sono stati fatti “esperimenti” in tal senso, non ben riusciti nel momento ma, comunque, coraggiosi ‘forse’ un po’ improvvisati. Ma si può fare meglio e di più.

Questo non vuol dire, secondo il mio modesto parere, che i partiti non possono o devono annullarsi. Devono collaborare in sinergia, se possibile in modo trasversale, pur rimanendo ognuno nelle proprie convinzioni, vorrei dire ideologiche. Non si può cambiare parere da un momento all’altro

Si deve per l interesse del paese trovare un punto di incontro che tenga conto delle eventuali proposte dei vari rappresentanti per un progetto comune, concreto e realizzabile, possibilmente in tempi brevi, e soprattutto studiando il territorio e le sue esigenze

Chiusi sicuramente ce la può fare!!! 

Le mie non sono ubbie utopistiche ma sono un sano realismo territoriale

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